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VII Commissione - Verbale

Seduta del 09-01-2007 ore 12:00

 

Consiglieri componenti la Commissione: Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Ivano Berto, Carlo Pagan, Alessandro Maggioni, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Giorgio Chinellato, Anna Gandini, Roberto Turetta, Giorgio Reato, Bruno Filippini, Danilo Corrà, Fabio Toffanin, Giovanni Salviato, Felice Casson, Alfonso Saetta, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio

 

Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Ivano Berto, Alessandro Maggioni, Claudio Borghello, Giorgio Chinellato, Anna Gandini, Roberto Turetta, Giorgio Reato, Bruno Filippini, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Saverio Centenaro, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio

 

Altri presenti: Segretario Generale Enrico Zola, Vice Segretario Generale Antonio Scafidi,Difensore Civico Alessandro Filippi, Consigliere Delegato dal Sindaco Ivano Berto ,Rete delle consigliere elette nelle Municipalità Brugnera Scanferlini Stefania, Delegato della Municipalità di Venezia Giorgio Tommasi, Direttore della Municipalità di Venezia Luca Fontanella

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Prosecuzione dell’esame della proposta di deliberazione:" Approvazione nuovo regolamento delle municipalità". PD n. 1123/06

Verbale

Alle ore 12.20 il presidente Ezio Oliboni, constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta e dà la parola al consigliere Mazzonetto.

MAZZONETTO chiede che venga convocata una riunione della commissione sul problema che in questi giorni è oggetto di cronaca sui quotidiano locali relativa all’acquisto presunto del compendio detto della “Carbonifera”. Ritiene infatti che i consiglieri vengano informati su quanto sta avvenendo sulla questione.

FILIPPINI afferma che non è corretto porre la questione nei termini impostati dal consigliere Mazzonetto; si dichiara d’accordo per la convocazione della commissione per sentire l’assessora Rumiz su quanto da Lei affermato e che è apparso sui giornali. Riguardo l’eventuale acquisto ritiene che la commissione sarà interessata quando ci sarà un provvedimento da esaminare.

BERTO concorda con l’intervento di Filippini.

ZOLA spiega che non esiste una pratica denominata “Carbonifera”, bensì un bando di evidenza pubblica per l’acquisto di un edificio da adibire a sede degli uffici comunali in Terraferma. Il bando è sto pubblicato a cura del direttore del Patrimonio e una volta che sarà esperita la procedura la Giunta si troverà a valutare gli esiti.

FILIPPINI prende atto delle dichiarazioni del segretario generale ma poichè l’assessora sembra abbia fatto queste dichiarazioni e non ritenendo ne’ la CGIL ne’ i DS coinvolti nella faccenda bensì il direttore d’accordo con l’assessora, ritiene giusto che quest’ultima sia ascoltata in commissione.
Alle ore 12.30 entrano i consiglieri Borghello e Chinellato.

OLIBONI accogliendo le richieste dei commissari propone di convocare l’assessora non appena i lavori della commissione lo permetteranno. Esaurita la questione, egli dà la parola al consigliere Berto per iniziare la discussione sul regolamento pregandolo di introdurre l’argomento del diritto d’accesso agli atti.

BERTO afferma che è giusto normare questo diritto perché può succedere che avvengano degli abusi che intralciano il normale lavoro degli uffici.
Alle ore 12.35 entra il consigliere Mognato.

SCAFIDI annuncia che una recente sentenza del Consiglio di Stato conferma la necessità di regolamentare il diritto d’accesso e la stesura proposta trova riscontro proprio nelle motivazioni di salvaguardare l’operatività degli uffici.

FILIPPI si dichiara pienamente d’accordo con l’intervento del vice segretario Scafidi e non ritiene di dover aggiungere altro.

MAZZONETTO ribatte che ci sono altre sentenze del Consiglio di Stato dove si garantisce il più ampio accesso da parte dei consiglieri ai documenti ma anche addirittura agli atti istruttori ed alla corrispondenza tra uffici e per l’intervento fatto censura il comportamento tenuto dal difensore civico che non si è preoccupato neanche di acquisire uno straccio di documentazione da portare a sostegno della sua posizione e l’adeguamento all’intervento del vice segretario Scafidi. Afferma che se il consigliere deve motivare le sua richieste, viene limitata la potestà di controllo; riguardo il segreto d’ufficio ricorda che anche il consigliere è tenuto all’osservanza della norma che non può essere richiamata poiché pleonastica. La stesura dell’articolo favorisce l’opacità della burocrazia e la sua sudditanza alla politica; ricorda la sua fatica per avere dei documenti dal comandante dei vigili urbani che anteponeva il segreto d’ufficio al dovere di rispondere all’istanza presentata, e non trova corretto doversi rivolgere alla magistratura per veder riconosciuto un diritto. Affidare al presidente della municipalità la decisione di negare o meno il diritto è molto scorretto, pone la questione del giudizio di merito delle richieste, afferma che l’eccezione non può diventare regola. Definisce un mostro regolamentare la stesura dell’articolo.

BONZIO ritiene lo spirito della norma, non aggravare l’attività degli uffici con richieste fuori luogo, giusto anche perchè suffragato dalla giurisprudenza ma nel contempo trova inquietante che si dia al presidente, figura politica e quindi di parte, il potere di decidere sul diritto d’accesso. Suggerisce la possibilità di richiamare nella stesura dell’articolo, l’opportunità di non aggravare le procedure ed invita quindi i commissari a trovare una soluzione condivisa.

TURETTA considerando che la questione è nata dalle difficoltà verificatesi in una municipalità, propone di modificare il testo dell’articolo eliminando il ruolo del presidente e lasciare al direttore la responsabilità delle decisioni.

GANDINI sollecita anche la definizione tra il diritto di visione ed il diritto di accesso.
Alle ore 12.55 esce il consigliere Maggioni.

BERTO ricorda che il regolamento ha valenza politica e pone vincoli amministrativi-procedurali;
il problema era se scrivere o meno il diritto e poi se era giusto o meno responsabilizzare il solo dirigente a decidere del diniego. Comunque ci sono molte sentenze che dichiarano legittimo regolamentare il diritto di accesso.

SCAFIDI afferma che bisogna esplicitare l’impossibilità di aggravare il procedimento e di questa necessità ne rende conto la giurisprudenza e si rende disponibile a proporre una diversa scrittura dell’articolo.

ZOLA esprime la necessità di impedire abusi del diritto di accesso e ricorda che questi possono comportare notevoli costi di gestione.

MAZZONETTO prende atto dello spirito costruttivo che anima i commissari nella discussione ma ritiene che l’eccezione non deve essere descritta come norma, dichiara di poter citare altre sentenze in soccorso della sua tesi e comunque ritiene tutta la stesura dell’articolo 17 del regolamento non garantisca le opposizioni . Ricorda che anche il consigliere comunale è tenuto al rispetto del segreto d’ufficio se questo viene invocato dal dirigente nell’opposizione alle richieste di informazione. Propone di cancellare il ruolo del presidente di municipalità su questo tema.

BONZIO prende atto della disponibilità del vice segretario a proporre una nuova scrittura dell’articolo che deve tener conto delle ipotetiche future “cattiverie”, trova positivo l’eliminazione di tutti i vincoli limitativi perchè concorda per garantire la massima agibilità politica a tutti i consiglieri in special modo quelli delle opposizioni.

MIATELLO entra nel merito del terzo paragrafo e chiede che vengano eliminate le parole “strettamente”, “di regola o anche”.

OLIBONI prende atto degli interventi e, riassumendo gli intendimenti condivisi dai consiglieri, invita il consigliere Berto a presentare nella prossima seduta la nuova stesura dell’articolo. Riafferma la necessità di continuare i lavori con la disponibilità fin qui espressa da tutti i rappresentanti delle forze politiche ed invita il consigliere Berto ad esporre le controdeduzioni alle osservazioni delle municipalità, ricordando di riprendere l’esame da quelle pervenute dalla Municipalità di Chirignago Gazzera.
Alle ore 13.30 esce il consigliere D’Anna.

BERTO raccogliendo i pareri emersi, legge una bozza di nuova stesura e comunica che quella definitiva verrà consegnata ai commissari nella prossima seduta.

OLIBONI dichiara esaurita la discussione sul diritto d’accesso agli atti ed invita, mantenendo sempre il clima costruttivo nella discussione, il consigliere Berto a procedere nell’esame delle osservazioni pervenute dalle municipalità riprendendo dall’articolo 31.

BERTO comunica che le osservazioni all’articolo 31 sono state parzialmente accolte come già motivato nelle precedenti sedute mentre quelle relative all’articolo 37 non sono state accolte.

MAZZONETTO dichiara che sull’articolo 37 non c’è accordo e annuncia la presentazione di un emendamento al fine di delineare decisamente il ruolo e la funzione delle delegazioni di zona obbligatorie o facoltative e dei delegati. Ancora afferma che chiederà l’istituzione di una nuova municipalità per Burano e Murano.

BONZIO ritiene farraginoso quanto proposto all’articolo 52 e troppo complesso per la presentazione di petizioni dei cittadini. La municipalità di Chirignago rimanda la sua osservazione allo statuto comunale mentre bisogna dare una scadenza all’obbligo di discussione delle petizioni presentate.

BERTO rende noto che la complessità descritta nell’art.37 serve a limitare la presentazione di richieste per non gravare il lavoro del consiglio di municipalità. Le delegazioni di zona non possono essere regolamentate in questa situazione perchè si è ritenuto di lasciare ai regolamenti delle singole municipalità l’autonomia regolamentare. Riguardo l’iter per la presentazione delle petizioni ritiene di poter accogliere i suggerimenti e si riserva di presentare in una prossima seduta il nuovo contenuto.
Alle ore 13.45 escono i consiglieri Centenaro e Chinellato.

MIATELLO chiede quali caratteristiche giuridiche rivestono le petizioni.

ZOLA spiega che la petizione è un atto di valenza politica e nulla più e il limite descritto può essere illogico.

SCAFIDI integra l’intervento del segretario spiegando che un numero elevato di sottoscrittori comporta una evidente diminuzione della possibilità di presentare petizioni.

ZOLA ricorda inoltre l’obbligo del consiglio di municipalità a trattare l’argomento entro un termine definito e questa stesura permette sicuramente un lavoro ordinato del consiglio che deve esaminare il tema della petizione, suggerisce comunque che nel testo venga inserito un numero assoluto di sottoscrittori tale da aiutare gli uffici nell’istruttoria della questione oggetto della petizione.
Alle ore 13.50 esce il consigliere Guzzo.

MAZZONETTO ritiene che ci sia una grossa differenza tra la petizione ed il referendum e chiede che il numero di richiedenti sia tale da permettere l’uso della petizione il più ampio possibile.

OLIBONI ritiene che sia corretto salvaguardare il lavoro del consiglio di municipalità e quindi è giusto mantenere una percentuale di cittadini residenti richiedenti ma dando alle municipalità la responsabilità di regolamentazione, in autonomia, dei criteri. Invita quindi il consigliere Berto ad analizzare le osservazioni presentate dalla municipalità di Venezia.
Alle ore 14.00 esce il consigliere Reato ed alle ore 14.01 esce il consigliere Filippini.

BERTO ricorda ai commissari che le osservazioni della municipalità di Venezia riguardano gli stessi punti già toccati dalle altre municipalità e quindi farà un riepilogo sintetico degli argomenti: Inizia quindi l’elenco degli articoli oggetto delle osservazioni: 8 nuovo comma proposto non accolto, 11 non accolta, 14 accolta, 17 lettera D non accolta, lettera F non accolta, 28 comma 1 lettera J accolta, comma 3 non accolta, 30 non accolta, 31 accolta, 37 parzialmente accolta al 2° e 4° capoverso mentre la 5° non accolta, III comma non accolta, VIII comma non accolta, la proposta di inserimento dei 3 nuovi commi non viene accolta, IV comma non accolta, 39 accolta, 41 non accolta ed infine al n.50 l’osservazione non viene accolta.

Alle ore 14.12 il presidente Oliboni, constatato che si è esaurito l’esame di tutte le osservazioni pervenute dalle municipalità dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 23-01-2007 ore 00:00
Ultima modifica 23-01-2007 ore 00:00
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