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Partito Democratico - Il punto di vista di Daniele Comerci

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Questa lunga vertenza politico-giudiziaria fra il Comune di Venezia e il Comune di Cavallino Treporti originata dalla delibera della Giunta Provinciale del 31 Marzo 2001, con cui la Provincia fissava la ripartizione patrimoniale al 6,82 per cento la quota del patrimonio di Ca’ Farsetti, e mai condivisa dallo stesso Comune, rischia di complicare non poco le già precarie risorse comunali. Una situazione davvero singolare perché originata dal un referendum consultivo “discutibile” che pochi in quel lontano 1998 si erano opposti compreso il Comune di Venezia. Ora una sentenza della Corte Costituzionale stabilisce che la ripartizione patrimoniale è corretta confermando pienamente all’iter di Regione e Provincia. Una sentenza decisamente importante che da ragione al nuovo Comune di Cavallino Treporti. Una “sconfitta” molto pesante che si aggiunge ad un errore politico che sta alla base di quel contradditorio referendum separatista che ha portato alla nascita del nuovo Comune.
Non si è mai capito perché sulla separazione di Mestre da Venezia hanno votato tutti i residenti del Comune, mentre per la separazione del Cavallino da Venezia hanno votato soltanto i residenti del ex quartiere? Una cosa illogica e discriminatoria e non so ancora oggi quanto corretta sia stata sul piano formale o legale? Il Sindaco di Venezia fa bene a difendere le posizioni del Comune su questo contenzioso patrimoniale mettendo in campo altre iniziative o ricorsi legali, ma temo che alla fine dopo questa sentenza della Corte Costituzionale i margini di una difesa di un sacro santo interesse della città, possa rivelarsi evanescente. L’errore purtroppo sta all’origine di questa complicata vicenda e cioè Cavallino Treporti non doveva diventare un Comune autonomo.

 
 
Pubblicato il 10-02-2009 ore 17:15
Ultima modifica 10-02-2009 ore 17:15
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