Partito Democratico - Il punto di vista di Daniele Comerci

Il Consiglio Comune di Venezia si accinge per la terza volta ad affrontare la delibera per l’acquisto dell’ex negozio "Tessar", una delibera fondamentale per liberare finalmente la medioevale Torre di Mestre, dando così piena attuazione al tanto discusso Piruea. Una soluzione pienamente condivisa dalla Giunta e dalla sua Maggioranza che non ha alternative se non quella di rimettere tutto in discussione, cosa che non potremmo ovviamente accettare. Il percorso intrapreso basato su un accordo bonario rimane, data la complessità dell’operazione, l’unica via realistica percorribile per arrivare in tempi brevi e certi alla liberazione della Torre di Mestre. Altre soluzioni non farebbero altro che ritardare questa soluzione che la città di Mestre e suoi cittadini attendono ormai da decenni. Si poteva far di più e meglio forse ma ora non c’è più spazio ne tempo per le retrologie che non portano da nessuna parte. L’opposizione anzi le opposizioni facciano ciò che credano, noi siamo convinti della giustezza di questa delibera, e non abbiamo nessunissima intenzione di cambiala nei suoi aspetti principali. Perciò l’ostruzionismo di queste settimane e solo un palliativo per far perdere del tempo prezioso alla città, basta leggere gli subemendamenti finora discussi, per capirne la pretestuosità. Nessuno mette in discussione il diritto-dovere delle opposizioni di fare le proprie battaglie ci mancherebbe altro purché queste siano costruttive e basate su proposte serie e sostenibili e non sul nulla come sta avvenendo. Mi pare ovvio che questa situazione non può continuare a lungo dato che si stanno bloccando molte altre delibere importanti per la città, perciò se non cambierà qualcosa in questa condotta, attiveremo tutti gli strumenti previsti dai Regolamenti comunali per porre fine ad un ostruzionismo che guarda più all’imminente campagna elettorale che alla sostanza del provvedimento.