Il Comune di Venezia ha annunciato l’operazione “Quadrante di Tessera“. L’intervento prevede la costruzione del nuovo Stadio, del nuovo Casinò e di una Arena per i concerti nell’area a ridosso dell’aeroporto di Tessera. Fin qui niente da dire. La SAVE ha ottenuto un sensibile ampliamento dell’area funzionale allo scalo aeroportuale e, anche su questo si può essere d’accordo.
L’area è ben servita dalla rete stradale e in previsione sarà collegata anche con la metropolitana di superficie: la logistica depone a favore di queste scelte. Quello che non quadra è lo sviluppo urbanistico delle zone limitrofe, il cui sviluppo e la cui vendita, a detta dei proponenti, dovrebbe finanziare la costruzione di Stadio, Casinò e Arena. Più di un milione di metri cubi a destinazione direzionale, dovranno essere gestiti dalla Marco Polo S.r.l. ed immessi nel mercato immobiliare per fare cassa e finanziare l’operazione.
A questo punto però sorge un problema. Chi acquisterà quelle aree?
È evidente che chi ha progettato l’operazione finanziaria non ha la minima idea della crisi del settore immobiliare e del settore direzionale in particolare. E che dire della questione puramente urbanistica?
A mio parere l’area vicina all’aeroporto dovrebbe servire per valorizzare le aree centrali della città bipolare, e mi riferisco in particolare a quelle lungo il canal salso, che oggi ospitano attività produttive di vario tipo in una zona estremamente pregiata. Quelle aree sono bisognose di riqualificazione per dare alla città di terraferma finalmente quella fisionomia che merita e che l’architetto Di Mambro ci aveva prospettato con la presentazione del master-plan del parco di S. Giuliano.
A Tessera possono essere trasferite tutte quelle attività commerciali e di trasporto che generano traffico pesante e perché no, il mercato ortofrutticolo. Si libererebbero delle aree ben più pregiate di quella di Tessera e sicuramente più gestibili dal mercato immobiliare. Si potrebbe trasferire il mercato ortofrutticolo e così quell’area si potrebbe mettere all’asta al miglior offerente. La zona di Tessera, che ha un’accessibilità al traffico pesante che non presenta problematiche, potrebbe usufruire di uno scalo merci di interscambio modale sul canale di Tessera alla foce del canale Osellino, infine potrebbe essere infrastrutturata per ospitare i padiglioni della fiera, che oggi qualcuno vorrebbe nel Forte Marghera, dimenticando che quella è zona centrale della città bipolare.
Spiace dover constatare che molte decisioni vengono prese a prescindere, senza tener conto di un progetto pilota. La città bipolare potrebbe diventare la capitale mitteleuropea sull’Adriatico. Lo sviluppo di una bellissima città in terraferma che veda il centro storico insulare e da questo si possa vedere, è ancora fattibile ed auspicabile. Non sprechiamo anche questa occasione affidandoci alla improvvisazione. Sarà pure un sogno, ma facendo mie le parole di un noto architetto mestrino, ”non voria che, al posto dell’architettura eccellente del terziario avanzato, rimanessimo smarii, con el terziario…… vansà”!
Ing. Valerio Lastrucci
Italia dei Valori