Via Cappuccina da via Carducci a via Tasso va trattata diversamente dal tratto che prosegue verso la rampa del cavalcavia.
Le previsioni di coloro che pensavano a via Cappuccina, una volta invertito il senso unico, congestionata dal traffico sono state smentite. Certo è che nemmeno la soluzione adottata, che l'ha praticamente svuotata, è opportuna.
Quando la passata amministrazione decise di optare per il senso unico di via Cappuccina in direzione via Olivi, feci presente che era sbagliato far confluire il traffico verso il centro e che il tratto di via Cappuccina dalla rampa del cavalcavia a via Tasso va trattato diversamente da quello che prosegue verso il centro. Rimango tutt'ora di quella opinione. Bene l'inversione del senso di marcia fino a via Tasso; oltre la quale però può rimanere il doppio senso altrimenti rischiamo di isolare e danneggiare le attività economiche che vi operano. Inviterei inoltre a prendere in considerazione l'opportunità di costituire un senso unico rotatorio fra via Sernaglia , via Piave e viale Stazione. Così facendo via Cappuccina diventerebbe strada per collegamento cittadino con la stazione, si risolverebbe la congestione tra via Cà Marcello, rampa del Cavalcavia e via Cappuccina nonchè dell'innesto di via Piave su viale Stazione.
Fatte queste opportune considerazioni, ritengo a questo punto che l'operazione di allontanare il traffico di attraversamento dal centro debba e possa continuare e che nulla osta alla limitazione del traffico anche su via Olivi; se abbiamo chiuso in una direzione( Poerio-Rosa) possiamo chiudere anche nell'altra; Una unica zona da via Spalti a via Carducci-Paruta, dove a breve si potrebbe sperimentare una ZTL con permessi speciali per la sosta a tariffe differenziate per residenti e operatori professionali e commerciali.
Ma qual è l'obiettivo che dobbiamo porci? Certamente quello di allontanare il traffico parassita ed inquinante di attraversamento, ma anche quello di rendere accessibile il centro e facilitare gli spostamenti interni dei cittadini. La questione si risolve agendo sulla viabilità esterna, ad esempio con una anulare attorno alla città; sulla viabilità interna, prevedendo parcheggi immediatamente a ridosso del centro accessibili con percorsi diretti che non lo attraversano; pianificando una rete di percorsi ciclabili e pedonali, questi ultimi gradevoli e il più possibile coperti, in ampie zone a traffico limitato ben servite dai mezzi pubblici. Per facilitare gli spostamenti interni dei residenti si dovrà agire sulle norme che regolano le zone a traffico limitato che al contrario di quelle attuali dovranno essere semplici e assolutamente non vessatorie nei confronti dei residenti e di chi vi opera professionalmente ed economicamente.
Penso che nei sogni di noi Mestrini alberghi la speranza di vivere in una città non più attraversata e di poter un giorno andare da piazza Carpendo alla stazione di Mestre-Marghera in tranquillità.
ing. Valerio Lastrucci