Seduta del 07-12-2006 ore 17:00
congiunta alla IX Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Paolino D'Anna, Ivano Berto, Carlo Pagan, Claudio Borghello, Giorgio Chinellato, Patrizio Berengo, Franco Ferrari, Fabio Muscardin, Anna Gandini, Piero Rosa Salva, Alessandro Maggioni, Silvia Spignesi, Daniele Comerci, Michele Mognato, Maurizio Baratello, Bruno Filippini, Roberto Turetta, Giovanni Azzoni, Fabio Toffanin, Danilo Corrà, Giovanni Salviato, Vittorio Pepe, Felice Casson, Alfonso Saetta, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Cesare Campa, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio
Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Giorgio Chinellato, Anna Gandini, Michele Mognato, Roberto Turetta, Giacomo Guzzo, Giuseppe Caccia, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Giorgio Reato (sostituisce Maurizio Baratello)
Altri presenti: Assessore Luana Zanella,Direttore Giandomenico Romanelli, Direttore Andrea Del Mercato, Sindacato FILCAMS CGIL: Scattolin, Pellegrini, altri rappresentanti.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 17.15 assume la presidenza delle Commissioni VI e IX il consigliere Roberto Turetta il quale, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la riunione.
TURETTA R.: comunica che nella riunione odierna verrà trattato l’argomento specifico previsto dal punto 1) dell’o.d.g., mentre ritiene sia opportuno affrontare più avanti anche la vicenda relativa alla nascita della Fondazione per i Musei Civici Veneziani. Fa presente che la documentazione relativa ai punti in ordine del giorno è stata consegnata di recente ai consiglieri.
CHINELLATO: precisa che la IX Commissione è stata oggi convocata congiuntamente pur non avendo più una competenza specifica sui problemi del lavoro, ma bensì sul “lavoro atipico”. La Segreteria Generale è stata comunque consultata al riguardo.
SCATTOLIN: da tempo si cerca di indurre la Cooperativa Verona 83 all’applicazione e rispetto del contratto nazionale di riferimento. Descrive i servizi svolti dalle sei cooperative, tra le quali è solo una quella che non intende adeguarsi agli obblighi derivanti dalla normativa (artt. 18 e 22), con la conseguenza della decurtazione degli stipendi dei suoi 45 lavoratori. Nonostante numerosi tentativi per giungere ad un accordo, a tutt’oggi non si è pervenuti ad alcun risultato utile. La richiesta è quindi di procedere alla rescissione del contatto di appalto.
Si chiede su questa questione una posizione chiara e di garanzia da parte dell’Amministrazione comunale, viceversa nessuno interviene per costringere le cooperative al rispetto delle norme.
REATO: fa presente che solo il ruolo forte delle organizzazioni sindacali ha garantito finora la correttezza dell’applicazione dei contratti da parte delle cooperative. Rispetto a quanto ora denunciato vuole capire se l’Assessorato ha avuto modo di verificarne la veridicità e se sia stata contattata l’Avvocatura Civica per valutare una possibile scelta di rescissione del contratto. Ritiene che il lasciare operare una delle cooperative al di fuori della legalità, costituisca una oggettiva responsabilità dell’Amministrazione, anche in relazione alla determinazione di una situazione di sleale concorrenza.
CACCIA: si rileva che di fatto sui servizi dei Musei Civici esiste un “cartello” che falsa le regole del libero mercato. Chiede quali strumenti effettivi siano disponibili per ottenere il rispetto dell’art. 18 della normativa e invoca un eventuale ricorso all’art. 22 e procedere ad applicare le sanzioni conseguenti. Esprime una ulteriore preoccupazione per il futuro, riguardo alla scelta di costituire una Fondazione per i Musei Civici, proposta per la quale non c’è ancora alcun atto formale, ma ci sono molte perplessità per il coinvolgimento dei privati nella gestione di un settore pubblico che è considerato un modello di efficienza e che produce effetti economici positivi sul Bilancio del Comune. Non si sente effettivamente la necessità di ricorrere al privato in un settore che già funziona egregiamente.
BONZIO: condivide le posizioni espresse finora, in particolare riguardo alla opportunità di tenere distante qualsiasi forma di privatizzazione nella gestione di un bene pubblico di questa natura. Ricorda che questo Consiglio Comunale ha approvato un atto importante sugli indirizzi per le aziende comunali, all’interno del quale ci sono ampi riferimenti al rispetto delle regole.
CHINELLATO: ravvisa la convenienza di procedere a monte ad un richiamo formale e specifico alla coop. inadempiente, richiamo che non sia genericamente riferito a tutte le cooperative, in modo da consentire una eventuale scelta di scioglimento e ricostituzione dell’ATI, senza la coop. Verona 83.
MAZZONETTO: ricorda che per la gestione della Polizia Municipale è avvenuto un analogo conflitto sindacale, mai affrontato peraltro dalla Commissione competente. La situazione creatasi non può ora non sollecitare la nostra preoccupazione. Attenzione però a non confondere i ruoli, la competenza ad agire infatti è in capo all’Assessorato e ai suoi dirigenti. Fa presente infine che il contratto d’appalto è stato sottoscritto con l’ATI intero.
TURETTA R.: precisa che la Commissione ha la piena consapevolezza di non potersi sostituire all’Assessorato o ai dirigenti, rimane tuttavia doveroso portare a conoscenza dei consiglieri una problematica così grave.
SCATTOLIN: rispetto alla ventialta istituzione di una "Fondazione" il sindacato è storicamente contrario alle esternalizzazioni dei servizi. Riguardo alla vicenda in questione ritiene che l’Amministrazione comunale debba essere il soggetto che interviene, anche per evitare che la città venga penalizzata da un possibile sciopero, con conseguente chiusura dei musei, tutto per causa del comportamento di una sola cooperativa che si ostina a non rispondere a nessuno del proprio operato.
ROMANELLI: premette che quella dei Musei Civici veneziani è una realtà che funziona perfettamente e produce reddito. Precisa che l’ATI non è composta solamente da queste sei cooperative, ma comprende altri soggetti, come ad esempio le biblioteche. Sostiene che la direzione non abbia mai rinunciato alla programmazione e alla gestione e non lo farà neanche per il futuro. Ritiene che i problemi che si sono creati siano di carattere marginale e squisitamente sindacale. Fa sapere che le parti sono già state convocate e in quella occasione è stato chiesto il rispetto delle condizioni contrattuali, ottenendo a volte riscontri positivi e a volte no; alcune vertenze poi sono ancora aperte. Non ritiene comunque che alla direzione convenga arrivare ad una rottura dell’appalto, fino ad oggi la situazione è stata governata senza danni e pensa che vi siano dei margini per risolvere anche questa vicenda, mettendo in mora ufficialmente gli inadempienti, per poi procedere ad ottenere piena soddisfazione in merito alle richieste avanzate.
ZANELLA: rispetto al tema della Fondazione fa sapere che c’è un lavoro in atto per il quale non si sente oggi di rilasciare dichiarazioni, precisa comunque che si tratta solo di una possibile riformulazione della struttura istituzionale, in analogia a realtà di questo tipo già esistenti, come Torino.
REATO: a suo avviso il problema che stiamo affrontando oggi non può essere considerato marginale, va ad incidere ormai da anni sugli stipendi dei lavoratori. Non possono esserci vie di mezzo nel far rispettare la normativa. Non è nemmeno un problema di carattere politico il procedere alla rescissione del contratto. Lamenta la mancanza di una corretta funzione gestionale in capo alla dirigenza.
PELLEGRINI: fa sapere che la programmazione dello stato di agitazione è stata avviata, si sta parlando però di soci lavoratori per cui il costo delle sanzioni ricadrebbe sui lavoratori stessi, ed è proprio su questa contraddizione che si è molto giocato per allontanare ogni possibile intervento. Conferma che su questo settore si è formata una situazione di “cartello”.
ZANELLA: chiede in cosa consiste il mancato rispetto normativo, su esempi concreti.
SCATTOLIN: la cooperativa applica la legge in modo deforme, alcuni esempi: vengono riconosciute le deduzioni solo sul tempo effettivo lavorato; il TFR non viene riconosciuto; ed altre fattispecie per le quali si impegna a fornire all’Assessore la documentazione comprovante le inadempienze.
PELLEGRINI: aggiunge: ci sono problemi sui conteggi delle festività e delle malattie, nonché altre interpretazioni scorrette.
TURETTA R.: ritiene che la problematica di questa vicenda sia stata sufficientemente analizzata e che quindi l’audizione possa considerarsi conclusa, starà ora ai vari soggetti competenti adoperarsi per dirimere la questione.
CACCIA: sia la Commissione che il Consiglio Comunale possono ora fare pressione sull’Amministrazione, la quale ha già realizzato un tavolo di lavoro tra dirigenza-cooperative-sindacati e quindi ha già presente quale è il quadro delle violazioni. Le Commissioni quindi sollecitano l’Assessore ad adoperarsi affinché si addivenga alla soluzione della questione. Eventualmente si può valutare di presentare uno specifico ordine del giorno in Consiglio Comunale.
ZANELLA: conta di incontrare a breve le cooperative e giungere ad una soluzione senza dover arrivare alla risoluzione del contratto.
ROMANELLI: nell’ambito della discussione fa presente che non è mai emerso il ruolo del vero interlocutore: l’ATI, che è il titolare del contratto.
SCATTOLIN: a lei risulta che il titolare sia CNS. Fa sapere che sono stati effettuati ad oggi dieci scioperi e cinquanta incontri, senza mai arrivare ad una soluzione.
Alle ore 18.30 il Presidente della VI Commissione consiliare, Roberto Turetta, in assenza di altre richieste di intervento ed esaurito l’ordine del giorno, dichiara conclusa la riunione.
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