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II Commissione - Verbale

Seduta del 08-05-2007 ore 12:00
congiunta alla VIII Commissione e alla VII Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Giampietro Capogrosso, Ivano Berto, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Giovanni Salviato, Franco Ferrari, Silvia Spignesi, Fabio Muscardin, Carlo Pagan, Alessandro Maggioni, Giorgio Chinellato, Anna Gandini, Giuseppe Toso, Vittorio Pepe, Tobia Bressanello, Daniele Comerci, Michele Mognato, Giorgio Reato, Maurizio Baratello, Roberto Turetta, Bruno Filippini, Giovanni Azzoni, Fabio Toffanin, Danilo Corrà, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alfonso Saetta, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio

 

Consiglieri presenti: Maria Paola Miatello Petrovich, Giampietro Capogrosso, Ivano Berto, Claudio Borghello, Franco Ferrari, Giorgio Chinellato, Anna Gandini, Giuseppe Toso, Vittorio Pepe, Giorgio Reato, Bruno Filippini, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Saverio Centenaro, Alfonso Saetta, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Patrizio Berengo (sostituisce Silvia Spignesi)

 

Altri presenti: Vice Sindaco Michele Vianello; Direttore Piero Dei Rossi; Direttore Luigi Bassetto; Funzionario Corrado Carraro

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Esame della proposta di deliberazione "Definizione rapporti pendenti tra il Comune di Venezia e VESTA S.p.A." PD 2007/1083 del 21 marzo 2007

Verbale

Il Presidente FILIPPINI, congiuntamente ai Presidenti MAZZONETTO ed OLIBONI, in presenza del numero legale, alle ore 12.10 dichiara aperta la seduta congiunta. Da la parola al Vice Sindaco Vianello per l’illustrazione della proposta di deliberazione iscritta all’ordine del giorno.

VIANELLO: Illustra la PD 2007/1083. Spiega che sono tre le componenti da valutare per comprendere questa deliberazione: gli introiti derivanti dall’applicazione della TIA; i servizi connessi alla cosiddetta “specificità Venezia” ed al “fenomeno turismo”. I soldi introitati da VESTA non sono stati sufficienti a coprire una serie di prestazioni fatte in più rispetto al contratto di servizio stipulato con il Comune di Venezia. Per chiudere questa partita, si è deciso di andare ad una transazione. Il risultato della transazione prevede, attraverso un accordo tra le parti, di giungere alla definizione dei rapporti pendenti tra il Comune e VESTA, risolvendo la questione dei maggiori costi sostenuti dalla società per l’espletamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti negli anni 2002-2005 e fino alla data del 31.12.2006. A tacitazione del credito preteso da VESTA, si trasferiscono alla società degli immobili a Mestre e Venezia per un valore di stima totale di € 4.700.000. Con quest’accordo transattivo si conclude una prima partita: resta successivamente da definire la partita relativa alla passata gestione della ZTL VESTA. Dice sinteticamente che in occasione della definizione di VERITAS non c’erano le condizioni per definire anche la questione della ZTL VESTA. Ricorda poi che quando si fanno manifestazioni in città queste generano dei costi a carico di VESTA (Carnevale, Redentore, fine anno, pulizie straordinarie, ecc…).

Alle ore 12.20 entra Conte. Alle ore 12.22 entra Reato.

VIANELLO: Si sofferma sulla differenza tra la ricostruzione del capitale di VESTA che è stato negli anni scorsi utilizzato/eroso dal costo di prestazioni aggiuntive fatte dalla società, e l’operazione contenuta nella proposta di deliberazione di cui si discute oggi. Per avere la valutazione che oggi ha VESTA in VERITAS si è ricostruito il capitale della società: il Comune ha recentemente trasferito venti milioni di euro.

BERENGO: Chiede se nei bilanci dell’azienda (VESTA) i crediti pendenti erano indicati.

Alle ore 12.27 entra Chinellato ed esce Conte. Alle ore 12.30 entra Guzzo.

VIANELLO: Rispondendo a Berengo, spiega che VESTA aveva dei crediti che definisce come “incagliati”.

BERTO: Interviene sul punto 5. della deliberazione. Fa un calcolo sommario, e secondo lui gli sembra che ci siano circa 35 milioni di euro di crediti pregressi di VESTA. Si chiede come sia stato fatto il contratto di servizio tra Comune di Venezia e VESTA, contratto in cui non sono stati previsti questi costi extra che hanno portato a considerevoli crediti non corrisposti. Chiede al Vice Sindaco come a fronte di circa 35 milioni di euro di crediti ora si riconoscono a VESTA 4,7 milioni di euro. Chiede se i costi che VESTA ha messo nel contratto di servizio erano gonfiati.

VIANELLO: Chiarisce che un contratto di servizio con una società deve essere per sua natura concreto nelle valutazioni dei costi, definendo cosa il contratto stesso comporta. Spiega che si è arrivati ad una cifra di 4,7 milioni di euro attraverso una trattativa portata avanti con l’attenzione che queste cose richiedono. Alla fine si è convenuto di chiudere la partita, senza controversie e senza danno per l’azienda. Ribadisce che non va dimenticato che a monte c’è stata una ricapitalizzazione di VESTA. Con la proposta di delibazione odierna si chiede un’epoca di VESTA il cui futuro sarà in VERITAS.

Alle ore 12.35 entra Bonzio.

MAZZONETTO: Si rifà all’art. 2 della convenzione contenuta nella deliberazione. Chiede informazioni riguardo agli immobili di Venezia (Allegato B della deliberazione). Chiede informazioni sulle transazioni degli immobili. Chiede informazioni sull’ammontare della stima degli immobili. Chiede se VESTA ha esibito un dettaglio dei valori di credito che ha verso il Comune di Venezia, ovvero se VESTA ha esibito delle fatture relative a questi crediti che chiede di avere. Vuole sapere a cosa si devono le somme dei crediti di VESTA, sapere a che voce sono relativi questi crediti. Mazzonetto ritiene che ci sia una mala gestione di VESTA. Ritiene, il Consigliere, che VESTA non faccia tutto quello che è scritto nel contratto di servizio, e che la società sia in debito verso il Comune per servizi scritti nel contratto ma non erogati. Segnala che a Venezia c’è disagio per come è portata avanti la gestione dei rifiuti, ed esemplifica alcune situazioni di scarsa efficacia della gestione in Centro Storico della raccolta delle spazzature. Ripete che vuole un riscontro documentato a cosa sono dovute le transazioni di immobili a VESTA, perché a fronte di questa richiesta di crediti la società fornisce, a suo dire, un servizio gestito male a Venezia. Spiega che nella raccolta della spazzatura in Centro Storico si assiste ad una preselezione della tipologia di rifiuti da asportare; dice che ci sono delle cose che non si raccolgono e sono lasciate in strada per una raccolta successiva. Informa che voterà no a questa deliberazione se non ha un dettaglio delle cose fatte da VESTA (riscontri, fatture, ecc…).

Alle ore 12.41 esce Pepe.

GUZZO: Dice che legge questa deliberazione come una chiusura/conclusione di atti pregressi di VESTA. Ritiene che il nuovo contratto di servizio di VESTA dovrà essere attinente ai servizi da erogare. Spiega che sul verde pubblico c’è una situazione paradossale dovuta a sfalci in zone prima non contemplate come le nuove C2RS, ad esempio: questi sfalci aggiuntivi hanno dei costi in più da tenere in considerazione.

BERENGO: Spiega sinteticamente come funzionavano una volta le municipalizzate, e le dinamiche che vigevano nei rapporti con il Comune di riferimento. Successivamente, queste municipalizzate hanno seguito l’evoluzione delle pubbliche amministrazioni divenendo S.p.A., come nel caso di VESTA. Ritiene che oggi siamo in una fase in cui le società per azioni non hanno capito come funzione una S.p.A.. Constata che, a suo dire, ancora oggi ci sono dei servizi pagati a piè di lista. Comprende le spiegazioni date dal Vice Sindaco quando ha illustrato che strada si è percorsa per chiudere i contenziosi si VESTA. Nonostante questo, dice che se si fa un contratto di servizio si devono prevedere i servizi extra. Ricorda che per VESTA c’è uno storico di venti anni, e secondo il Consigliere gli sbagli nelle valutazioni degli extracontratto sono esagerati. La situazione va sanata, e va sanato il contratto di servizio, facendo tesoro delle passate esperienze, con le previsioni del caso, perché si sa che a Venezia certe manifestazioni ci sono ogni anno. Invita a far sì che non accada più che non si arrivi a dei costi definiti a piè di lista.

MIATELLO: Dice che ogni volta che c’è una deliberazione che riguarda VESTA vengono fuori tutti i nodi storici, e sono sette anni che la Consigliera sente questi discorsi. Concorda che a tutt’oggi si è in presenza di piè di lista, come aveva detto prima Berengo. Chiede chiarezza sui costi definiti nel contratto di servizio VESTA-Comune. Quello che emerge oggi è che l’azienda (VESTA) chiede al Comune quello che può, e a queste richieste si sommano una serie di dinamiche anche sindacali. La Consigliera vorrebbe che non si entrasse in VERITAS con le stesse confusioni di oggi. Si devono fissare prima i costi di determinati servizi, e dopo non si riconosce altro alla società. Miatello chiede che siano chiariti i servizi contemplati nel contratto con VESTA. Vorrebbe avere un piano che indichi le quote dei servizi affidati a VESTA.

VIANELLO: Fa presente che i Consiglieri Comunali hanno votato e deciso recentemente l’affidamento in house a VESTA della gestione integrata dei rifiuti.

CAPOGROSSO: Ricorda che il problema che VESTA ha nel bilancio è sempre emerso in questo genere di discussioni, e questo problema è legato alla particolare conformazione del Centro Storico veneziano. Crede che si debba dare fiducia a chi nell’Amministrazione Comunale e per conto di essa gestisce le cose relative a questa società. Ritiene che alcune considerazioni fatte prima dai suoi Colleghi di partito siano condivisibili. Va fatta una riflessione. Chiede se è possibile avere un quadro informativo che dal 1999 faccia capire anno per anno quali sono stati gli esuberi rispetto al contratto di servizio di VESTA, e quanto si sia in grado di riconoscere come Comune di questi esuberi. In relazione all’elenco degli immobili di cui all’Allegato B della deliberazione, chiede se è possibile avere un estratto mappa che indichi i singoli siti.

BONZIO: Fa una premessa, e spiega, quasi in controtendenza, che come tensione politica si sente più vicino all’idea delle vecchie municipalizzate, per le finalità sociali che questo tipo di gestione aveva in seno all’amministrazione locale. Entrando nel merito della deliberazione, dice che quest’atto è conseguenza di un’attività svolta da questo Consiglio Comunale, e che il tutto è all’interno di un percorso indicato da tempo. Oggi ci si trova di fronte ad una sorte di scadenza naturale che riguarda i rapporti pregressi tra Comune e VESTA. Per quanto riguarda il contratto di servizio, vanno soppesate le varie voci che concorrono ad avere peso sul risultato economico finale. Va considerato che ci trova a far fronte a servizi non previsti richiesti alla società. Un approfondimento sulle tipologie dei servizi erogati non può che far bene. Conclude ritenendo questa proposta di deliberazione coerente.

CAPOGROSSO: Chiarisce che per lui la deliberazione va bene; semmai si chiede se avranno lo stesso entusiasmo verso quest’atto i cittadini di Marcon. Chiede se oggi si chiude anche la partita della parte iniziale del 2007. Chiede al Dott. Dei Rossi se è possibile avere dei ragguagli finanziari relativamente richiesta che aveva fatto nell’intervento precedente (quadro informativo dal 1999 esuberi rispetto al contratto di servizio VESTA-Comune).

VIANELLO: Rispiega che con l’odierna deliberazione si chiude tutto il contenzioso (crediti) di VESTA sino al 31-12-2006, ad esclusione dalla gestione ZTL.

REATO: Interviene per chiarire che dal 1997 si è attivato per scindere il proprio ruolo di Consigliere Comunale da quello di sindacalista, evitando conflitti per il suo operare in VESTA, tant’è che quando si votavano deliberazioni che riguardano quest’azienda non ha mai partecipato al voto. Parlando dell’argomento odierno ricorda, che le S.p.A. nei Comuni arrivano per indicazioni di legge nel 1999. L’affidamento a VESTA dei servizi ha durata di 20 anni. Informa che a tutt’oggi non si sa ancora cosa fare nell’AATO rifiuti, cioè quali prospettive/soluzioni devono essere adottate dai Comuni, questo perché la legislazione è in via di definizione. Conclude spiegando che alcuni ritardi nell’industrializzazione di VESTA sono dovuti alle normative e al loro evolversi.

CHINELLATO: Dice che questa deliberazione va letta in un contesto che comprende cosa si è fatto negli ultimi 24 mesi. Ricorda che una transazione è il frutto della compresenza di varie dinamiche tra i soggetti interessati, e che i risultati sono il frutto di un lavoro articolato. Crede che su questa deliberazione, risultato di un transazione andata a buon fine, ci siano poche perplessità da farsi venire. L’unico dubbio era sul punto 7. della deliberazione. Dopo le indicazioni avute in Commissione trova chiaro e trasparente quest’atto deliberatorio.

VIANELLO: Apre una parentesi di riflessione sulla città di Venezia: dice che bisogna ragionare che non ha solo 250.000 circa abitanti e una festa cittadina una volta l’anno. Venezia è una città che per la sua natura e vocazione turistica ha visto aumentare sia la presenza di non residenti, che le manifestazioni e le varie attività estemporanee che lasciano traccia (rifiuti, spezzamenti, pulizie, ecc…) e richiedono interventi anche tempestivi. Fa l’esempio di altre città a vocazione turistica italiane e non, ed invita i Consiglieri a far attenzione se sono più o meno pulite di Venezia, specialmente nelle punte di maggior afflusso turistico. Inoltre, spiega che non era quantificabile l’incremento che è avvenuto nelle presenze turistiche a Venezia, città che solo lo scorso anno si è trovata cinque milioni di presenze in più. Ricorda ai Consiglieri che la TIA nel Comune di Venezia è dal 2002 che non viene aumentata, e nemmeno adeguata all’indice ISTAT. Spiega cosa comporterebbe applicare oggi la vecchia TARSU (tariffa a mq) anziché la TIA, e spiega le dinamiche collegate allo scorporo dalla TIA della specificità Venezia e degli effetti del turismo.

Alle ore 13.18 entra Pepe.

VIANELLO: Ricorda l’abitudine per cui si scaricavano a VESTA tutta una serie di incombenze non previste, e ne esemplifica alcune. Anticipa che ci sarà in futuro un meccanismo cui l’Amministrazione Comunale farà ricorso per sanare i servizi extra di VESTA dovuti al fatto di operare a Venezia Centro storico: la spiegazione di questa strategia avverrà appena definiti gli atti necessari ad attivarla. Dice che dove ci sono milioni di turisti ci sono anche disagi. Spiega che la scelta radicale sarebbe di fare la raccolta dei rifiuti notturna, ma questo con buona probabilità provocherebbe disagi ai veneziani per i rumori indotti dai mezzi di VESTA (imbarcazioni, ecc…). Fa riflettere i Consiglieri sul fatto che la raccolta differenziata in Centro Storico ha dei costi particolari. Per quanto riguarda il verde pubblico spiega che deve andare a gara. Bisogna costruire un capitolato di gara dedicato al verde, e di questo se ne stanno interessando gli uffici comunali competenti (Controllo Parteciapete-Ambiente); questo capitolato a hoc ha delle complessità tecniche cui tener conto nella stesura.

Il Presidente FILIPPINI propone di licenziare in discussione la deliberazione. Sentiti i Consiglieri, verifica che viene richiesto di fare un altro passaggio in Commissione per avere ulteriori informazioni sui crediti di VESTA con la contestuale presenza del Dott. Razzini (Amministratore Delegato VESTA).

Il Presidente FILIPPINI rinvia l’esame della PD 2007/1083 alla prossima seduta dove sarà invitato anche l’Amministratore Delegato di VESTA. Alle ore 13.30, congiuntamente ai Presidenti MAZZONETTO ed OLIBONI dichiara conclusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 15-05-2007 ore 00:00
Ultima modifica 15-05-2007 ore 00:00
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