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Partito Democratico - Il punto di vista di Roberto Turetta

Logo Il Comune di Venezia cominci a programmare le manifestazioni della stagione estiva prima che sia troppo tardi (come al solito)

 

Fra i compiti della politica amministrativa, ritengo debba rientrare anche la capacità di programmare la proposta culturale e ricreativa, promossa, nelle varie stagioni, dai diversi settori dell'amministrazione comunale, ivi incluse le Municipalità, assieme ai soggetti privati.

E' ormai un dato di fatto che, durante la stagione estiva, la città, ed, in particolare, la terraferma, offrono diverse occasioni di ritrovo, grazie a manifestazioni, organizzate da diversi settori dell'amministrazione comunale che promuovono o patrocinano rassegne e festival, spesso rispondendo positivamente a proposte di operatori privati (associazioni, società private, ecc.). Il successo di pubblico dimostra, di sovente, come questi appuntamenti rispondano all'esigenza latente in città di avere diverse opportunità di socializzazione e di fruizione e produzione culturale.

Dopo anni di esperienze, che hanno determinato anche la valorizzazione di diversi potenziali contenitori, numerose sono le manifestazioni che caratterizzano l'offerta culturale estiva. Eppure, non si può non riconoscere come questa offerta abbia mancato nell'essere coordinata, programmata e gestita dall'amministrazione comunale. Programmazione ed un coordinamento "metropolitano" che, probabilmente, sarebbero auspicabili. Ormai è assodato, infatti, come il pubblico - giovanile e non - si muova con estrema disinvoltura fra le diverse occasioni che vengono offerte nella terraferma del comune di Venezia, ma anche tra quelle offerte nei comuni limitrofi (Marcon, Mira, Noale) per non parlare poi di Padova, Treviso, Jesolo…

Ma, per essere molto più concreti e realisti visto i precedenti, penso che, in vista della prossima stagione estiva, sarebbe già un buon risultato che venissero coordinate almeno le attività nelle quali, a diverso titolo, il Comune di Venezia risulta organizzatore, copromotore e/o semplice patrocinatore.

Lancio, quindi, un appello agli amministratori ed agli amministrativi del Comune di Venezia affinché si vinca l'ignavia e ci si metta di buzzo buono a fare in modo che le manifestazioni da programmare nel territorio comunale la prossima estate 2006 (intendo quelle che escono col marchio Città di Venezia) vengano programmate con accortezza, stando attenti sia al calendario che all'esigenza di corrispondere a tutta la città ed alle sue reali potenzialità. Penso che, in questo modo, si risponderebbe - oltre che al buon senso - anche all'esigenza di salvaguardare gli stessi operatori privati che, spesso, investono ingenti risorse su questi appuntamenti, ma che corrono anche il rischio - e lo abbiamo già visto - di mettere in atto (o di ritrovarsi, loro malgrado, protagonisti di ?) un gioco al massacro, dal momento che le proposte restano in balìa del mero mercato che poi, certe volte, corrisponde al mercato delle bibite...

Naturalmente il mio non vuol essere un appello contro la possibile concorrenza, né vuole suonare come una censura delle nuove proposte. Anzi, sono assolutamente convinto che una città possa crescere soprattutto se crescono le opportunità e l'offerta, sia culturale che ricreativa, che possano animare la stagione estiva. E vado oltre: con un coordinamento comunale, magari si riesce a fare sì che una "sana" concorrenza possa calmierare i costi finali di fruizione da parte del pubblico che, soprattutto in questo momento, è particolarmente sensibile a questa problematica!

Ma vorrei che, prima che si ripetessero pesanti errori del recente passato, ci fosse la massima attenzione a fare in modo di aumentare il più possibile la proposta in città - anche in termini di concorrenza -, misurando, però, le potenzialità reali che la città ha e definendo, bene, il bacino di pubblico che può essere offerto a queste manifestazioni, per mantenerne la sostenibilità, da parte degli organizzatori.

Ovviamente lo dico con tutto il rammarico e la nostalgia di aver visto molte valide manifestazioni, prodotte in città, disperdersi proprio per la mancanza di lungimiranza nel promuovere un'azione di programmazione e coordinamento.

 
 
Pubblicato il 20-02-2006 ore 00:00
Ultima modifica 10-01-2009 ore 23:39
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