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VII Commissione - Verbale

Seduta del 30-01-2007 ore 12:00

 

Consiglieri componenti la Commissione: Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Ivano Berto, Carlo Pagan, Alessandro Maggioni, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Giorgio Chinellato, Anna Gandini, Roberto Turetta, Giorgio Reato, Bruno Filippini, Danilo Corrà, Fabio Toffanin, Giovanni Salviato, Felice Casson, Alfonso Saetta, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio

 

Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Ivano Berto, Claudio Borghello, Anna Gandini, Bruno Filippini, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Saverio Centenaro, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio

 

Altri presenti: Assessore Pierantonio Belcaro, Assessore Mara Rumiz, Direttore Luigi Bassetto,Vice Segretario Generale Antonio Scafidi,Consigliere delegato dal Sindaco Ivano Berto, Dirigente Mario Scattolin, Consigliere della Municipalità di Favaro Veneto Giorgio Regazzoni

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Esame della proposta di deliberazione:" Acquisto aree per la realizzazione del rifugio per cani ex legge 60/93. Ditta istituto di Ricovero e di Educazione-IRE". PD n. 4313/06
  2. Prosecuzione dell'esame della proposta di deliberazione: "Alienazione di un'area comunale sita in Marghera - Via Brunacci. Ditta: Panorama s.p.a.". P.D. 3795/2006
  3. Prosecuzione dell'esame della proposta di deliberazione : "Approvazione nuovo regolamento delle Municipalità". P.D. 1123/2006

Verbale

Alle ore 12.25 il presidente Oliboni, constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta e dà la parola all’Assessora Rumiz per l’illustrazione del primo punto all’ordine del giorno.

RUMIZ annuncia che la Regione ha stanziato 100.000 euro per la realizzazione del canile permettendo al Comune di realizzare oltre al rifugio per cani anche il canile sanitario.

OLIBONI premettendo che l’attuale sede del canile è una zona periferica senza abitazioni vicine ma pur sempre vicina alla città di Mestre, chiede se nei pressi della struttura da realizzare ci sono abitazioni.

BASSETTO spiega che la localizzazione del canile è frutto del costante confronto tra l’assessorato ai Lavori Pubblici, l’assessorato all’Ambiente e quello del Patrimonio: ciascuno per le proprie competenze ha espresso delle esigenze e alla fine il confronto tra i primi due uffici ha portato il Patrimonio a predisporre l’acquisto dell’area indicata nel provvedimento all’esame della commissione e che è parte di quella destinata al Bosco di Mestre.

CENTENARO afferma che con questo provvedimento la giunta ha deciso di spostare il canile da S.Giuliano a Ca’ Solaro in un terreno dove è presente una condotta di acqua potabile e comunque non lontano da abitazioni. Aggiunge inoltre che trattandosi di zona periferica non servita da mezzi pubblici, gli animali sarebbero abbandonati a sè stessi. Rende noto che anche la Municipalità di Favaro Veneto ha dibattuto a lungo della questione: in quella sede Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani hanno votato contro l’insediamento del canile. Premettendo che non è obbligatorio, chiede di interpellare la Municipalità sul tema e poi decidere in sede di Consiglio comunale.

BERTO rende noto che effettivamente in municipalità di Favaro Veneto il parere è controverso. Ricorda che c’è un cospicuo numero di firme di cittadini per non spostare il canile da S. Giuliano e che anche l’associazione di volontari che cura il canile ha espresso la sua contrarietà allo spostamento. Sostiene che deve essere chiarita la motivazione che ha portato il Consiglio comunale a spostare il canile da San Giuliano a Favaro Veneto in Via Cà Solaro, precisando che l’architetto Di Mambro su incarico dall’allora Sindaco Paolo Costa aveva individuato tre possibili zone. Ricorda la preoccupazione della cittadinanza per i disturbi derivanti dal possibile insediamento del canile e a tale proposito chiede quali sono i provvedimenti presi a tutela dell’abitato.
Concorda con il Consigliere Centenaro nell’affermare che in Via Cà Solaro i cani sarebbero abbandonati in quanto trattasi di zona non servita da mezzi pubblici, mentre a San Giuliano trattandosi di zona più servita e più frequentata si è riusciti a sviluppare l’adozione del cane.

GUZZO pensa che spostare il canile sia un po’ come abbandonare i cani perchè si crea un disagio per quelli che ne vogliono adottare uno, chiede anche se sono stati fatti degli accordi con i comuni vicini per la gestione del canile e gli altri problemi che già sopporta quello di S. Giuliano. Sostiene che bisognerebbe evitare che il nuovo canile diventi un canile per tutta la provincia.

MAZZONETTO chiede quanti dei 5 ettari di area serviranno per la realizzazione del canile e chiarimenti sulla stima che ha valutato 14 euro a mq. una vasta area di terreno agricolo peraltro vincolata a bosco. Rispetto al canile a S. Giuliano, ritiene che per il vincolo derivante dal parco non si debbano allontanare tutti gli insediamenti ma ristrutturare quelli che certamente risultano compatibili. Sostiene che le Municipalità, per il loro senso di esistere, devono sempre partecipare alle decisioni, ancor di più quando queste interessano i loro territori.

FILIPPINI si dichiara preoccupato per la realtà di Favaro Veneto per la quale necessita una discussione della politica complessiva del territorio trattandosi di una località interessata da molte decisioni del Comune. Concorda con il Consigliere Mazzonetto rispetto alla richiesta di chiarimenti sul prezzo a mq. fissato per il terreno e afferma di preferire la scelta del canile a San Giuliano ma di non essere contrario allo spostamento.

CENTENARO ripete l’esigenza di avere il parere della municipalità di Favaro Veneto.

GUZZO richiede le motivazioni della localizzazione.

PEREZ respinge le considerazioni sul degrado della struttura di S. Giuliano, ricordando che quando è stato fatto un sopralluogo sembrava che si fosse pensato non solo a ristrutturare il canile ma anche di ampliarlo. Spiega che il numero di animali abbandonati diminuisce costantemente; ricorda che le numerose firme di cittadini, raccolte per il mantenimento del canile dove è, hanno il significato di bocciatura di qualsiasi decisione diversa.

Alle ore 13.00 esce il consigliere D’Anna ed entrano i consiglieri Bonzio e Borghello.

REGAZZONI invita la commissione a chiedere il parere della municipalità di Favaro Veneto.

BELCARO rende noto che l’intervento prevede la realizzazione sia del rifugio del cane di competenza del Comune di Venezia che del canile sanitario di competenza del Comune di Venezia e della ASL, che sono stati previsti degli interventi di mitigazione ambientali, che la progettazione è nella fase definitiva alla quale a breve seguirà quella esecutiva. Afferma che l’opera è già finanziata, che il canile che sarà realizzato a Mira aiuterà la gestione del problema dei cani abbandonati. Spiega che la Municipalità e l’ASL hanno contribuito a definire con cura la struttura tanto da prevedere vicino al canile sanitario una zona per il soggiorno breve degli animali che necessitano di cure.

OLIBONI chiede se il contributo è finalizzato alla realizzazione del canile provinciale.

Alle ore 13.05 entra il Consigliere Claudio Borghello.

BELCARO risponde che il solo canile sanitario si riferisce al territorio provinciale come bacino di servizio e non anche il rifugio per cani.

RUMIZ spiega che la realizzazione del canile sanitario richiede più terreno. Dichiara congruo il prezzo definitivo di 14 euro per mq., inferiore a quello riconosciuto dal Comune alla Fondazione Querini Stampalia per la localizzazione dell’area a bosco Mestre. Aggiunge inoltre che l’IRE voleva vendere tutta la sua proprietà e non solo quella oggetto del provvedimento.

Alle ore 13.07 entra il consigliere Raffaele Speranzon.

OLIBONI chiede se i commissari intendono decidere del parere della municipalità.
La commissione nega la necessità di acquisire il parere poichè si ritiene soddisfatta delle precisazioni portate durante il dibattito.

BASSETTO spiega che partendo dal fatto che l’IRE non intendeva vendere quel pezzo di area, si sarebbe dovuto attivare la procedura d’esproprio con le lungaggini derivanti dalla complessità dell’iter amministrativo,con l’accordo bonario si velocizza l’acquisizione ma la legge impone di applicare il sovrapprezzo del 20 % sul prezzo previsto dall’esproprio.

MAZZONETTO chiede una nuova riunione per discutere delle aree e spazi acquistati dal Comune e non utilizzati.
Alle 13.10 il presidente Oliboni, preso atto di quanto emerso dal dibattito propone di licenziare il provvedimento in discussione.
La commissione approva.

Alle ore 13.15 il presidente Oliboni invita quindi l’assessora Rumiz ad illustrare il secondo punto all’ordine del giorno.

RUMIZ spiega che i Consiglieri hanno chiesto la verifica dei motivi dell’errore che ha portato la ditta Panorama s.p.a. ad edificare su terreni di proprietà del Comune di Venezia. Invita i Consiglieri a non chiedere all’Assessore di indagare su fatti accaduti quando non era ancora in carica.

BASSETTO risponde alla richiesta di chiarimenti da parte dei Consiglieri affermando che da una verifica sui motivi dell’errore è emerso che per le aree che la ditta Panorama s.p.a. doveva cedere tramite convenzione al Comune di Venezia, l’edilizia privata aveva autorizzato nel 1990 un’ulteriore piccola edificazione quando ancora i titoli di proprietà erano della ditta Panorama s.p.a. in quanto le aree non erano ancora state cedute. L’area oggetto dell’errore è di 150 mq. A fronte di 400000mq che dovevano essere ceduti: essendo stati ceduti circa 1000 mq in più del dovuto sta a significare che si è trattato di un mero errore senza malafede. Precisa che l’edificazione non ha influito sul numero di parcheggi di fronte a Panorama. Informa che il rappresentante della ditta Panorama s.p.a. ha affermato che la ditta non può permettersi uno scontro con il Comune di Venezia e quindi ha chiesto di formulare una proposta. Propone 40000-50000 euro in più.
MAZZONETTO chiede se i marciapiedi e il parcheggio sono di uso comunale.

BASSETTO risponde che marciapiedi e parcheggio sono di uso comunale.

RUMIZ afferma che il continuo mettere in discussione l’operato dei LL.PP., del patrimonio è causa di disagio.

GUZZO si complimenta con il direttore del patrimonio per il lavoro svolto. Si augura che l’operazione non venga trasformata in una trattativa d’asta.

BASSETTO afferma che chiederà alla ditta Panorama s.p.a. una dichiarazione di accettazione del maggior importo.

Alle ore 13.35 il presidente Oliboni, preso atto di quanto emerso dal dibattito propone di licenziare il provvedimento in discussione e la commissione approva. Sospende la seduta in attesa del Vice Segretario Antonio Scafidi.

Alle ore 13.45, constata la permanenza dei Consiglieri Ivano Berto, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Saverio Centenaro, Anna Gandini, Alberto Mazzonetto, Raffaele Speranzon, e conseguentemente la presenza del numero legale, il Presidente Oliboni dichiara aperta la seduta.

BERTO rispetto all’art. 17 afferma che l’unica attuale incertezza riguarda la richiesta del Consigliere Mazzonetto di cassare anche la parete relativa al segreto d’ufficio. Ribadisce la disponibilità di formulare una proposta ma successivamente alla chiusura del regolamento. Riepiloga brevemente lo stato dei lavori della commissione. Ricorda i temi relativi ai confini, al numero delle Municipalità, al ruolo del Presidente del Consiglio di Municipalità.

OLIBONI ribadisce il suo impegno preso in precedente seduta ad organizzare nel mese di aprile un incontro per la trattazione dei temi sopra citati dal Consigliere Berto.

MAZZONETTO chiede tempo per preparare tutti gli emendamenti da presentare in Consiglio comunale.
Lamenta che spesso il dirigente di un servizio nega il diritto di accesso agli atti sostenendo il segreto d’ufficio e negando conseguentemente informazioni ad un rappresentante dei cittadini. A tale proposito cita un parere della Prefettura che prevede la predisposizione di strutture a supporto delle attività del Consiglio comunale e chiede di riscrivere l’art. 17.

BERTO afferma che la stesura del testo dell’articolo prevede il segreto d’ufficio ogni qualvolta il consiglio entra in possesso di dati sensibili.

MIATELLO chiede riunione degli stati generali delle donne per esaminare la situazione.

SPERANZON afferma che il regolamento dovrebbe trattare anche confini, numero di Municipalità. Sostiene che la stesura dell’articolo 17 prevede una considerazione errata del diritto di accesso.. Propone di modificare la lett. D.

Alle ore 14.15 esce il Consigliere Claudio Borghello.

BONZIO afferma che la proposta di modifica all’art. 17 del Consigliere Speranzon sembra essere peggiorativa anziché migliorativa. Aggiunge che le sentenze della magistratura sono frutto di denunce di Consiglieri che hanno cercato di far valere i loro diritti.

REGAZZONI afferma che il parere della prefettura, che non è agli atti della commissione, risale all’8 giugno 2006. Chiede l’istituzione di un organo terza che dirima le diverse interpretazioni.

SCAFIDI spiega che è i lavori sul regolamento delle Municipalità sono iniziati a febbraio 2006, che la parte più importante è quella relativa alle funzioni ed ai compiti dell’organo esecutivo della Municipalità. Sostiene che la commissione ha svolto un lavoro egregio coinvolgendo l’opposizione.
Aggiunge che, preso atto del lavoro svolto, le modifiche proposte verranno riportate in Giunta e ciò permetterà ai Consiglieri di avere un testo condiviso. Rispetto alle quote rose negli organismi delle Municipalità afferma che c’è una sentenza di novembre del Consiglio di Stato più recente del parere della prefettura.

SCAFIDI propone l’istituzione di un organo terzo per dirimere i possibili contenziosi individuando nel Segretario Generale tale figura.

MAZZONETTO sostiene che la commissione non valuta adeguatamente le esigenze del singolo. Afferma che il regolamento provinciale è più aperto e non è stato oggetto di contestazioni. Non condivide la stesura dell’articolo 17 lett. D come emerso dal dibattito.

BONZIO propone di inserire a seguito della parola “direttore” “sentito il parere vincolante del Segretario Generale”.

BERTO risponde che la proposta non può essere accolta. Legge nuovamente la stesura dell’articolo 17. Afferma che i Direttori sono i soggetti deboli perché sono tra il Presidente ed il Consigliere richiedente.

Alle ore 14.50 il Presidente dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 08-03-2007 ore 00:00
Ultima modifica 08-03-2007 ore 00:00
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