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Gruppo Misto - Il punto di vista di Alfonso Saetta

Logo Aiutiamo i giovani di Venezia a metter su casa e famiglia

 

Costi alle stelle per acquistare o affittare un immobile in special modo nel centro storico di Venezia, prezzi e tariffe in continua crescita. L’Istat dice che si abbassa la soglia di povertà. La precarietà del lavoro, poi, fa il resto. Il Comune di Venezia deve rispettare le sue promesse ed iniziare a perseguire una politica serie su questi temi.

Il costo della casa, sia per chi acquista sia per chi l’affitta sta diventando un vero problema, una bomba ad orologeria che prima o poi scoppierà.
Sempre più famiglie, soprattutto giovani, sono insolventi verso le banche, col rischio di trovarsi in mezzo alla strada, non per negligenza, ma per la situazione di un lavoro che naviga sulla flessibilità e precarietà, associato a dei salari che - se tutto va bene – si aggirano intorno ai mille euro mensili. Intanto il costo della vita continua a crescere e le famiglie sono sempre più povere. Fa riflettere l’indagine Istat, la quale definisce povertà relativa uno stipendio di circa 980 euro mensili, al di sotto del quale si entra nella povertà assoluta.

Colpisce che si parli sempre dei continui aumenti dei generi alimentari, dell’incremento dei prezzi lungo la filiera alimentare, ma che nessuno punti il dito o, quanto meno indaghi sui costi della “filiera edile“. Infatti i prezzi degli immobili, anche complice del passaggio da lira a euro sono di fatto triplicati. Ed è anche un dato certo che i costi dei mutui per l’acquisto degli immobili oggi in Italia sono tra i più cari di tutta Europa. Una soluzione potrebbe venire dal “Social Housing “ in quanto l’emergenza abitativa è ormai sentita e diffusa anche tra le famiglie a reddito medio che, da una parte hanno redditi che non permettono loro di entrare nelle graduatorie per l’assegnazione di alloggi comunali, ma dall’altra non possono accedere al libero mercato immobiliare. 

E’ ora che il Comune di Venezia decida finalmente di realizzare una politica “veramente sociale” in special modo per aiutare i nostri giovani che altrimenti, come hanno già fatto in tanti, decideranno presto, pur di metter su casa di migrare in altri comuni limitrofi della terraferma Veneziana molto più attenti e disponibili a risolvere questa urgente e inderogabile questione.

 
 
Pubblicato il 13-01-2009 ore 14:35
Ultima modifica 13-01-2009 ore 14:36
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