Qualcosa non va.
“L’Italia non ha il compito ne’ la possibilità di accogliere tutti i disperati che chiedono asilo, Tettamanzi, pur compreso per il ruolo che riveste, deve pensare se la sua bontà non finisca per scaricarsi su tutti coloro che devono e dovranno pagare in maggiori contributi per le forze dell’ordine, polizia, carceri, in tasse, ma anche soprattutto nella qualità della vita di chi vive onestamente”.
Dal Capo dello Stato al Cardinale Bertone, Fini, Casini, Lupi, PD, PDL, tutti contro la Lega. Il povero Calderoli, sottoposto al fuoco incrociato deve difendersi come meglio può di fronte ad una schiacciante maggioranza.
Eppure se si facesse un referendum fra i cittadini di Milano credo che in pochi scommetteremmo sul loro Cardinale Dionigi Tettamanzi. Invece tutti insieme appassionatamente sfiorano l’insulto contro Calderoli fino ad arrivare ad Avvenire con parole come “indegno, vergogna”. L’unico che cerca di calmarli e’ proprio Tettamanzi: “non sono un martire” dice “siamo tutti sulla stessa barca”, immigrati e italiani intende. A Tettamanzi, l’unico fuori dal coro, va riconosciuto, giusto per essere chiari, il merito della saggezza, dell’onesta’, della moderazione. Eppure lui e’ accusato dalla Lega di pensare troppo agli immigrati. Qualcosa non va, sugli immigrati la gente in Veneto la pensa come la Lega, questo deve essere almeno un sospetto se non una certezza.
L’immigrato e’ una risorsa, dicono, ma nessuno dice quanto ci costa e se alla fine e’ più quello che paghiamo. L’immigrato ha diritto alla Sanità, alla Scuola, alla casa, alla Cassa Integrazione, come un italiano. E’ giusto, se in regola, ma un Rom che pretende di vivere in roulotte, cosa non permessa ad un italiano, non e’ in regola. Un immigrato senza permesso di soggiorno non e’ in regola. Questi e altri sono casi di mancato rispetto della legge e di costi a carico della collettività.
Un Pastore della Chiesa come Tettamanzi ha la missione dell’accoglienza, deve difendere tutti; a lui una lode per aver stanziato un milione di euro per le famiglie in difficoltà. Ma un amministratore pubblico deve chiedersi se i cittadini sono disposti a pagare, certamente molto di più di un milione, per accogliere un immigrato non in regola.
Un politico deve chiedersi se sorvolare sul rispetto delle leggi sia un bene per il Paese e per l’immigrato stesso.
Lo sgombero dei campi Rom e’ un atto dovuto e condiviso dalla grandissima maggioranza, dare una casa a un Rom o a un immigrato non e’ un atto dovuto. L’Italia non ha il compito ne’ la possibilità di accogliere tutti i disperati che chiedono asilo. Ecco perchè Tettamanzi deve pensare se la sua bontà non finisca per scaricarsi su tutti coloro che devono e dovranno pagare in maggiori contributi, per le forze dell’ordine, polizia, carceri, in tasse, ma soprattutto anche nella qualità della vita di chi vive onestamente.
Non guasterebbe poi fargli presente che a molti politici, anche nel PDL, interessa solo che gli immigrati, con leggi ad hoc, possano votare per loro.