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Partito Democratico - Il punto di vista di Claudio Borghello

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La dolce Asolo ha ben ispirato la politica.
Dopo l’incontro sul tema dei diritti e dell’immigrazione che ha visto la partecipazione di Gianfranco Fini e Massimo d’Alema arriva dal Parlamento una proposta di legge, firmata da tutti i gruppi politici tranne la Lega, tesa a garantire il diritto di voto alle elezioni amministrative per gli immigrati residenti nel nostro paese da almeno cinque anni.
Massimo Cacciari evidenzia che pagare le tasse e non poter votare è una contraddizione.
La Presidente della provincia di Venezia Zaccariotto, leghista, contesta Massimo Cacciari perché, dice, le leggi ci sono e basta rispettarle.
Il dibattito è politico, di quelli che necessitano della politica con la P maiuscola.
Il tema è l’immigrazione, il tema è che società avremo tra 10 anni.
Non vi è dubbio che la società italiana tra dieci anni sarà multietnica, piaccia o no.
Da questo punto di vista non vi è paese sviluppato più indietro di noi, il meticciato non può essere una scelta, sarà la naturale evoluzione socio culturale dell’Italia.
Chiaramente si scontrano le due visioni della politica, quella conservatrice di Berlusconi e della sua Lega con quella progressista del resto del mondo.
Mi chiedo perché un imprenditore assume uno straniero? Per sottometterlo? Per non garantirgli i diritti contrattuali?
Mi chiedo se un disoccupato che deve mantenere una famiglia sia meno disoccupato perchè è un immigrato?
Mi chiedo perché una banca elargisce un mutuo a uno straniero che vuole comprarsi la casa? Per farlo speculare? Per regalargli soldi?
Mi chiedo perché un medico visita uno straniero? Perché è un piacere? Per farlo soffrire di più?
Mi chiedo perché un cattolico non dovrebbe volere che un musulmano abbia un luogo di culto? Perché ha paura di perdere la sua fede? Perché ha paura delle sue preghiere?
Le risposte chiedetele all’imprenditore, al disoccupato, al banchiere, al medico, al cattolico, e chi altro vorrete.
Diritti e doveri camminano insieme, non viene prima l’uno dell’altro; si devono saldare in quel mondo di regole universali, si devono saldare nella costruzione della società.
Vivranno i nostri figli assieme ai loro figli, questo non si può evitare.
Non possiamo avere una visione di comodo e ipocrita della nostra società.
Le paure ci sono e vanno affrontate, ma c’è bisogno di guardare avanti, di capire chi saremo, cosa faremo.
Cara Lega, non è questione di leggi e regole da rispettare, perché non c’è legge rispettabile se non deriva da una fonte di diritto, che non è altra legge ma qualcosa di fondamentale.
Cara Lega, non hai ragione tu e il domani verrà lo stesso.

 
 
Pubblicato il 20-10-2009 ore 18:43
Ultima modifica 20-10-2009 ore 18:43
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