Seduta del 11-01-2007 ore 15:00
Consiglieri componenti la Commissione: Paolino D'Anna, Giuseppe Toso, Giampietro Capogrosso, Carlo Pagan, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Patrizio Berengo, Franco Ferrari, Fabio Muscardin, Roberto Turetta, Maurizio Baratello, Bruno Lazzaro, Giovanni Azzoni, Fabio Toffanin, Vittorio Pepe, Giovanni Salviato, Felice Casson, Alfonso Saetta, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio
Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Giuseppe Toso, Giampietro Capogrosso, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Patrizio Berengo, Roberto Turetta, Bruno Lazzaro, Fabio Toffanin, Vittorio Pepe, Giovanni Salviato, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Giorgio Reato (sostituisce Maurizio Baratello)
Altri presenti: Assessore Mara Rumiz; Direttore Dipartimentale Salvatore Vento; Direttore P.E.L. Ivano Turlon; Direzione lavori ponte Calatrava, Roberto Casarin; Dirigente Manuele Medoro; Rosso, Presidente Istituzione per la Conservazione della Gondola e la Tutela del Gondoliere; Peris, Vice Presidente Istituzione per la Conservazione della Gondola e la Tutela del Gondoliere; Iannotta; Direttore Istituzione per la Conservazione della Gondola e la Tutela del Gondoliere; Luppi, Presidente dei Bancali Associazione Gongolieri di Venezia; Pastor, Associazione El Felze;
Ordine del giorno della seduta
Presidente LASTRUCCI alle ore 15.20, in presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
Punto1. OdG
LASTRUCCI ricorda che il ponte di Calatrava, come deliberazione, è stato licenziato otto anni fa. L’approvazione in Consiglio Comunale non fu così semplice.
RUMIZ informa che si è arrivati alla fase conclusiva per la realizzazione del ponte di Calatrava. E’ una straordinaria opera di architettura contemporanea. Spera che questo sfati l’idea che è a Venezia non è possibile costruire/inserire nulla di moderno. Ringrazia l’ing. Vento, l’ing. Casarin e prima l’ing. Scibilia cha hanno collaborato nella direzione lavori. Dice che non era stata valutata la peculiare complessità dell’opera; la parte in acciaio è fatta di costole una diversa dall’altra. E’ stato un errore la sottovalutazione del tema dell’accessibilità per i diversamente abili. Se il nuovo ponte fosse stato accessibile, sarebbe stato anche l’occasione per par parlare di Venezia accessibile. Il tema dell’accessibilità non si deve trattare a parte nelle opere. Da allora viene affrontato (dal ponte di Calatrava) in fase progettuale, contribuendo alla qualità delle opere; da un errore di valutazione è nata la sensibile attenzione alla tutela dei portatori di handicap. Si è individuata una possibile soluzione anche per il ponte di Calatrava: un’ovovia, da collocarsi a lato della struttura. Il ponte si inaugurerà con l’ovovia; è un sistema nuovo in fase di omologazione. Il 15 gennaio c.a. inizierà una la fase di cantiere per l’allestimento del ponte di Calatrava in Canal Grande. Il 9 febbraio ci si fermerà in corrispondenza del carnevale veneziano, al cui termine si riprenderanno i lavori. Ci sarà il trasporto dei conci, poi al montaggio vero e proprio del ponte. Infine si completerà il tutto con i lavori di allestimento rifinitura.
Alle ore 15.32 entrano Reato e Borghello.
CASARIN R. precisa che è subentrato da qualche mese alla direzione lavori del ponte di Calatrava. Attualmente la struttura del ponte è depositata presso la banchina dell’Azoto. Illustra le fasi di montaggio delle selle del ponte. Ricorda che sarà un ponte unico al mondo, ad arco ribassato. Spiega che ci deve essere prima dell’installazione un montaggio simulato. Per il montaggio ci si affiderà ad un esperto del settore. Si farà un montaggio a secco in panchina. Informa che ci sarà il trasporto dei conci con un’unica chiatta. Illustra i possibili giochi (tolleranze) che avrà il ponte in fase di montaggio. Illustra come sarà organizzato il montaggio, fase per fase.
Alle ore 15.40 entra Conte.
VENTO ricorda che come Lavori Pubblici il ponte è stato preso in carico nel 2002. Informa che l’ovovia è un prototipo la cui autorizzazione ministeriale non è ancora pervenuta. Dice che il problema dei ritardi nella costruzione del ponte è legato a contenziosi con le ditte. Informa che quest’opera è sotto osservazione della Corte dei Conti e sotto la verifica dell’Autorità di Vigilanza del Ministero dei Lavori Pubblici. Illustra alcune problematiche relative all’iter di gare simili a quella del ponte di Calatrava. Ritiene che sia utile che per questi progetti (architettura moderna, arte) ci sia un aggiornamento della normativa, specificatamente nella gestione delle gare. Informa che saranno monitorate tutte le fasi del montaggio. Informa che ci vorranno tre-quattro mesi per il completamento della struttura sul Canal Grande.
Alle ore 15.46 esce Buretta R. Alle ore 15.48 esce Conte.
LASTRUCCI ringrazia per le illustrazioni relative allo stato di avanzamento dei lavori del ponte di Calatrava. Dice che gli piacerebbe che il varo fosse un’occasione di festa.
TOSO nota che rimane il problema del transito/approdo a P.le Roma della 1 di navigazione. Spiega che se si fa un’interruzione in Canal Grande dalla Ferrovia a P.le Roma, si deve evitare di creare disagi all’utenza. Bisogna, in questo caso, prevedere un servizio sostituivo che colleghi la Ferrovia a P.le Roma e viceversa.
RUMIZ informa che si dovrà indire una seconda conferenza dei servizi. Fa il distinguo tra accessibilità e fruibilità; il ponte di Calatrava è un’opera d’arte che non è fruibile a tutti.
OLIBONI vorrebbe capire perché si e posta la sede del ponte proprio in quel posto. Vorrebbe sapere per che motivo razionale è stato posto li.
BERENGO dice che ha visto questo ponte come un’opera d’arte e spera si possa vedere vedere quest’opera nella sua bellezza. Ci sono stati problemi e variazioni di costi per la struttura del ponte. Chiede se è il Comune che ci rimette i quattrini per lo sbaglio, a suo dire, di valutazioni dell’impresa.
BONZIO dice che la domanda fatta da Oliboni ha un suo senso per essere posta. Ricorda che il ponte di Calatrava era pensato in funzione di un contesto più ampio; doveva essere contestualizzato. Ci sono da capire alcune cose riguardo al palazzo che è di fronte a P.le Roma. E’ d’accordo con Toso per la sua analisi sulle problematiche per collegare Ferrovia e P.le Roma dal Canal Grande.
CENTENARO ricorda la seduta del Consiglio Comunale in cui era presente anche il progettista Calatrava. Allora fu detto dal Sindaco Cacciari che il ponte di Calatrava doveva essere il biglietto da visita della città. Chiede perché i lavori sono iniziati solo nel 2002. Chiede perché i costi sono lievitati. Chiede perché la Conte dei Conti sta studiando l’iter del ponte. Ricorda che il Sindaco Cacciari si espresse al riguardo dell’accessibilità. Chiede quanto ci mette l’ovovia ad attraversare il ponte. Vorrebbe capire dall’Assessore ai Lavori quali sono le priorità per Venezia in fatto di ponti, visto che il ponte dell’Accademia è ancora in legno. Centenario dice che si debbono prendere le loro responsabilità chi ha condotto le fasi relative al ponte di Calatrava.
Alle ore 16.02 esce D’Anna. Alle ore 16.03 entra Buretta R. ed esce alle ore 16.06.
MAZZONETTO chiede se si arriverà alla fine dell’anno al varo del ponte. Si dice preoccupato dal contenzioso che c’è sull’opera, visto che c’è una causa in corso. Sembra che la ditta che ha fatto i lavori non sia stata pagata per la parte metallica; chiede chiarimenti. Sul fatto che il ponte di Caltatrava sia un’opera d’arte, dice che si vedrà quando sarà realizzato. Interviene sulle priorità di Venezia e ricorda che sono in piedi le questioni del terminal, del garage e della casa. Ricorda il dietrofront che ha fatto questa Giunta sulla punta di San Giuliano. Dice che ha tutta una serie di riserve sul ponte, proprio per le altre priorità dei cittadini che trova siano state disattese.
LASTRUCCI ricorda che il ponte di Calatrava era un segnale che si voleva dare al mondo. Nel 1999, quando è stato presentato, c’era un plastico, uno schema; non c’era un progetto esecutivo. In merito all’utilità del ponte spera che si capisca quando sarà ultimato, ed arrivando in P.le Roma, si potrà apprezzare cosa sarà il ponte di Calatrava.
RUMIZ ricorda che nella prima conferenza dei servizi si è organizzato la questione dl trasporto; durante queste fasi non ci saranno grosse modifiche delle linee di navigazione. Nella seconda fase ci saranno dei disagi. Per la fase di montaggio si dovrà fare una seconda conferenza dei servizi per rendere i disagi più lievi possibile. E’ vero che si sposterà il pontile della linea 1. ACTV. Si sta pensando ad un servizio sostitutivo con navette sino a Santa Marta. Parla di perché si è fatto lì il ponte. Ricorda che nel 1999 si stava discutendo di ospitare il Casinò nel Palazzo delle Poste. Allora si è ritenuto di realizzare lì il ponte, sul Canal Grande, per garantire l’accessibilità. Un ponte in quella zona può svolgere un ruolo. L’Assessore dice a Mazzonetto che la casa rappresenta la priorità per il Centro Storico. Dice poi che l’Amministrazione Comunale deve anche pensare ad opere che hanno un senso per la città. Dare un segnale per l’alta architettura dice che le sembra doveroso. Nonostante questo si cerca di garantire ciò di cui ha bisogno la città, magari anche con qualcos’altro. Illustra l’iter della gara per il ponte di Calatrava. Ricorda che ogni pezzo del ponte è un prototipo di se stesso. Informa che c’è un contenzioso tra il Comune e l’impresa per verificare quanto è riconoscibile all’impresa sui maggiori costi e maggiori tempi. In merito alle date di conclusione dei lavori, Rumiz dice che non trova corretto fare annunci d’inaugurazione. Informa che entro la fine dell’estate 2007 si può pensare di essere alla fine dei lavori. Ritine che l’importante è vedere il ponte tra la Ferrovia e P.le Roma.
VENTO ricorda tutta una serie di interventi previsti nelle adiacenze di P.le Roma, ed in questo insieme di opere il ponte di Calatrava si può inserire adeguatamente. Illustra una serie di motivazioni che hanno generato maggiori costi per il ponte. Spiega che ci sono stai miglioramenti sui materiali e sull’accessibilità dell’opera. Le fondazioni ora sono a pozzo. I progettisti hanno fatto scelte che hanno comportato revisioni progettuali, questo per una miglior sicurezza. Spiega come è il ponte: una struttura molto snella di circa 90 metri. Informa che alla struttura in banchina dell’Azoto sono state fatte prove di carico.
CENTENARO chiede (ancora) che tempi di percorrenza avrà l’ovovia; quanto ci si impiega ad attraversare il ponte.
VENTO informa che ci sarà una sorta di protezione per l’ovovia, e che da parte a parte il tempo di percorrenza è di sette minuti.
LASTRUCCI chiede se è prevista la fermata dell’ovovia in mezzo al ponte.
Alle ore 16.37 entra Conte.
VENTO risponde che può essere un problema pensare una fermata dell’ovovia in centro al ponte; non è un’operazione semplice. E’ da valutarsi.
TOSO dice di aver conferma dall’Assessore che ci sarà la chiusura del tratto di Canal Grande dalla Ferrovia a P.le Roma, per i mezzi di navigazione, con il ponte. Evidenza il futuro disagio per coloro che utilizzano in quel tratto la linea 1. Vorrebbe che fosse valutata da ACTV l’ipotesi di un collegamento alternativo dalla Ferrovia al pontile dei motoscafi all’inizio del Rio Novo. Spiega la fattibilità di questa sua proposta, sottolineando che si deve permettere sia durante i lavori per la costruzione del ponte che dopo, a chi in più ha problemi motori, di partire e tornare dal P.le Roma con mezzi di navigazione.
MAZZONETTO da atto all’Assessore Rumiz per come sta gestendo i lavori del ponte. Non condivide l’idea che Venezia debba essere una sorta di “Roma augustea”, dove si pensa di dare lustro alla città con ulteriori opere. Dice che c’è un uso discutibile dei soldi della Legge Speciale.
Il Presidente LASTRUCCI, in assenza di altri interventi relativi al punto 1. OdG, dichiara concluso questo punto.
Punto 2. OdG
Il Presidente LASTRUCCI, dichiara aperta la trattazione del punto 2. OdG (PD 2006/3644). Informa che si esamina una proposta di deliberazione che introduce alcune modifiche. Pensa che oggi si possa fare l’illustrazione della deliberazione. Informa che l’Assessore competente non può essere presente alla seduta.
BONZIO interviene sull’ordine dei lavori. Chiede come mai una lettera indirizzata al Sindaco la riceve in Commissione dal Consigliere Salviato. Forse questo passaggio di missive dovrebbe seguire una altro iter.
ROSSO (Pres. Istit. Gondola) parla delle problematiche legate a come dovrebbe essere costruita la gondola. Informa che da verifiche fatte ci sono gondole costruite con compensato marino. Pensa che sull’’utilizzo di legno o compensato marino, nella costruzione delle gondole, sia utile ragionarci.
CAPOGROSSO interviene nell’ordine dei lavori e chiede che nell’esame delle proposte di deliberazione si proceda con ordine, punto per punto, così come è strutturato l’atto.
Alle ore 17.00 esce Toffanin.
TURETTA R. propone di esaminare il regolamento inserito nella deliberazione ad esclusione del punto “B”, e poi seguirà il dibattito.
MAZZONETTO propone la Presidente della IV Commissione di procedere con l’illustrazione del regolamento, e poi dare la parola per la discussione.
IANNOTTA illustra la PD 2006/3644, articolo per articolo.
LUPPI informa che alcune modifiche al regolamento sono fatte per porre rimedi ad errori tecnici.
IANNOTTA dice che non si addentra nella questione costruttiva della gondola. Illustra le restanti parti del regolamento sino all’allegato “B”. Spiega che l’allegato”B” contempla una serie di modifiche tecniche sulla costruzione della gondola. Attualmente il regolamento prevede che la gondola sia costruita in legno.
LUPPI illustra le questioni legate all’allegato “B” della deliberazione. Informa che l’Istituzione Gondola ha dato un incarico alla Commissione preposta di formulare indicazioni sull’arredo della gondola. Dice che l’arredo di alcune gondole è sembrato poco consono. Illustra alla Commissione Consiliare come si costruisce una gondola. Spiega che sul fondo della gondola si utilizza il compensato marino sino all’altezza della cosiddetta “opera viva”.
Alle ore 17.20 esce Borghello.
LUPPI illustra le caratteristiche costruttive del compensato marino e di come permetta di “legare” la struttura della gondola. Ricorda che tante cose sono cambiate negli anni, anche da un punto di vista di tecniche costruttive. I chiodi non sono più quelli di una volta; oggi si usano le viti d’acciaio. Spiega che si sta pensando di lavorare ad un disciplinare sulla metodologia di costruzione della gondola. Informa che sono cinquant’anni che si costruiscono imbarcazioni con compensato marino.
Alle ore 17.20 esce Berengo.
LASTRUCCI propone di dare la parola al sig. Pastor, rappresentante dell’Associazione El Felze, e così facendo dare audizione all’Associane El Felze, trattando anche il punto 3. OdG, assieme al punto 2. OdG.
PASTOR informa la Commissione che l’Associazione El Felze rappresenta la filiera delle costruzioni della gondola, composta da trenta artigiani, che operano nel rispetto della tradizione veneziana. Dice che lo scopo è sensibilizzare i cittadini e l’Istituzione Gondola sui alcuni dei mestieri più antichi di Venezia: ovvero la costruzione della gondola e tutta la tradizionale accessoristica per l’imbarcazione e per il gondoliere. Dice che si pensava di costruire un marchio per la gondola DOC. Illustra la situazione operativa (forza lavoro, specializzazioni e prospettive) della filiera che si occupa a Venezia della gondola in seno all’Associazione El Felze.
Alle ore 17.25 esce Turetta R. ed entra Lazzaro.
PASTOR spiega che c’è un imprenditore che ha puntato sull’uso del compensato marino per la costruzione della gondola, e gli altri cantieri hanno dovuto correre dietro all’utilizzo di questo materiale. Spiega che il compensato marino offre alcune comodità per i gondolieri, molte di più per i costruttori. Le necessità produttive portano alla riduzione dei tempi di lavoro. Chiede, come Associazione El Felze, all’Amministrazione Comunale di Venezia che si faccia carico di tutelare tutte le culture antiche e peculiari che sottendono al mondo della gondola, cosa questa che è lo spirito che anima l’Associazione El Felze. Chiede quest’attenzione alla tutela di un patrimonio veneziano anche alla Commissione Consiliare. Spiega un problema che incontreranno gli squeraioli/cantieri che costruiscono in maniera tradizionale le gondole: quando termineranno il legno di rovere da piegare, nessuno sarà in grado di piegare con il fuoco il legno. Dice che gli spiace che si faccia una battaglia personale per il metodo di costruzione della gondola, anziché portare avanti la tradizione del costruire la gondola come è stata pensata dalla sua genesi; gli spiace che non si mantenga viva questa cultura, della quale dovrebbe essere intrisa la città di Venezia. Trova giusto ed opportuno che si riesca capire ed apprezzare il valore di una gondola fatta a mano, secondo tradizione. Dice che è vero che c’è il moto ondoso a Venezia e in laguna, ma che il compensato marino non risolve il problema del moto ondoso per la gondola. Illustra come avviene il lavoro di rimessaggio della gondola. Spiega la fatica e la passione che serve per salvaguardare le tradizioni lavorative della filiera della gondola. Dice che è rischioso fare i fianchi della gondola in compensato marino, perché non sono uguali a quelli fatti in legno, secondo tradizione: la rotondità del fianco il compensato marino non è la stessa del legno massiccio.
OLIBONI chiede quale è il grado di tossicità prodotto dalla lavorazione del compensato marino.
PASTOR spiega che quando si taglia il compensato marino ci sono resine e colle marine che si liberano nell’aria; sull’entità di queste polveri non è in grado di dare valutazioni. Dice, poi, che non possono essere gli artigiani che operano secondo tradizione a difendere la cultura del fare gondole, ma che è compito del Comune di Venezia e dell’Istituzione per la Conservazione della Gondola e la Tutela del Gondoliere. Spera che ci sia la sensibilità verso i discorsi che ha fatto in nome dell’Associazione El Felze, per mantenere peculiare e legata la gondola alle sue radici, tanto quanto Venezia è unica al mondo.
Alle ore 17.43 esce Oliboni.
PERIS (Vice Pres. Istit. Gondola) ritiene che la gondola sia il simbolo della città. Spiega che i 425 gondolieri sono ditte individuali. Dice che il mercato della costruzione e rimessaggio offre varie soluzioni e che bisogna pensare se si vuole salvaguardare questo mercato. Spiega che il cantiere del signor Crea ha uno standard di lavorazione veloce per lavori sulla gondola; questo vuol dire che viene data in tempo utile ai gondolieri l’imbarcazione che doveva passare in cantiere. Ritiene che si debba conservare la gondola così com’è, sul modello della gondola madre. Parla delle modifiche agli accessori della gondola; crede che vanno discusse in un ambito pubblico. Fa il distinguo tra il lavoro del gondoliere ed il lavoro di chi costruisce/ripara gondole. Spiega che il cantiere Crea continua a far gondole in compensato marino perché si è in regime di libero mercato.
Alle ore 17.52 esce Centenaro.
SALVIATO informa che all’inizio della Commissione si è distribuito un documento del Consorzio Cantieristica Minore Veneziana perché sembrava utile per l’economia del dibattito avere un altro punto di vista. Personalmente riconosce come validi tanto i motivi addotti all’Associazione El Felze che dal Consorzio Cantieristica Minore Veneziana. Trova opportuno discutere su come dev’essere fatta ed addobbata la gondola.
CAPOGROSSO ringrazia per la quantità di spiegazioni sulla gondola. Parla del comma 4 dell’art. 2 dello statuto; chiede se di questi titoli esiste una pesatura e quale sarebbe. Sull’art. 4 gli sembra che possa essere accolto. Non ha capito il comma 2 dell’art. 5. Ricorda che come politici si è espresso la volontà di affidare all’Istituzione Gondola il compito di mantenere viva la figura del gondoliere e la tutela a dell’imbarcazione, questo come supporto tecnico al lavoro del Consigliere. Chiarisce che come Consigliere Comunale semmai deve decidere se l’Istituzione Gondola per i compiti per cui è nata, sia adeguata o meno; non deve rifare il lavoro che ha delegato all’Istituzione stessa. Interviene sull'art. 25 (tariffe) e spiega che già adesso è stabilito che si rendano visibili le tariffe delle gondole. Chiede che si renda veramente visibile la tariffa a chi va in gondola non esponendola verso la punta dell’imbarcazione come è posizionata adesso, ma posizionandola in luogo visibile e leggibile a chi vi sale o sta in gondola. Parla poi degli articoli 30, 31 e 32.
BONZIO chiede di reinvitare per la prossima Commissione nella quale si esamina la PD 2006/3644 l’Associazione El Felze. Ritiene che la conservazione della gondola sia conservare il prodotto di una scuola ed una cultura. La conservazione delle attività artigianali che si rifanno alla tradizione della gondola è anch’essa una forma di cultura da tutelare. Chiede di sentire la Soprintendenza di Venezia per capire cosa ha da dire sulla costruzione della gondola in quanto tutela di una tradizione unica al mondo. Parlando dell’esposizione delle tariffe sulle gondole dice che ha ragione Capogrosso quando fa notare che dove sono esposte è in una pozione che non le rende leggibili; pensa che le tariffe debbano esser poste dove siano facilmente leggibili, e da alcuni suggerimenti al riguardo.
Il Presidente LASTRUCCI informa che il punto 3. OdG. è stato trattato. Sul punto 2. OdG, propone di rimandare l’esame della seduta alla prossima Commissione, ed ottiene l’assenso dei Consiglieri. In assenza di altri interventi dichiara conclusa la seduta alle ore 18.15.
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