Seduta del 15-06-2007 ore 10:00
Consiglieri componenti la Commissione: Paolino D'Anna, Ivano Berto, Carlo Pagan, Piero Rosa Salva, Vittorio Pepe, Alessandro Maggioni, Patrizio Berengo, Silvia Spignesi, Daniele Comerci, Anna Gandini, Michele Mognato, Roberto Turetta, Maurizio Baratello, Danilo Corrà, Fabio Toffanin, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Raffaele Speranzon, Alfonso Saetta, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio
Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Carlo Pagan, Piero Rosa Salva, Vittorio Pepe, Alessandro Maggioni, Patrizio Berengo, Roberto Turetta, Cesare Campa, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Giuseppe Toso (sostituisce Silvia Spignesi), Giampietro Capogrosso (sostituisce Anna Gandini), Claudio Borghello (sostituisce Ivano Berto)
Altri presenti: Assessore Luana Zanella; Presidente Fondazione di Venezia Giuliano Segre; ampia rappresentanza della Fondazione di Venezia (Consiglio Generale, Consiglio di Amministrazione, Collegio dei Revisori); Chiara Puppini, Municipalità Mestre Carpenedo
Ordine del giorno della seduta
Il Presidente TURETTA, in presenza del numero legale, alle ore 10.15 dichiara aperta la seduta. Ringrazia per la disponibilità il Prof. Segre che è presente oggi in Commissione contestualmente ad un’ampia e qualificata rappresentanza della Fondazione di Venezia. Auspica che ci sia un confronto che porti ad un progetto condiviso sul Museo di Mestre. Da la parola all’Assessore Zanella.
ZANELLA: Pensa che sia doveroso ascoltare prima gli ospiti della Fondazione di Venezia.
SEGRE (Fondazione di Venezia): Fa distribuire ai presenti una documentazione a cura della Fondazione di Venezia predisposta per la seduta odierna, con materiale relativo al Museo del ‘900 a Mestre (MuNo). Introduce il proprio intervento illustrando la storia della Fondazione di Venezia e le sue finalità, ricordando che tutto è partito dall’allora Cassa di Risparmio di Venezia. Il patrimonio della Fondazione è investito in azioni ed investimenti operativi. Presenta i vari componenti degli organi della Fondazione di Venezia presenti in Commissione. Illustra l’organigramma della Fondazione. Illustra i rapporti tra la Fondazione ed il Comune di Venezia. Illustra i progetti che la Fondazione di Venezia sta curando sul territorio comunale ed extracomunale. Ricorda che l’8 giugno 2005 ha lasciato una nota al Sindaco di Venezia dal titolo “La collaborazione con il Comune di Venezia”. Cita i contributi per il Gran Teatro la Fenice che la Fondazione ha concesso e sta elargendo. Informa che nel sito internet della Fondazione di Venezia ci sono tutta una serie di informazioni che possono essere utili ad una comprensione della missione che si è prefissa la Fondazione stessa. Ricorda che nel luglio 2005 si parlò del Museo di Mestre. L’idea è semplice ma significativa: dare a Mestre il suo museo. Perché? Nel Comune di Venezia la situazione museale è ben definita e i musei sono tutti a Venezia. Illustra i siti museali nella Provincia di Venezia: 19 sono nel Centro Storico veneziano (11 musei civici e 3 musei statali). Emerge il fatto che manca l’istituto, il museo a Mestre: non manca invece la memoria di Mestre, non mancano le radici storiche della città. Fa un riepilogo delle tappe più significative della storia di Mestre. Ricorda che negli anni ’50-’70 si è raddoppiata la popolazione di Mestre, generando un fenomeno urbano peculiare. Cita la costruzione di Marghera e la sua evoluzione in polo industriale. Parla della tipologia abitativa degli anni ’50 presente nella terraferma mestrina: abitazioni di due stanze da letto, bagno e cucina, case costruite per le giovani coppie. Di lì a poco nacque l’aeroporto Marco Polo, ora il terzo in Italia. Segre parla di una sorta di deserto per la mancanza delle strutture culturali che aveva Mestre, nonostante il boom abitativo che c’è stato nella seconda metà del novecento. Descrive altre trasformazioni che ha avuto Mestre, sino a parlare della sua tangenziale. Fa un confronto tra Venezia e Mestre dove alla seconda è mancato un luogo per lo studio e la tutela della memoria. Descrive per Mestre alcuni punti salienti che la caratterizzano: la fabbrica (polo industriale), la città e il suo entroterra, le relazioni che ci sono tra la terraferma e la laguna di Venezia. Parlando del futuro Museo di Mestre spiega che c’è un quadro di riferimento vasto per realizzare questo progetto: c’è una respiro articolato e aperto che dovrebbe trasparire da questa sede museale. Ci sono delle questioni da definire con Il Comune a livello dell’Assessorato all’Urbanistica per la sede e la struttura del Museo. C’è la questione importante del contenitore (la sede del Museo) e dei contenuti. Illustra le motivazioni che stanno alla base dell’intervento per arrivare al Museo di Mestre: il museo sta poco nelle pareti e molto nelle mani del visitatore, e per far questo ci vuole anche un’adeguata strumentazione informatica. Spiega l’importanza della comunicazione anche in seno a questa attività culturale. Per quanto riguarda la struttura che dovrebbe ospitare il Museo di Mestre, ipotizzando che si utilizzino gli spazi attigui a Via Poerio (ex Convento Agostiniane, ex Caserma dei Carabinieri), spiega che vanno fatte delle scelte su cosa recuperare e non. Illustra sinteticamente con una serie di slides video proiettate cosè il MuNo, il Museo del ‘900 a Mestre. Riassume le motivazioni dell’intervento, lo scenario, la missione del museo, i contenuti, il concept museografico, i dati architettonici attuali, le possibili destinazioni d’uso, le funzioni del museo, le attività e servizi del museo, la stima dei visitatori, la stima degli interventi necessari, il bench-mark internazionale, il budget per la gestione del MuNo, le fasi di lavoro per il progetto MuNo.
Il Presidente TURETTA ringrazia il Prof. Segre per l’articolata illustrazione del progetto per il Museo di Mestre (MuNo).
ZANELLA: Si dice molto contenta per quest’illustrazione, appropriata al museo per Mestre, e di spessore per il contributo dato dalla Fondazione di Venezia. Trova che l’occasione per la città sia strepitosa. Pone attenzione a quanto è stato detto al riguardo del contenitore, dove e come si potrà realizzare fisicamente il museo. Pensa che ci si debba proiettare nell’ottica di una grande città, non per presunzione ma per ragionare positivamente, e la sede museale deve riflettere questa apertura culturale. Si dice d’accordo con il Prof. Segre per un intervento conservativo dell’ex convento. Informa che ha chiesto di organizzare, come Comune, un incontro per il Museo di Mestre tra i vari referati, per avere un collegamento tra le procedure da attivare, al fine di velocizzare i tempi. La parte urbanistica dell’intervento necessità di attenzione. L’Assessore Zanella ricorda che la prossima mostra su Mestre ‘900 è stata finanziata dalla Fondazione di Venezia. Crede che il Laboratorio Mestre 900 (attualmente al Candiani) dovrebbe essere un “tesoretto” da utilizzare, anche perchè il lavoro fatto è ha tenuto conto della collaborazione con le associazioni culturali. Dice che qualsiasi museo ha bisogno di una struttura di laboratorio. Per Zanella sarebbe opportuno che la Fondazione di Venezia prendesse direttamente visione del lavoro e dei documenti recuperati dal Laboratorio Mestre 900. Pensa che la prima cosa da fare è puntare alla collaborazione, e come Assessore manifesta la sua totale apertura alle indicazioni, ai contributi che dai soggetti pubblico e privati come dalla Fondazione di Venezia possono giungere, per perseguire un fine che porti al museo di Mestre. Ritiene si debba pensare ad un museo diffuso, che interagisca con il Museo di Altino. Vede come inefficace un museo chiuso in se stesso.
CAPOGROSSO: Ringrazia la Fondazione di Venezia per essere presente in Commissione e nello specifico il Prof. Segre perché oggi ha fatto ai Consiglieri una sorta di utile e piacevole lezione. Vorrebbe che si desse il peso che merita alle considerazioni e informazioni presentate da Segre. Ricorda che di un museo per Mestre se ne parlò anche nelle precedente consiliatura. Trova che molte realtà debbono trovare posto nel futuro museo della terraferma. L’intento del museo dovrebbe essere quello di rappresentare un ampio bacino di intressi . Come Consigliere saluta favorevolmente il fatto che la Fondazione di Venezia informi che si assume l’onere di concretizzare a Mestre la nascita di un museo. Non si deve dimenticare che in terraferma, accanto al museo dell’antichità di Altino ci sarà un museo che valorizza un pezzo recente di storia mestrina. Pensa che ci voglia un raccordo tra le varie realtà della terraferma per darne conto nel futuro museo. A riguardo del museo diffuso spera che sia aperto ad un vero bacino più ampio territorialmente e culturalmente.
MAZZONETTO: Si rammarica che dalla Commissione sia uscito l’Assessore Zanella. Prende atto della scelta fatta dalla Fondazione di Venezia per il museo di Mestre. Condivide la collocazione scelta per il museo della terraferma. Dice che un museo non può esaudire tutte le valenze culturali. Pensa che questa nuova struttura sarà comunque un successo per la città. Ringrazia il Prof. Segre per la presenza e la proposta fatta oggi.
ROSA SALVA: Oggi si è di fronte ad una relazione illustrativa di assoluto livello fatta a cura della Fondazione di Venezia, e presentata con partecipazione dal Prof. Segre. Si dice molto confortato dall’approccio e dal contenuto di quello che si sta evolvendo per il museo di Mestre. Considera quanto presentato oggi positivamente anche come Gruppo Consiliare La Margherita. Fa piacere uscire da questa seduta confortati, sapendo che un salto di qualità si sta facendo per la terraferma ed il recupero delle sue radici. Avrebbe avuto piacere che l’Assessore Zanella ascoltasse il suo intervento; ci saranno altre occasioni per ribadire questi concetti. Il compito dei Consiglieri è quello ritrovarsi confrontandosi con il progetto del museo di Mestre. La missione della parte politica comunale è quella di costruire sul territorio un dibattito che faccia da propulsione per questo progetto. Ci vuole un lavoro forte di interscambio di idee per convergere sui contenuti del museo. La cosa più straordinaria nella terraferma è l’uomo e la sua variegata figura, che ha dato all’evolversi della società un significato. La terraferma è un grande patrimonio.
PUPPINI: Pensa che il museo del novecento sarà il riscatto della terraferma. Questa idea del museo di Mestre parte da lontano. Crede che quest’idea sia molto solida e vada costruita e pensata tra i vari soggetti che ci sono in terraferma. Crede che vada bene la proposta di parlare del novecento. La decisione sul museo va fatta in maniera chiara; si deve fare un museo di ampio respiro. Crede che vada fatto un passaggio conoscitivo attraverso la prossima mostra Mestre Novecento. Ricorda che la Municipalità di Mestre Centro ha votato un ordine del giorno sul museo del novecento. Crede, in conclusione, che questo futuro museo sia anche un risarcimento per i cittadini di Mestre.
BORGHELLO: Trova che si è all’inizio del dibattito e le dinamiche che stanno evolvendo attorno al museo di Mestre pongono attenzione al contenitore, a dove e come realizzare fisicamente il museo. A riguardo dell’ex caserma, pensa che vada demolita e li si debba costruita un simbolo per la città; va costruito qualcosa di importante, va realizzato un elemento simbolico, come è stato detto a suo tempo anche dal Sindaco. Borghello si augura che sia una grande opera di architettura contemporanea.
BONZIO: Pensa che forse l’argomento odierno meriti maggior attenzione da parte dell’Assessore alla Cultura, restando in Commissione. Crede che sia maturo il tempo per dotare Mestre di questo museo: è importante costruire attorno alla città di Mestre una situazione museale, anche perché in alcune occasioni si sono addirittura distrutte le tracce del passato. Vanno fatti i conti con il proprio passato proiettati verso il futuro di Mestre. Ritiene azzeccata la tipologia di museo proposta. C’è una sensibilità comune verso questa scelta. Va indagata anche la Mestre post bellica. Cita l’esempio di Vecchia Mestre nel Mato Grosso, dove si ricorda lontano da qui la nostra città. Ricorda che un paio di settimane fa si era fatto un sopralluogo nella zona di Mestre dove dovrebbe sorgere il museo: dice che va fatto un riferimento ai musei a cielo aperto militari.
TURETTA: Spiega ai Commissari che l’Assessore alla Cultura aveva informato tempo fa che aveva un altro impegno. Ritiene proficuo e importante quello che il primo attore di questo progetto (la Fondazione di Venezia) ha prodotto. Osserva che il progetto del MuNo parte da un disavanzo di due milioni di euro: è da capire come e con che soggetti va risolto questo disavanzo. Interviene sul numero di spettatori che potrebbe avere il museo di Mestre: dice che bisogna essere realisti nella previsione delle presenze, per una sorta di provincialità della città di Mestre. Trova che si debba riflettere sulle aspettive e sui risultati che può avere il MuNo: è probabile che non arrivi alle previsioni che sono state illustrate in Commissione. Parla dei contenuti del futuro museo: dice che rispetta il lavoro fatto dal Laboratorio Mestre 900, e su questo lavoro la Fondazione di Venezia potrebbe far capire come intende inserirlo nel museo di Mestre e comunque di darne valore come importante tassello dell’archivio di Mestre. Concludendo Turetta ringrazia la Fondazione di Venezia per la fattiva partecipazione alla seduta.
SEGRE: Dice che dagli interventi dei Consiglieri emergono aspetti nuovi e anche di conferma a quanto illustrato. Chiarisce che il museo non lo farà personalmente lui, non sarà il direttore/curatore. Pensa che il 1900 possa offrire come apertura culturale/scientifica molti spunti da veicolare nel museo di Mestre: in quel periodo sono successe molte cose degne di attenzione. Dall’incontro di oggi è scaturito cosa e come il museo si innesta nella realtà territoriale, e cosa il museo da e riceve da questa realtà. Nota che c’è una tensione al recupero della propria storia dove, territorialmente, c’è stata un’immigrazione negli anni ’60. Ci sono stati esodi clamorosi da Venezia Centro Storico verso la terraferma nel ‘900: ci fu la svuotamento per andare in la fabbrica. Questo luogo del territorio (inteso come terraferma mestrina) è sempre stato un luogo di incrocio. Al riguardo delle varie realtà storico-archivistiche presenti in terraferma Segre osserva che non si sono tradotte in museo della città: forse non c’era un motivo per far partire le cose. D’altronde, chiarisce, con la proposta della Fondazione di Venezia non si porta via niete a nessuno. Dice che la somma degli interventi di Mazzonetto, Bonzio, Rosa Salva e Turetta ha trovato un fattore comune: la necessità di un luogo di ricrescita delle realtà della terraferma. Ricorda che l’Università di Venezia è venuta a Mestre. Per il museo di Mestre si deve costruire un percorso che faccia nascere un dibattito. Crede che sia da seguire il consiglio di Borghello quanto parlava di dare segni importanti di natura edilizia per la realizzazione del Museo. La frase che ha detto Capogrosso che è da far propria è “richiamare la gente” attirando l’interesse sul museo nel tempo. Per quanto riguarda il recupero dell’esperienza di Mestre 900 non è definito come si debba inserirla nel museo: se ne dovrà occupare chi dirige il museo stesso. Il museo di Mestre per la natura dell’investimento dovrebbe essere una delle cose più importanti in Italia. Bisogna pensare ad una comunicazione anche tra il Comune e la Provincia per questo progetto. Per il disavanzo dei due milioni di euro si deve ragionare con gli organi locali. Conclude invitando positivamente a adoperarsi per le scelte collaterali che concorrono a far nascere il museo di Mestre, il MuNo.
Il Presidente TURETTA rinnova i ringraziamenti al Prof. Segre e alla nutrita delegazione della Fondazione di Venezia, confermando l’utilità della loro illustrazione e dei chiarimenti dati ai Consiglieri. In assenza di altri interventi dichiara conclusa la seduta alle ore 12.30.
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