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Gruppo Misto - Il punto di vista di Giovanni Salviato

Logo A proposito di no global e disobbedienti

 

Il Presidente della Regione Veneto chiama no global i disobbedienti che hanno occupato l'ex osteria alla Vida, in campo San Giacomo dell'Orio.

In questo modo chiama in causa anche me che sono no global ma non disobbediente.

Chi sono i no global? Il movimento che mira a realizzare un mondo in cui le ricchezze siano equamente distribuite, manifestando pacificamente contro le multinazionali o i potenti della terra perché questi disprezzano i valori dell'umanità estremizzando i valori del profitto.

 

Chi sono i disobbedienti?

Il movimento che rifiuta le regole della società civile e trasgredisce al fine di attirare l'attenzione sui problemi causati dalla globalizzazione.

I no global è una "scuola di pensiero" in cui mi ritrovo e ci ritroviamo un pochino tutti con sensibilità e in maniere differenti; non a caso la bandiera arcobaleno dei no global è diventata un simbolo della pace.

Pur condividendo le ragioni non condivido il metodo dei disobbedienti che di fatto vengono identificati come dei "disadattati".

E' vero che quando la legge non da giustizia dei propri diritti cresce la voglia di farsi giustizia da soli; è vero che alle volte l'unico modo a disposizione per farsi sentire è  fare la voce grossa e trasgredire in modo eclatante ti porta visibilità.

Una cosa è nella Cina di piazza Tien 'An 'Men il cittadino che ferma i carro armati, altra storia è abusare di questa disobbedienza e applicarla così frequentemente nella nostra città che già dispone delle opportune sedi di confronto e diritto.

Il ricatto messo in atto dai disobbedienti lo giustificherei solo nel caso vivessimo in un sistema di tirannia e non ci fosse dato altro modo di combattere gli abusi.

A me piacciono i fiorellini sul prato a primavera, piace respirare l'aria buona, il mare pulito e sono sofferente del fatto che per farmi pagare 50 cent la biro con cui scrivo questa lettera e 20 euro le scarpe che indosso le multinazionali mettono a lavorare bambini nei paesi più poveri e frenano lo sviluppo di questi paesi per soddisfare le loro ricchezze e il nostro benessere.

Cerco di combattere nella quotidianità queste situazioni e avere un profilo basso nei consumi.

 

Non si combatte un torto con un altro torto.

 

Invito Galan a chiedere scusa alla comunità  dei no global e le forze dell'ordine a punire i disobbedienti.

La politica non deve essere prigioniera dei disobbedienti, siano essi i gondolieri che con arroganza e prepotenza protestano a palazzo, siano essi i giovani dei centri sociali che reclamano spazi occupandoli.

 
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Pubblicato il 03-03-2006 ore 00:00
Ultima modifica 10-01-2009 ore 20:44
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