Mi permetto di ricordare dei concetti espressi da alcuni di noi consiglieri della Margherita , che non pare siano stati presi ancora in seria considerazione nelle linee programmatiche della politica della mobilità. Nessuno mette in discussione che l'obiettivo dovrà essere quello di usare l'automobile il meno possibile; vorremmo però discutere il metodo.
E' nostra opinione che prima di adottare misure di dissuasione sulla rete viaria interna alla città , sarebbe opportuno progettare e favorire percorsi alternativi extraurbani, e che, a proposito dei parcheggi, prima di limitarne l'uso nelle strade del centro, sarebbe meglio costruire un sistema di parcheggi (interrati) nel suo immediato ridosso. I siti sono noti. Questi parcheggi permetteranno una buona accessibilità alle attività commerciali e professionali che vi operano e contemporaneamente potranno dare soluzione alle necessità dei residenti. Si propone quindi di pianificare la rete viaria extraurbana in modo che vi sia un percorso anulare che intercetta le radianti d'accesso al centro. Così facendo, se pensiamo alla città divisa in settori o spicchi, il centro potrà essere raggiunto accedendo ai vari settori dall'esterno senza doverlo attraversare. Ogni settore dovrà essere dotato di un parcheggio nell'immediato ridosso della zona a traffico limitato che potrà essere raggiunto dall'utente extraurbano con percorsi diretti; l'uscita avverrà per la stessa direttrice. Dal parcheggio a ridosso del centro l'utente potrà raggiungere le attività commerciali con percorsi pedonali gradevoli, possibilmente coperti ( il piano regolatore dovrebbe individuare le vie su cui istituire l'obbligo di costruire sul fronte strada con i portici, e percorsi oggi impediti da piccoli tratti di proprietà privata.....). Mi permetto di sintetizzare il concetto dicendo che molti di noi sarebbero favorevoli, piuttosto che ad una politica contro l'automobile, ad una politica per un uso intelligente della stessa. Molti degli interventi adottati con obiettivi dissuasori, si sono rivelati controproducenti, perchè hanno causato code ed inquinamento. Sono convinto che molti cittadini che ora protestano per blocchi e targhe alterne, se intuissero un ing. disegno virtuoso che preveda sacrifici ma che non risulti ridondante di populismo ed arroganza, accetterebbero volentieri di collaborare. Per questo motivo ci sentiamo di suggerire all'assessore alla mobilità di aspettare di accendere le telecamere e rivedere i regolamenti d'uso e gli stessi confini delle zone a traffico limitato. L'uso della rete stradale cittadina deve essere trattata su due livelli: uno per i residenti,che devono poter accedere ai luoghi di interesse collettivo (ospedale, stazione ferroviaria, scuole etc.) e l'altro per chi viene da fuori che deve poter accedere con certezza di percorsi e di parcheggio. Per finire vorrei ripetere che Mestre ha due opportunità eccezionali per ridurre notevolmente l'uso della rete stradale cittadina: una sul fronte sud della stazione tra Via Ulloa e la Cita e l'altra sul fronte ovest della stazione di via Olimpia. Questi due siti hanno la particolarità di poter essere raggiunti direttamente dalla tangenziale e offrono funzioni d'interscambio modale oltre ad essere nell'immediato ridosso di zone ad alta attrattività. Il sito della stazione SFMR di via Olimpia dista duecento metri dalla zona ospedale e quattrocento metri da piazza Ferretto. Questi due siti, se ben interpretati urbanisticamente ed architettonicamente, potranno costituire le porte di Marghera-Mestre sud e di Mestre centro.
Anche in questo caso, come per il trasporto pubblico, la pianificazione non può prescindere dalla concertazione con gli altri enti interessati: Regione, Provincia Ferrovie dello Stato e Società autostrade.
per una grande città
ing. Valerio Lastrucci