Il Commissario delegato ing. Mariano Carraro ha reso noto il programma relativo all'emergenza idraulica che grava nella nostra terraferma in relazione agli allagamenti del 26 settembre scorso.
Il programma, che non può e non deve restare estraneo all'attività amministrativa del Comune di Venezia, nel suo complesso pone in evidenza i danni causati alla nostra Città da politiche amministrative superficiali che hanno ignorato, di sicuro fino ad oggi, la corretta programmazione dell'uso del territorio e la gestione del servizio pubblico riguardante il settore delle fognature e della raccolta e smaltimento delle acque meteoriche.
Infatti, spicca tra i primi punti posti in rilievo dal suddetto Commissario quello delle responsabilità dell'amministrazione locale, che non ha saputo nel corso degli ultimi anni coniugare le trasformazioni urbanistiche del territorio con la regimazione idraulica dello stesso territorio, ora causa oggettiva di ripetuti allagamenti che affliggono alcune zone della Terraferma.
La relazione smonta le difese alzate dal Sindaco all'indomani degli eventi calamitosi e lo pone responsabile delle azioni politiche svolte negli ultimi 10 anni.
Nonostante ciò ed il pieno diritto di scegliere di limitarsi, dai banchi dell'opposizione, di porre in mora il primo cittadino, riteniamo che sia doveroso porci, data l'emergenza, nella condizione della maggior disponibilità e partecipazione istituzionale al fine di contribuire al raggiungimento della messa in sicurezza idraulica della Terraferma veneziana.
In tal senso è il mio invito al Commissario Delegato di relazionare nelle competenti commissioni comunali quanto dallo stesso assunto nei Suoi atti ricognitori.
In questa fase di redazione del bilancio di previsione per l'anno 2008, la questione idraulica non può restare una partita estranea ed incerta, così come deve essere chiarita la questione della pulizia dei tombini e delle caditoie visto che ad oggi non sussiste una programmazione in tal senso. E' paradossale, ma così è, che si debba riscontrare nel programma di un Commissario straordinario, la necessità di eseguire la periodica pulizia dei tombini e delle caditoie, che dovrebbe essere nelle consuetudini della pratiche della buona amministrazione e gestione dei servizi pubblici.
E' un atto dovuto verso tutti coloro che a vario titolo hanno subito danni con gli allagamenti del 26 settembre scorso che il nostro Sindaco, il Consiglio comunale e le Municipalità dicano cosa sono finanziariamente disponibili a fare per superare l'attuale stato di emergenza.
Il Commissario l'ha scritto: i soldi non ci sono, bisogna educare i cittadini all'autodifesa come fanno i residenti di Venezia, pensare all'aumento del costo del biglietto verso Venezia e portare sacchi di sabbia nei punti più a rischio.
E' questo il futuro della nostra città?