III Commissione - Verbale

Ordine del giorno della seduta

1. Piani di zona dei servizi sociosanitari: sintesi dell'esito dei Forum tematici
2. Piani di zona dei servizi sociosanitari: area materno - infantile

Verbale

Alle ore 17.45 il presidente Danilo Corrà, constatata la presenza del numero legale, dà inizio ai lavori della commissione e dà la parola all’assessora Murer per una comunicazione e poi incominciare con gli argomenti all’ordine del giorno.

MURER comunica ai commissari che tutto il materiale prodotto dai lavori degli uffici sarà messo a disposizione dei consiglieri comunali e delle Municipalità.

TESTOLINA introduce l’argomento spiegando che la trattazione delle singole aree rappresenta l’innovazione di questo piano sociosanitario. I forum saranno riconvocati quando sarà pronto il materiale con i dati e gli stati di avanzamento dei lavori. Viene consegnata una sintesi tematica e per ultima la sintesi di un incontro con le organizzazioni sindacali.
Tutto ciò rappresenta il tentativo di collegare le aree tematiche. Nella disamina delle situazione emergono attività già iniziate come per esempio la necessità di rafforzare il rapporto con la scuola soprattutto nell’informazione. L’ufficio di piano è disponibile a supportare tutte le richieste in tal senso. Da tener presente che per la prima volta i minori e i disabili sono inseriti in quest’area. Sono emersi i problemi riguardanti i disabili neomaggiorenni e i minori neonati la cui diagnosi viene effettuata ad 8 anni, anche se sono seguiti con supporto alle famiglie. Ritorna costantemente, in tutti gli aspetti classificati, la necessità di potenziare l’aspetto informativo.

Ultimato l’intervento di Testolina, il presidente dà la parola alla dottoressa Sartori per illustrare il secondo punto all’ordine del giorno.

SARTORI inizia l’esposizione sul secondo punto dando la disponibilità a rispondere ad eventuali domande e proponendo degli approfondimenti su alcuni temi più consistenti. Dagli incontri avvenuti è emerso che l’obbiettivo di mantenere gli standards attuali nel rapporto con la scuola deve essere accompagnato da una migliore informazione. Una cosa importante è la necessità di aumentare la “capacità di ascolto” dei servizi perchè si è notato che i bambini ed i ragazzi non sempre trovano i canali di accoglienza della loro domanda; il rischio è di escludere chi “non sa chiedere” e perciò è necessario attivare dispositivi a bassa soglia (strutture semplici nel territorio). La fascia dei neo maggiorenni rappresenta una grave problema poiché non ci sono strutture adeguate ad accoglierli, ricorda che la struttura segue i ragazzi da 0 a 22 anni. Comunque per questo problema mancano risorse per seguire progetti che pur esistono già. Altro tema di impegno è rappresentato dal rilancio degli affidi familiari. In città esistono più di 100 affidi ed il dato più interessante è che la città non esprime grande disponibilità su questo tema. Emerge quindi l’impegno a divulgare le modalità di attivazione dell’affidamento. Ricorda che comunque sia l’ULSS che il Comune hanno attivato strutture dedicate alle adozioni. Il piano propone una razionalizzazione di tutte queste potenzialità, anche inespresse, coordinandole ed anche di aumentare le potenzialità di diagnostica.
Entra l’assessora Miraglia alle ore 18.15.

OLIBONI chiede quale tipo di attività diagnostica è attiva per il disagio psichico; ricorda che esistono due reparti psichiatrici a supporto delle necessità ed esprime preoccupazione per quanto emerso dalla relazione della Sartori.

SARTORI dichiara che non è previsto il ricovero in reparto per i minorenni. Rimane una carenza nazionale non aver previsto questi problemi e quando ci sono esplosioni gravi sarebbe opportuno avere delle certezze nelle possibili soluzioni. Da alcuni anni esiste una carta dei servizi, è attivo un canale di informazione attraverso i punti di accoglienza. Fa notare che 10 anni fa c’erano molte più risorse a disposizione ma comunque la scuola rappresenta ancora il contatto privilegiato. Un aspetto da incentivare è il rapporto con le pediatrie degli ospedali.

Il consigliere Filippini entra alle ore 18.20.

TESTOLINA ricorda che come strumento di informazione generale, alle famiglie residenti viene inviata una copia del bilancio sociale.

BRUGNERA rappresentante della Municipalità di Lido Pellestrina chiede comunque che vengano individuati altri canali per potenziare l’informazione sulle necessità del comune di disporre di un bacino più ampio per l’affido.

MURER conferma che il tema dell’informazione è emerso costantemente nei lavori del forum, sicuramente dovrà essere migliorato il rapporto con l’ULSS e potrebbe essere fattibile un lavoro con la stampa locale per avere una collaborazione su questo tema.

SARTORI comunica che nel 2004 ci sono stati circa 10.000 contatti con cittadini (ragazzi, giovani ed adulti). Enuncia che coloro i quali usufruiscono dei servizi sociali leggono poco o non leggono addirittura i giornali ma ascoltano molto le radio locali. L’attività dovrebbe essere indirizzata laddove è possibile contattare queste persone e cioè i parchi e per le strade.

BONZIO riuscire a dare informazioni permette al cittadino di avvicinarsi ai servizi esistenti; bisognerebbe costruire un panorama complessivo e ragionato di tutte le offerte e metterlo in internet.

SARTORI riprendendo l’intervento rende noto che forse perchè servizi del Comune, ma tra asili nido scuole materne e sportelli sociali c’è un rapporto virtuoso con il nostro servizio. E’ molto difficile invece capire cosa c’è dietro alle richieste di un certo tipo di nucleo familiare il disagio del bambino).

MURER afferma che il progetto del dipartimento del welfare ha come obiettivo il coinvolgimento di istanze e servizi che in prima battuta non hanno possibilità di sinergie. La collaborazione tra assessorati è un primo passo.

PERONI ritiene che la situazione più grave riguarda la diagnosi per i bambin da 0 a 3 mesi. E’ difficile trovare la possibilità di far fare una diagnosi, bisogna andare all’estero. La neuropsichiatria può intervenire dagli 8 anni in poi e questo può pregiudicare la possibilità di ridurre il danno. La famiglia che adotta un bambino disabile ha tutte le caratteristiche per essere certificata dall’ULSS ma non può avvalersi di questa possibilità e quindi è molto difficile che il bambino venga adottato. Le nuove disabilità emergono nell’ambiente scolastico ed il campanello d’allarme è il rendimento scolastico disastroso e si dimostra con il fenomeno del bullismo o della vittima. Altro deficit legislativo è rappresentato dagli interventi sui disabili di età tra i 18 ed i 22 anni, poichè passano dall’assistenza in luoghi protetti al reparto psichiatrico per adulti. Invita gli operatori a modificare i programmi delle strutture residenziali trasformandole in casa famiglia oppure in gruppi di appartamento anche se sono più difficili da gestire ma che possono dare migliori risultati.
I consiglieri Oliboni e Turetta escono alle ore 18.55.
Il presidente Danilo Corrà, preso atto della mancanza del numero legale, alle ore 18.55 dichiara chiusa la seduta.

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