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XI Commissione - Verbale

Seduta del 27-07-2005 ore 09:45

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maria Paola Miatello Petrovich, Giampietro Capogrosso, Ivano Berto, Carlo Pagan, Piero Rosa Salva, Alessandro Maggioni, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Giorgio Chinellato, Giovanni Salviato, Danilo Corrà, Fabio Toffanin, Vittorio Pepe, Alfonso Saetta, Roberto Turetta, Giorgio Reato, Bruno Lazzaro, Cesare Campa, Michele Zuin, Antonio Cavaliere, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Alberto Mazzonetto, Gianfranco Bettin, Raffaele Speranzon, Sebastiano Bonzio

 

Consiglieri presenti: Piero Rosa Salva, Alessandro Maggioni, Claudio Borghello, Vittorio Pepe, Alfonso Saetta, Bruno Lazzaro, Antonio Cavaliere, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Paolino D'Anna (sostituisce Giorgio Chinellato), Giovanni Azzoni (sostituisce Danilo Corrà)

 

Altri presenti: Assessore Anna Maria Giannuzzi Miraglia, Direttore Sandro Del Todesco, Vice Presidente della Provincia di Venezia Dott. Andrea Ferrazzi, Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Dott.ssa Carmela Palumbo; Consigliere Franco Ferrari; Consigliere Giacomo Guzzo; Consigliere Saverio Centenaro

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Audizione, per il trasferimento degli uffici dell’ex Provveditorato agli Studi (ora C.S.A.) in altra sede ubicata in quartiere Pertini a Mestre, del Vice Presidente della Provincia di Venezia Dott. Ferrazzi e del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Dott.ssa Palumbo

Verbale



Il Presidente SAETTA alle ore 10.00, in presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Riassume i motivi che hanno portato all’odierna audizione; è il seguito di una precedente seduta chiesta dai lavoratori dell’ex Provveditorato agli Studi (ora C.S.A.), per il ventilato trasferimento in altra sede ubicata in quartiere Pertini a Mestre.

D’ANNA invita a non convocare Commissioni che si accavallino, nei tempi, le une con le altre.

BONZIO dice che l’emergenza di questi giorni è stata costruita, e l’imputato è il Bilancio da approvare.

MIRAGLIA, ricevuta la parola dal Presidente Saetta, ringrazia per la presenza il Dott. Ferrazzi e la Dott.ssa Palumbo. Entra nel vivo della questione dicendo che lo spostamento di personale e strutture da Venezia è sempre stato un problema, per non privare il Centro Storico di funzioni e servizi. Invita a vedere le cose con razionalità. Ha cercato di trovare soluzioni possibili in seno al Comune di Venezia, ma la cartolarizzazione blocca quest’ipotesi. Ricorda che dal punto di vista economico l’onere della sede compete la Provincia di Venezia, e nel caso che il Comune avesse trovato una propria sede (alternativa) ci sarebbero stati dei conflitti per gli oneri.

FERRAZZI conferma che la competenza edilizia spetta alla Provincia di Venezia. E’ cambiata la struttura del mondo della scuola e così anche i Provveditorati, con un ridisegno delle competenze, facenti capo alla Dott.ssa Palumbo. A Venezia c’era la compresenza del Provveditorato Regionale e del C.S.A. Attualmente il C.S.A. è in un palazzo privato, a carico della Provincia, con lo sfratto (per settembre di quest’anno). Si è cercato una soluzione alternativa per tutelare anche l’utenza, ma la Provincia non ha a disposizione in Centro Storico proprie sedi alternative, considerato che si parla di strutture importanti. E’ stata individuata, con grande difficoltà, a Mestre, nella cittadella scolastica, la possibile soluzione adiacente a tre importanti scuole. Per liberare questa struttura, si sposteranno le persone che ora ci lavorano nell’ex Ufficio Tecnico della Provincia alla VEMPA.

PALUMBO premette che questa è una partita su cui si è ragionato a lungo. Questa struttura intermedia (il C.S.A.) è operativa da gennaio 2001, definita dalla Bassanini. Il livello regionale riveste importanza, nell’ottica del federalismo amministrativo. Si è definita la nuova struttura anche dei Provveditorati, sempre con la Bassanini, che prevede come l’unica realtà l’Ufficio Regionale. I Centri Servizi Amministrativi danno continuità con il passato; alcune Regioni hanno eliminato questi livelli, affiancando alcune C.S.A all’Ufficio Regionale. Ultimamente è stata riproposta la struttura provinciale, ma le competenze sono diverse, non ha funzioni "politiche" ma svolge attività di natura amministrativa. I compiti dei vari C.S.A. variano da Regione a Regione, su delega dei distretti regionali. Le politiche scolastiche regionali sono a capo dell’Ufficio Regionale, e i C.S.A. devono attuare gli indirizzi dell’Ufficio Regionale. Alla Direzione Generale Regionale accede un’utenza di 2° livello (direttori e rappresentanti del territorio di tutte le Regioni). Nella sostanza la sede dell’Ufficio Regionale ha preso il posto dell’ex Provveditorato. L’attuale struttura del C.S.A. a Venezia è inadeguata e di difficile raggiungibilità per chi viene dai vari distretti della Regione Veneto; è scomoda Venezia anche per l’Ufficio Regionale. Bisognava decidere sul C.S.A. Si è ragionato sulla soluzione alternativa e sulle possibilità concrete sul territorio; si è andati a vedere gli immobili per dare una collocazione funzionale al C.S.A. e la soluzione di Mestre permette di ospitare il C.S.A. Palumbo ricorda che è suo compito far funzionare gli uffici, e non ha nascosto le proprie valutazioni e decisioni. La sede Pertini è un ufficio collocato in una realtà con oltre 2000 studenti. Il C.S.A. è una struttura provinciale, non solo di Venezia, e le firme raccolte contro il trasferimento sono di Venezia, che rappresenta il 10% delle scuole. Gli sforzi fatti per questa soluzione sono considerevoli, e si è in avanzato stato di soluzione. Palumbo ringrazia la Provincia di Venezia per l’impegno dato in questo frangente, considerato che questa è la migliore soluzione percorribile.

BONZIO e AZZONI protestano per il tempo che si sta impegnando con questa audizione.

MAZZONETTO ribadisce che aveva chiesto di spostare quest’audizione in un altro giorno. Si dice deluso per la gestione del caso del Cini a Venezia; ritiene che la Provincia in questo caso non abbia fatto la sua parte. Per il C.S.A. la logica della scelta di Mestre anziché Venezia persegue la politica dell’esodo dal Centro Storico. Non è d’accordo con le scelte fatte dalla Provincia nel caso del Cini e del C.S.A.: esprime un giudizio di negativo su queste decisioni.

MAGGIONI non crede ci sia responsabilità di Palumbo sulla questione C.S.A. Come Consigliere il segnale politico è quello della perplessità; sembra che le decisioni siano già state tutte prese, portando allo svuotamento del Centro Storico di Venezia. Crede che bisogna riaprire la questione, per salvaguardare Venezia.

BORGHELLO nota che le soluzioni sono state cercate e come Consiglio Comunale di Venezia c’è il rammarico per la perdita di un servizio in Centro Storico. Si doveva cercare più partecipazione nel cercare alternative, ponderandole meglio. Ringrazia Ferrazzi e Palumbo per la presenza in Commissione. Al Presidente Saetta dice che ritiene esaurita la questione per quanto attiene al Consiglio Comunale.

BONZIO si rammarica per i problemi che l’VIII^ Commissione vive nella giornata odierna piena di convocazioni. Sul trasferimento del C.S.A. si sta parlando ormai di storia. Va considerato che ACTV non fornisce adeguati mezzi pubblici per raggiungere la futura sede del C.S.A. Ripete che il dibattito è storia passata, e restano le sue perplessità rivolte a Miraglia e Ferrazzi. Così viene a mancare la rivitalizzazione del Centro Storico. Fa notare che in Commissione c’è pubblico qualificato per intervenire sulla questione, essendo presenti i rappresentanti dei lavoratori del C.S.A.

AZZONI è abbastanza in linea con gli interventi precedenti fatti dai colleghi Consiglieri. Chiede al Comune di Venezia cosa fare di una città che si sta svuotando di servizi e attività significative, se deve diventare una cittadella del divertimento. Come Consiglio Comunale si comprende il problema del trasferimento del C.S.A., con le sue dinamiche e suoi disagi che interessano trecento utenti. Manifesta perplessità. Ritiene che la cosa (trasferimento C.S.A.) sia in uno stato avanzato, inattaccabile. Non concorda con il giudizio di Mazzonetto.

SAETTA ricorda che questo problema è esploso nelle mani dei Consiglieri. Tempestivamente si è distribuito la documentazione pervenuta in Commissioni da parte dei lavoratori del C.S.A.; al primo appuntamento si è fatta l’audizione, nel rispetto della richiesta fatta. Condivide il linea di massima quanto detto da Bonzio. Fa una precisazione: l’Assessore Miraglia si è attivata prontamente per risolvere il problema. Resta la perplessità come Consigliere, come indicato da Azzoni quando parlava del rispetto che meritano trecento persone che vogliono che il C.S.A. rimanga a Venezia. Vuol capire se si abbandona il palazzo in Centro Storico per lo sfratto o per mancanza di rinnovo di contratto, se è stato chiesto alla Provincia di rinnovarlo. Nell’immobile in quartiere Pertini manca l’ascensore, il raggiungimento della località è difficoltoso e lontano dalla stazione ferroviaria. La Provincia di Venezia ha un immobile alla VEMPA: perché non destinare quest’immobile al C.S.A., visto che è più agibile dall’utenza? Alla Dott.ssa Palumbo dice che non piace l’ipotesi che il C.S.A. potrebbe avere la sede anche in un’altra Provincia (non a Venezia); la cosa lascia forti perplessità.

FERRAZZI dice che la posizione della Provincia è chiara: deve confrontarsi con dei dati oggettivi nelle scelte. La ricerca delle prime soluzioni per il C.S.A. è stata fatta a Venezia. Ha ventilato la possibilità all’Assessore Miraglia di accettare la soluzione a costo zero se l’immobile era fornito dal Comune di Venezia. La Provincia era disponibile a firmare il contratto di proroga per il palazzo in Centro Storico, il proprietario no. Nella sede di Mestre al piano terra ci sarà l’accesso per l’utenza.

PALUMBO trova bizzarro il problema dell’accesso dell’utenza. Al quartiere Pertini c’è un ampio parcheggio a disposizione e l’accesso è senza barrire architettoniche. Semmai il problema è a Venezia, attualmente. A riguardo della sicurezza la sede al Pertini, da un punto di vista logistico, è migliore dell’attuale sede C.S.A. Fa notare che sono state rappresentate solo le ragioni del C.S.A.; va ricordato che ci sono altre persone che lavorano in situazioni precarie. Ribadisce che adesso si percorre la soluzione possibile, e non si può aspettare oltre. Se si vuole tenere l’Ufficio Provinciale a Venezia, non va dimenticato che l’Ufficio Regionale può essere collocato in altre Province del Veneto.

SAETTA, dopo il vociare di alcuni Consiglieri, invita a proseguire il dibattito nel pieno rispetto che va riservato agli ospiti, anche se opinioni sono divergenti.

ROSA SALVA dice che il Comune di Venezia deve fare proprie le esigenze della città e rappresentarle. Sulla presenza strategica di attività a Venezia Centro Storico c’è da tempo un notevole dibattito. Una cosa è spostare un ufficio all’interno del territorio comunale ed un’altra farlo uscire dalla Provincia di Venezia. L’Ufficio Regionale deve restare a Venezia. Il Gruppo la Margherita è per il miglioramento dei trasporti nella nuova sede a Mestre. Non va dimenticato che un palazzo antico, di pregio, in Centro Storico a Venezia si paga profumatamente. L’importante è andare verso soluzioni migliori, non peggiorative. Sembra strano che un ascensore al Pertini non ci sia, per la tutela dei lavoratori. Vanno salvaguardati i requisiti i requisiti minimi per ottimizzare il trasferimento del C.S.A. a Mestre.

MAGGIONI ribadisce le sue perplessità come Consigliere Comunale sulla questione trasferimento C.S.A.

MIRAGLIA ringrazia tutti, per la disponibilità e il tempo accordato alla questione trasferimento C.S.A., e spiega che ritiene che il lavoro fatto su questo tema in Commissione sia stato comunque utile. Chiede un piccolo impegno: che l’Ufficio Regionale resti a Venezia e che possibilmente ci sia l’ascensore nella sede a Mestre del C.S.A. (Pertini), per agevolare i lavoratori e l’eventuale utenza. Spiace non sia stato possibile trovare altra soluzione, ma sono state fatti i passi possibili per venire incontro ai lavoratori C.S.A. Non vuole che siano alimentate polemiche, rispettando tanto l’operato del Dott. Ferrazzzi che della Dott.ssa Palumbo. Si augura che in futuro, semmai ci fossero questioni analoghe da trattare, si trovino soluzioni che riescano ad accontentare in maniera ampia i soggetti interessati. Ricorda che sulla partita delle strategie da usare nella gestione della pubblica istruzione a Venezia, ci sarà da lavorare assieme tra vari soggetti, programmando e razionalizzando le possibili scelte comuni.

Il Presidente SAETTA, in assenza di altri interventi, esaurito il punto all’ordine del giorno, dichiara conclusa la seduta alle ore 11.40.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 01-09-2005 ore 00:00
Ultima modifica 01-09-2005 ore 00:00
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