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Partito Democratico - Il punto di vista di Daniele Comerci

Logo E’ POSSIBILE UNA ALLEANZA FRA PDL–PD–UDC IN VENETO?.

 

Il problema vero di questi dibattiti ferragostani è che finiscono con il finire dell’estate, non tanto perché finisce il caldo, sostanzialmente perché non sono realistici.
Una prima considerazione: qui non si tratta di “salvare il soldato Galan” dall’assalto Leghista, (annoto una correzione dell’ispiratore) ma di rilanciare una nuova strategia del governo veneto nella competizione Europea e mondiale, su questo non fatico a condividere il ragionamento di Paolo Costa, diversa la considerazione politica sulla quale mi permetto di dissentire. Intanto perché le contraddizioni politiche e culturali presenti nella maggioranza di Palazzo Balbi e del suo Presidente è un loro problema che andrebbe prima di tutto reso pubblico, in secondo luogo discusso nelle sedi istituzionali appropriate. Comunque non dimentichiamoci che Galan governa con la Lega da circa quindici anni! E non può essere che ora questo rapporto sia diventato “pericoloso” solo perché alla presidenza del veneto con molta probabilità ci andrà un esponente leghista. Non può essere questa la motivazione che porta qualcuno ad ipotizzare alleanze trasversali, magari per salvare anche il soldato Galan, ma semmai un severo giudizio su come è stata governata in questi anni una tra le più importanti regioni italiane che ora è seriamente coinvolta dalla crisi economica globale. Questa è forse l’unica ragione che potrebbe in via transitoria giustificare una grande coalizione al solo scopo di rimettere in moto l’economia veneta. Sul piano politico dubito che accadrà il centrodestra non farà “mai” una alleanza antileghista in Veneto rischiando di far saltare il governo nazionale? Ma davvero qualcuno pensa possibile una alleanza fra forze antagoniste allo solo scopo di isolare la Lega Nord o il partito Di Pietro? E ancora chi decide chi? Il Veneto non è mica la Catalogna e neppure la Bavaria non esiste una autonomia territoriale nelle decisioni politiche, tanto meno sulle alleanze e sulla scelta dei suoi leader, queste cose ancora oggi le decidono i partiti nazionali (nessuno escluso) a Roma. Ed è questa la principale ragione che fa di questo dibatto un non senso, non si decide purtroppo qui il futuro del Veneto, dato che non siamo ancora uno stato federale. Non credo perciò che qualcuno nella Pdl compreso il governatore Galan abbia il coraggio di forzare la mano contro le decisione romana con il rischio di perdere la sfida e trovarsi “disoccupato” e fuori dal partito. Non mi pare che egli sia disposto andare in rottura con Berlusconi anzi mi pare che i suoi ultimi interventi confermi sostanzialmente questa alleanza con la Lega anche per le prossime elezioni regionali del 2010. Non capisco davvero cosa abbia spinto alcuni “esponenti” del Pd in particolare Paolo Costa ad alimentare questo dibattito che non ha una reale prospettiva politica, se non quella di regalare altra pubblicità a Galan. Allo stato delle cose non c’è nulla che ci faccia presagire una crisi che possa scompaginare le attuali alleanze politiche locali men che meno quelle nazionali. Per come la vedo non c’è alcun soldato da salvare e nessuna forza da emarginare c’è bisogno di un sostanziale ricambio culturale e generazionale alla guida di una importante Regione Italiana governata da troppi anni dallo stesso ceto politico che ha solo cambiato casacca. Nel nordest per fortuna non c’è solo Galan ma un’insieme di forze imprenditoriali, economiche, culturali e politiche, che possono davvero contribuire a rilanciare questa importante parte del paese.
Venezia, 19 agosto 2009

 
 
Pubblicato il 20-08-2009 ore 10:58
Ultima modifica 20-08-2009 ore 10:58
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