Seduta del 09-10-2007 ore 15:00
Consiglieri componenti la Commissione: Paolino D'Anna, Giuseppe Toso, Giampietro Capogrosso, Carlo Pagan, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Patrizio Berengo, Giovanni Salviato, Franco Ferrari, Michele Mognato, Roberto Turetta, Giorgio Reato, Danilo Corrà, Fabio Toffanin, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alfonso Saetta, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio
Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Giuseppe Toso, Giampietro Capogrosso, Carlo Pagan, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio
Altri presenti: Assessore Gianfranco Vecchiato, Dirigente Carlo Salvatore Sapia, Funzionario Enrico Stomeo, Funzionario Guerrino Canziani, Funzionario Adriano Barbieri. Avv. Caprara, Avv, Giurin, sig. Piasentin.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 15.10 il Presidente CENTENARO, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
CENTENARO: propone l’inversione dei punti 1) e 2) per impegni da parte di uno dei tecnici presenti. La Commissione approva.
Punto 2): MAZZONETTO: dà lettura dell’interpellanza. Chiede che i cittadini presenti possano essere sentiti n audizione dalla Commissione. Nota l’assenza dell’Avvocato Civico e del Direttore di Urbanistica.
BARBIERI: la documentazione richiesta nell’interpellanza è disponibile, ma serve tempo perché è molto voluminosa e forse è il caso di valutare con il richiedente quali fascicoli effettivamente servano.
MAZZONETTO: fa presente che l’interpellanza è del 27/7 e sostiene non sia possibile che a un consigliere comunale venga preclusa questa prerogativa, chiede quindi copia di tutto.
VECCHIATO: premette che non c’è nessuna volontà di trascurare le richieste dell’interpellanza, ma precisa che si sta parlando di un fascicolo enormemente voluminoso.
MAZZONETTO: fa presente che per un caso analogo, di fronte all’interzia degli uffici, è stato costretto a fare una diffida e non vorrebbe dover ripetere tale procedura.
CENTENARO: fa notare che nell’interpellanza viene chiesta copia per tutti i componenti della Commissione, cosa che oggettivamente appare impossibile.
BARBIERI: prende atto della richiesta. Riguardo allo stato delle cose sui progetti precisa che oggi c’è solo un edificio che sta per essere realizzato, gli altri sono in sospensione.
SAPIA: fa presente di essere stato chiamato in causa esclusivamente per una nota a sua firma in capo all’Ufficio Atti Repressivi, nota che avviava un procedimento sanzionatorio, al quale è seguita poi una diffida che chiedeva la demolizione in alternativa alla sanzione, valutazione questa che spetta agli Uffici tecnici e alla Commissione di Salvaguardia. Apprende ora, poiché attualmente non è più in carico a questo Ufficio, che è avvenuta la demolizione spontanea con conseguente archiviazione del procedimento sanzionatorio.
STOMEO: fa sapere che in seguito a sopralluoghi effettuati, è avvenuto il ripristino della situazione preesistente, mancavano da demolire le parti di fondazione sotto il piano di campagna, che in ogni caso è stato consentito possano rimanere. La facoltà di realizzare è stata sospesa ed è rimasta per uno solo degli edifici, collocato nella parte di area più distante.
VECCHIATO: ha cercato con non poca difficoltà di ricostruire la vicenda, su alcune questioni erano effettivamente rimasti alcuni dubbi. Con i dirigenti è stato deciso di dare mandato ad un perito esterno che verificasse lo stato dei luoghi. L’esito della perizia ha evidenziato la non esatta rispondenza di tutte le difformità segnalate, mentre alcuni elementi sono apparsi effettivamente distonici. Da ciò ne è seguito un provvedimento di sospensione dell’efficacia della realizzazione delle opere.
CENTENARO: l’Avvocato Civico, che oggi non ha potuto partecipare per impegni, ha spedito copia della sentenza della Corte di Cassazione che rigetta l’ipotesi di abuso di ufficio (ne legge il dispositivo).
GIURIN (rappresentante cittadini): ricostruisce la vicenda: nessuno ha mai pensato di prevedere il ripristino filologico degli edifici, anche se perfettamente attuabile; il limite di 5000 mc non dà facoltà a costruire tutto, andava inteso invece come un tetto massimo; il Piano Particolareggiato non rispetta gli standard urbanistici; il confine è stato violato; l’accoglimento di una osservazione non è poi stato attuato; il permesso di costruire non è conforme al piano; gli edifici sono asimmetrici; sono state eliminate le fasce di verde; più numerose altre violazioni. Fa sapere che è stato avviato un procedimento penale nei confronti dei tecnici comunali.
CENTENARO: rilegge la sentenza con la quale non si ravvisa l’ipotesi di abuso d’ufficio.
Entra il cons. Guzzo ed esce il cons. Toso
MAZZONETTO: ribatte al Presidente sostenendo che questa sentenza nulla ha a che vedere con le questioni poste.
CENTENARO: afferma che non è sua intenzione proseguire su questi termini in una sede come quella della Commissione consiliare, che ha finalità politiche e non legali.
MAZZONETTO: a suo parere non si sta entrando nel merito di abusi o colpe personali.
GIURIN: prosegue nell’esposizione della situazione, concludendo con il rendere noto che i costruttori hanno infine costruito in base ad una variante progettuale non ancora approvata.
STOMEO: fa presente che esistono agli atti anche le denunce per quanto riguarda la questione dei cementi armati.
Entra il cons. Cavaliere
GIURIN: afferma che nessun controllo è stato effettuato nonostante le numerose segnalazioni e che non è stata erogata alcuna sanzione, nonostante il parere in questo senso dell’Ufficio Atti Repressivi. Non è comprensibile poi come si possa autorizzare la costruzione di un solo edificio, quanto il complesso è “in blocco”, la licenza è unitaria e va sospesa totalmente. È stata portata avanti invece una procedura di annullamento parziale.
CENTENARO: rispetto a come si sta impostando la riunione, chiede alla Commissione se è d’accordo nel concedere la parola all’avv. Caprara.
CAPOGROSSO: premette di avere avuto un incontro con i cittadini su questa complessa vicenda. Dalla lettura della documentazione in suo possesso si rilevano i diversi aspetti sui cui verte la questione: urbanistico, edilizio, legale. Per quanto lo riguarda interverrà esclusivamente per la parte urbanistica, evitando di entrare nel merito delle contrapposizioni tra privati cittadini e tecnici comunali. A suo parere infatti l’aspetto più interessante è quello relativo al ripristino filologico o volumetrico. Pare in effetti che fosse doveroso far riferimento al volume iniziale e va chiarito ora invece come si sia giunti alla previsione edificatoria di 5000 mc. Chiede se possa ritenersi corretto che di fronte a modifiche delle scelte urbanistiche, avvenute con la variante progettuale, non sia avvenuto un nuovo passaggio in Consiglio Comunale, bisognerebbe infatti valutare se la consistenza delle modifiche era tale da richiedere tale adempimento. Non vorrebbe trovarsi sempre nella condizione per cui il C.C. è costretto ad esprimersi sulle scelte urbanistiche sempre in una unica direzione.
SPERANZON: ritiene che vada stabilito con una decisione della Commissione se far intervenire i legali alle riunioni. A suo parere comunque se quanto ha da dire l’avvocato rientra nell’ambito delle competenze di questa Commissione, non ravvisa alcun problema ad accettare l’audizione, viceversa invece si dichiara contrario.
MAZZONETTO: ricorda che nella richiesta di audizione aveva precisato che i cittadini sono rappresentati da due diversi portavoce.
LASTRUCCI: ritiene sia fondamentale capire se l’istruttoria del Comune riportava questi progetti o no, se sono stati omessi per dimenticanza o per volontà è senz’altro un fatto da chiarire. Chiede per quale motivo a suo tempo gli Uffici non hanno effettuato una ricerca dettagliata del progetto.
CAPRARA: ritiene che la questione sia già stata sufficientemente esposta ai consiglieri, pertanto non interverrà.
VECCHIATO: ricorda ancora che le difformità rilevate hanno prodotto il congelamento di parte delle costruzioni. Ribadisce la massima stima per l’operato degli Uffici e si impegna a verificare ulteriormente la situazione attuale.
LASTRUCCI: chiede quanto si concluderanno i ricorsi pendenti.
MAZZONETTO: auspica che ci sia la possibilità di effettuare un nuovo incontro di Commissione con la presenza degli archh. Rudatis e Girotto e dell’avv. Gidoni, in modo da chiarire gli aspetti rimasti in sospeso.
CENTENARO: la proposta è recepita e si rimane in attesa della comunicazione da parte dell’Assessore riguardo alla disponibilità delle persone citate ad intervenire in Commissione.
Il punto 2) viene pertanto rinviato.
Ore 16.25
Punto 1): VECCHIATO: illustra. Il parere della Municipalità e favorevole.
LASTRUCCI: ricorda la sua contrarietà a che questi provvedimenti vengano esaminati dal Consiglio Comunale e invita a prendere semplicemente atto della deliberazione.
CAPOGROSSO: se considera questi provvedimenti sotto l’aspetto tecnico incorre in qualche difficoltà, mentre sarebbe più opportuno dare un taglio politico alle valutazioni della Commissione, ad esempio nel capire a quali obiettivi risponde la richiesta di variazione della destinazione da parte dei proprietari. Non essendo in possesso della lettera di richiesta è difficile capire ad esempio se gli stessi proprietari propongono anche quale destinazione dovrebbe avere la loro unità edilizia. Un’altra curiosità riguarda invece il comportamento degli Uffici comunali nel momento in cui individuano loro stessi delle unità immobiliari non classificate, intervengono d’ufficio?
VECCHIATO: precisa che gli Uffici intervengono solo su richiesta degli interessati.
LASTRUCCI: pare strano che nella Variante alla Città Antica vi siano tutte queste carenze di classificazioni, sembrerebbe logico dedurre che forse a suo tempo non è stato fatto un buon lavoro.
PAGAN: ritiene opportuno entrare nel merito di ogni singola scheda. Bisogna comprendere che se si vuole che emergano e vengano risolti tutti i casi di anomala classificazione, si deve pensare ad una modulistica di riferimento per il cittadino richiedente che sia più specifica e adeguata.
CAPOGROSSO: segnala che la ditta n. 11 non si configura come una classificazione da art. 25, ma bensì da art. 29.
CENTENARO: considera che forse è il caso di aggiornare l’argomento. propone il rinvio del punto 1) ad un’altra riunione. La Commissione approva
Alle ore 17.00 la riunione ha termine
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