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Partito Democratico - Il punto di vista di Claudio Borghello

Logo C'era una volta la "Provincia etica"

 

L'etica, "èthos", comportamento, costume, consuetudine, è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.

 

La definizione viene dall’enciclopedia libera Wikipedia.

Quando affermiamo, in determinate circostanze, che la questione è etica determiniamo un giudizio, cioè distinguiamo un comportamento buono da uno cattivo.
Il rinnovo del collegio dei revisori dei conti ha fatto emergere, a mio parere, una questione etica; un comportamento che pone in evidenza la cattiva consuetudine dei politici di mantenere doppi incarichi, spesso inopportuni.
La candidatura a revisore dei conti, avanzata dal centrodestra, di Paolo Fontana non avrebbe sollevato alcunchè se fosse stata la figura di uno stimato professionista (quale è nella sua professione). Ma Paolo Fontana è appena stato eletto Presidente della commissione bilancio in Consiglio provinciale ed è quindi un politico nel pieno di un mandato, un amministratore di centrodestra.
Ci si può chiedere se un politico impegnato in un ruolo istituzionale è opportuno possa essere anche revisore dei conti in un’altra istituzione, in particolare il comune di Venezia?
E’ eticamente un comportamento giusto presentare questa candidatura come unica possibile?
Non lo ritengo un comportamento eticamente giusto, nemmeno se lo si vuole travestire come forma di garanzia: già il centrodestra presiede le commissioni bilancio e urbanistica del Consiglio comunale.
Ma forse dimentico che l’etica è soggettiva; se io ritengo giusto che una persona debba ricoprire un incarico per volta, che vi sono molti professionisti capaci e persone volonterose da poter coinvolgere senza altri incarichi, che un amministratore pubblico ancor più se eletto debba impegnarsi fino in fondo in quello per cui è stato eletto, che la politica è per definizione partecipazione, può darsi che non sia giusto per altri.
Sicuramente per il centrodestra a Venezia, a giudicare poi dagli esempi: due assessori provinciali sono anche consiglieri comunali, la Presidente della provincia è pure sindaco di San Donà, e non parliamo degli incarichi nelle società.
Mi pare ovvia conseguenza che si pensi al Presidente della commissione bilancio in Consiglio provinciale come revisore dei conti in comune di Venezia.
Come è sicuro non vi sia nessun altro in grado di farlo.

 
 
Pubblicato il 08-09-2009 ore 17:17
Ultima modifica 08-09-2009 ore 17:17
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