MESTRE: I LAVORI DEL TRAM; VORAGINE SOTTO LA FERROVIA ......
CAORLE: ECOMOSTRO, DANNI PER OLTRE UN MILIONE
OVVERO
PRELUDIO ANNUNCIATO DI UN ALTRO DISASTRO IN PIAZZALE L. DA VINCI
I due articoli riportati dalla Nuova Venezia del 24.01.09 hanno un denominatore comune:
l’inaffidabilità degli addetti ai lavori.
Nel primo caso si è sfiorata la strage con l’aggravante che tre giorni prima si era verificato analogo cedimento in Via Rizzardi, nei cantieri del tram.
Sorprendente la spiegazione del presidente di Pmv Antonio Stifanelli, relativamente al cedimento del tunnel tecnologico…." Il tunnel è formato da una quarantina di segmenti. Due di questi hanno ceduto. Sotto il tubo c’era un vuoto che non sappiamo ancora come si sia determinato "
Ma ancora più sconcertante quella dell’Assessore Mingardi... "Tutti i controlli preventivi sono stati eseguiti, nel cantiere opera una azienda leader del settore. Nessuna si è fatto male e ci spiace per i disagi ma ora si deve capire casa é accaduto"
Esistono concetti dai quali non si può transigere quando si scava un terreno, al fine di rispettare l’equilibrio geostatico e geologico del terreno, delle costruzioni e delle opere presenti, compreso ovviamente anche tutto ciò che comprende il tracciato delle falde acquifere.
Concetti resi coercitivi da leggi specifiche che impongono agli addetti del settore studi sotto forma di re1azioni che esplichino l’esito di calcoli, indagini, sondaggi, parametri, informazione studi, con l’unico scopo di garantire l’incolumità delle persone e la conservazione dell’intero sito, ovvero di un’area più vasta di quella in cui sorge il cantiere.
Fenomeni di cedimenti, smottamenti etc. sono fenomeni naturali e per questo sono soggetti a leggi fisiche gia conosciute dalla scienza; sono quindi in grado di essere previsti e prevenuti in qualsiasi momento, se si lavora diligentemente.
La risposta che danno leautorità alla cittadinanza appare asettica al punto tale da far capire
l’inaffidabilità, rapportata al peso di certe opere, non solo degli addetti ai lavori ma anche degli
stessi vertici coinvolti.
Non vorremmo mai che si soprassedesse all’accertamento di responsabilità, con la scusa di dedicare tutte le energie all’accertamento dell’errore e non dell’inadempienza di legge che ha causato il cedimento.
Nel caso dei danni causati dallo scavo per la costruzione di un garage sotterraneo a Caorle il denominatore comune è lo stesso:mancata osservanza delle norme di legge che tutelano l’ambiente e l’incolumità pubblica.
Per il momento non ci sono danni fisici alle persone anche se quelli psicologici non saranno di certo trascurabili. Infatti sono stati stimati danni alle strutture ma si dovrà tener conto anche della svalutazione del valore commerciale degli immobili.
Eppure, in entrambi i casi, nonostante la cittadinanza fosse contraria al proseguimento delle opere, i lavori non si sono fermati. La logica è che se si fermassero i lavori, signifiherebbe ammettere le proprie colpe ed iniziare a pagare per gli errori fatti e i danni già causati.
Lo scavo del piazzale Leonardo da Vinci potrebbe causare danni maggiori di quelli accaduti a Caorle, di fatto gia dimostrati da una perizia stilata da professionista che opera nel settore.
Quale priorità può spingere un’ Assessore a "pubblicizzare" sulla stampa da anni opera di iniziativa del tutto privata, entrando spesso in contraddizione quando sostiene che bisogna allontanare le auto dal centro ed allo stesso tempo decantando la comodità di parcheggiare in centro per accedere al cuore di Mestre?
L’unica motivazione addotta sarebbe una sorta di fobia che lo assalirebbe alla vista delle auto
parcheggiate in strada, simbolo di degrado cittadino.
A parte il costo sulla pelle dei residenti obbligati a parcheggiare l’auto in park sotterranei in vendita, con la realizzazione di parcheggi in centro aumenterebbe il flusso dell’inquinamento causato dalle auto alla continua ricerca di un park libero.