Leggo con preoccupazione che sono programmati scioperi al Casinò su iniziativa di uno degli otto "sindacati": l'azienda avrebbe cambiato a suo piacimento i minimi delle puntate delle slot.
Si è aperto un contenzioso interpretativo sullo storico accordo del 6 aprile scorso che avrebbe dovuto finalmente porre termine alle diatribe sulle "mance".
Ritengo che non vadano confusi i ruoli: quello di amministratore, quello di dirigente e quello dei sindacati. Quando ci sono invasioni di campo delle competenze altrui la prima cosa che salta è la responsabilità. Nessuno più è colpevole: ognuno cerca propri vantaggi ed il Comune poi ricapitalizza….come è avvenuto recentemente.
Per questo ritengo assurdo:
1) che la Direzione concordi i minimi delle puntate alle slot con i Sindacati;
2) che la Direzione concordi con i Sindacati l'acquisto di nuove slot;
3) che il gioco alle slot non sia cashless (senza contanti) come succede nei maggiori Casinò. Infatti nei Casinò importanti (è come succederà nella temutissima "Las Vegas" in costruzione al confine orientale) i clienti possono giocare tranquillamente con una carta elettronica e in questa maniera gli "attendenti" sono praticamente inutili;
4) rischiare di andare contro la legge antiriciclaggio perché adesso senza una "tracciabilità del gioco" chiunque può "pulire" alle slot cifre di notevoli entità,
5) procedere a nuove assunzioni considerato l'alto costo dei dipendenti e che le attese innovazioni tecnologiche sul parco macchine slot potrebbe drasticamente ridurre tali spese e incrementare il fatturato (a questo servono infatti le innovazioni tecnologiche).
Forse era meglio se il genio che ha partorito "lo storico accordo del 6/4" stava ancora un po' nella lampada.