Nel progetto di una Mestre Bella si inserisce la vicenda del Parco di S.Giuliano, luogo assai caro e frequentato dai mestrini.
Motivi architettonici, prospettici su Venezia, difficile definire il motivo di un tale successo; in città non si trova una persona a cui non stia a cuore il Parco.
Viene da sperare che se da una discarica si è stati in grado di ricavare il Parco cittadino allora divengono possibili molte cose che apparivano sogni.
In piena estate il "botto": a minacciare i tranquilli picknick dei mestrini il Commissario al moto ondoso (!) decide che le attività produttive rimangano all'interno del Parco.
Il cittadino si chiede come è possibile che il Consiglio Comunale non sia convocato sulla vicenda.
Prende voce il "cittadino qualunque" convinto che, alla fine, il bene comune vale di più degli interessi di bottega. Il Parco di San Giuliano è il bene comune mentre le attività produttive sono l'interesse particolare.Il progetto del Parco viene stravolto in deroga al PRG, anzi sorgerà pure un albergo!
E il futuro Centro nautico? I mestrini che a fatica tengono un legame con la città d'acqua e le migliaia di bambini che ogni anno si avvicinano alla voga o alla vela devono retrocedere all'avanzare dell'interesse particolarissimo di qualche attività commerciale? A loro sarà offerta l'opportunità di diventare esperti marinai esercitandosi nel moto ondoso dei taxi, dei mototopi e degli yachts d'altura. Il Polo Nautico PuntaSanGiuliano non merita forse di essere convocato ai tavoli decisionali?
Gli scenari attuali vedono i cittadini e tutte le forze politiche,(compreso il partito del sindaco la Margherita), contrapposti alla scelta autoritaria del Sindaco-commissario.
Cacciari ha agito in buona fede e con l'intenzione di risolvere una parte dei problemi della città, uscendo allo sbaraglio dove altri per difficoltà d'azione hanno preferito attendere. Sposando la tesi della buona fede va dato merito al Sindaco per il coraggio di essersi confrontato con i cittadini in un Teatro Toniolo gremito.
In quella circostanza di democrazia partecipata le ultime parole di Cacciari sono state di apertura, si è impegnato infatti a rivedere l'azione.
E' quindi positivo il successo dei cittadini che hanno avuto la determinazione di far rivedere le strane scelte della politica.
Ma la partita è aperta.
Va respinta la prospettiva di una mediazione che comunque prevede attività produttive all'interno del Parco, soluzione deprimente perchè disaffeziona la Città alla politica.
Se la Città di Mestre vuole continuare a crescere i cittadini devono sostenere, con determinazione, il Cacciari-Sindaco contro il Cacciari-commissario!
In questa prospettiva si confermano gli spazi per amministrare con sensibilità le trasformazioni.