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Forza Italia - Il Popolo della Liberta' - Il punto di vista di Saverio Centenaro

Logo URBANISTICA VENEZIANA? NO GRAZIE!

 

E’ oramai una costante per l’amministrazione Cacciari: l’urbanistica a Venezia viene fatta dagli eventi speciali.
Per correre dietro alle esigenze degli operatori economici si inventano delle varianti; per salvare il bilancio comunale si inventano altre varianti vendendo i “gioielli di famiglia”; si rincorrono esigenze di scala provinciale o regionale con altre varianti; si redigono varianti e poi all’ultimo minuto si propongono delle contro varianti e così via dimostrando ancora una volta che la definizione “bulgara” data all’attuale PRG per la Terraferma dal ministro Brunetta dieci anni fa è più che mai azzeccata.

Che sia stato realizzato il sistema dei trasporti metropolitani di superficie, che sia stato realizzato il passante, che sia di prossima realizzazione l’autostrada del mare, che si parli della Romea commerciale o del collegamento Padova Venezia lungo l’Idrovia; l’urbanistica di Cacciari rimane ferma all’edilizia economica e popolare. Figuriamoci se le esigenze del normale cittadino o quelle minute dei piccoli operatori economici e commerciali possono sfiorare i pensieri dell’alta cultura filosofica o urbanistica.

Ci è voluta una crisi economica mondiale e una legge statale e in particolare una legge regionale - Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile - per prendere in considerazione le esigenze dei normali cittadini. Questa è una Legge che favorisce i piccoli ampliamenti dell’edilizia residenziale e commerciale, dal venti al quaranta per cento: la camera in più; il bagno in più; il garage o il tinello in più; l’ampliamento per i nuovi standard di lavoro o per poter collocare delle nuove macchine per la produzione; la collocazione dei pannelli solari o fotovoltaici senza rischiare l’abuso edilizio; l’accorpamento di vecchi e decadenti complessi edilizi e la loro ricostruzione senza impazzire con le norme urbanistiche attuali. Essa consentirà altresì l’ampliamento degli insediamenti turistici e ricettivi senza che questo possa sembrare la violazione di chissà quale potere di vincolo posto fino ad ora dall’Amministrazione, per non parlare delle attività cosiddette all’aperto lungo il mare che potranno ampliare i loro servizi se sempre l’Amministrazione non avesse già fatto uno dei tanti suoi autogol ponendo sopra queste aree ogni sorta di vincolo.

Certamente ai grandi pensatori questa boccata di ossigeno potrà sembrare poco, ma essa è già molto in questo mare di difficoltà. Già si vocifera, speriamo di no, che l’illuminata intelligenza urbanistica dell’Amministrazione stia pensando come annacquare queste possibilità date dalla Legge regionale nei centottanta giorni che ha a disposizione per recepire o modificare, in negativo, queste opportunità.


Speriamo vadano in …..ferie!

 
 
Pubblicato il 14-07-2009 ore 12:14
Ultima modifica 14-07-2009 ore 12:14
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