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VII Commissione - Verbale

Seduta del 19-07-2006 ore 10:00
congiunta alla VIII Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Giampietro Capogrosso, Ivano Berto, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Giovanni Salviato, Franco Ferrari, Silvia Spignesi, Fabio Muscardin, Carlo Pagan, Alessandro Maggioni, Giorgio Chinellato, Anna Gandini, Michele Mognato, Giorgio Reato, Maurizio Baratello, Roberto Turetta, Bruno Filippini, Giovanni Azzoni, Fabio Toffanin, Danilo Corrà, Alfonso Saetta, Franco Conte, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo, Cesare Campa, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio

 

Consiglieri presenti: Maria Paola Miatello Petrovich, Giampietro Capogrosso, Ivano Berto, Claudio Borghello, Franco Ferrari, Fabio Muscardin, Maurizio Baratello, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Giuseppe Toso (sostituisce Anna Gandini)

 

Altri presenti: Assessore Mara Rumiz, Direttore Luigi Bassetto, Direttore Piero Dei Rossi, Funzionaria Maria Borin, Casinò Municipale di Venezia S.p.A.: Carlo Pagan e Alessandro Catarossi

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Esame della proposta di deliberazione PD 2614 del 13/07/2006: Cessione alla società Casinò Municipale di Venezia S.p.A. del complesso immobiliare denominato Ca' Vendramin Calergi, sito a Venezia Cannaregio n. 2040 e altri civici e adibito a Casa da Gioco

Verbale

Alle ore 10.25 il vice presidente Berto di concerto con il presidente Mazzonetto, constata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta e ringrazia il direttore generale ed il direttore finanziario della Casinò Municipale spa per la presenza e favorire il dibattito dei consiglieri. Ricorda che la stima di valutazione è già stata oggetto di valutazione in una precedente riunione delle commissioni. Dà quindi la parola all’assessora Rumiz per l’illustrazione del provvedimento.

RUMIZ precisa che si è già svolto un dibattito sull’argomento in occasione della decisione di ricapitalizzare la società del casinò. Con questo provvedimento il Comune vende la rimanente parte del complesso di Ca’ Vendramin Calergi. Con la perizia, si tratta di una perizia giurata, ed il nulla osta della Soprintendenza, si andrà a vendere ilcompendio che comunque si può dire continuerà a far parte del patrimonio ”allargato” del Comune.

BASSETTO rende noto che questa operazione è seguita in stretto rapporto con la Soprintendenza per giungere correttamente all’atto di compravendita. Nella perizia non sono considerate le opere d’arte di proprietà comunale in quanto la direzione della Cultura deve definirne la valutazione.

DEI ROSSI specifica che la vendita fa parte delle poste del bilancio di previsione approvato dal Consiglio che, con questa operazione, ridurrà l’indebitamento dell’ente con la possibilità di estinzione di due prestiti obbligazionari. Cita l’obbligo del Comune di ridurre l’indebitamento esclusivamente con i proventi delle vendite immobiliari. Ciò avverrà per 15 milioni di euro ed è necessario procedere velocemente per arrivare a fine anno con la procedura di estinzione e la rimanente cifra sarà destinata a finanziare gli investimenti già previsti.

PAGAN dichiara che il progetto di acquisto è voluto dalla proprietà della società e che consentirà di gestire più agevolmente quello che diventerà il maggiore assett della società stessa. L’operazione dal punto di vista finanziario è sopportabile dal bilancio e non comporterà difficoltà.

RUMIZ conferma l’obbiettivo della vendita che permette l’acquisizione di risorse per il Comune e la patrimonializzazione della Casinò.

CAPOGROSSO prende atto che il provvedimento è parte importante della politica del Comune ma chiede dove saranno impegnati i fondi risultanti dalla partita finanziaria e se questi possono essere destinati a interventi non finanziati ma solo programmati. Poichè non è stato quantificato il valore delle opere d’arte che rimarranno patrimonio di Ca’ Vendramin Calergi, chiede inoltre se è stata definita una convenzione per la gestione ed in alternativa se esiste un inventario delle opere.

MAZZONETTO chiede di conoscere l’inventario delle opere presenti nell’immobile dato che viene citato nella proposta di deliberazione, concorda con la necessità di conoscere le condizioni del nulla osta della Soprintendenza e dissente sulla politica dell’Amministrazione sia per l’estinzione dei mutui che per l’abbandono dell’operazione su Vesta. Ribatte la sua contrarietà sulla perizia effettuata sull’immobile.
Alle ore 10.50 entrano i consiglieri Miatello e Baratello.

RUMIZ precisa che l’elenco dei beni immobili fa gia à parte della proposta di deliberazione mentre per le opere d’arte la competenza la formulazione dell’elenco è competenza di altre direzioni.

BASSETTO conferma che nella perizia non dovevano essere considerate le opere d’arte perchè si tratta di vendere un immobile, anche se di notevole pregio, che è competenza della direzione del Patrimonio.

CAPOGROSSO concorda con la posizione espressa dal dottor Bassetto ma ritiene che sia necessario conoscere anche la gestione e valore delle opere presenti nel compendio.

MAZZONETTO riprende l’argomento e ritiene che se questa suddivisione è stata fatta dovrebbe apparire nella stesura della proposta di deliberazione. Riguarda la stima riconferma la contrarietà sull’affidamento dell’incarico al dottor Miceli in quanto già consulente dell’Amministrazione.

BORGHELLO esprime una considerazione positiva sul provvedimento e ricorda ai presenti che la società del casinò è di quasi totale proprietà del Comune.

PAGAN precisa che con tutti i vincoli ed obblighi che insistono sull’immobile, il reale valore viene deprezzato.

BARATELLO si dichiara d’accordo con il provvedimento, ricorda che esiste il diritto di prelazione della Sprintendenza, crede che il valore determinato sia congruo. Precisa che con la vendita non comparirà più la voce di entrata nel bilancio comunale dell’affitto dell’immobile ma nel complesso la vendita permetterà il mantenimento della congruità del bilancio comunale.

BERTO ricorda che il capitale della Casinò municipale di Venezia è pubblico ed è stato dichiarato incedibile.

MIATELLO esprime il disappunto per dover discutere di un provvedimento presentato a scatola chiusa e che non è possibile emendare. Questa operazione potrebbe impoverire la società anche se servirà al bilancio comunale.


RUMIZ precisa che l’operato del dottor Miceli deve essere considerato congruo sia perché si tratta di una perizia giurata sia perché essendo presidente dell’Immobiliare Veneziana potrebbe essere considerato di parte favorevole al Comune e non di terzi.

DEI ROSSI fa presente che si sono svolte poche riunioni della commissione Bilancio e che questo tema potrebbe essere stato dibattuto già in occasione della sessione di approvazione del bilancio di previsione. Ricapitola brevemente la composizione delle entrate previste: 78 milioni dalle alienazioni immobiliari di cui circa 50 dalla vendita di Ca’ Vendramin e 27 dall’esito delle cartolarizzazioni ed il rimanente dall’alienazione di piccole parti del patrimonio. Le conseguenti uscite sono definite esattamente: 17 per l’estinzione del debito obbligazionario, 27.870.000 per la ricapitalizzazione delle società del Comune, la differenza andava a finanziare le opere pubbliche definite nel piano allegato al bilancio di previsione. Precisa che il tesoriere del Comune non ha problemi a rimborsare le rate dei mutui perché c’è già la copertura finanziaria, ricorda che mancherà l’entrata dell’affitto ma altrettanto non ci saranno altre rate di mutui da pagare, quindi minori spese. Dà atto che l’elenco delle opere pubbliche non è rivedibile ma si augura che i fondi siano destinati a opere già cantierate dato che tutta la partita si riferisce al 2003.

PAGAN conferma che la società ha avuto delle difficoltà ad onorare la convenzione con il Comune ma ripete che è interesse del Casinò diventare proprietario di tutto l’immobile e che esiste un piano finanziario a conoscenza del Comune per affrontare l’acquisto.

CATTAROSSI illustra le fasi del piano finanziario del Casinò: entro fine anno verranno versati al Comune i 15 milioni utilizzando uno smobilizzo di quote finanziarie e attingendo dai conti correnti della società; per il 2007 i 10 milioni saranno versati utilizzando la liquidità e se necessario avvalendosi di un “tiraggio” di 5 milioni già previsti in un contratto con un istituto bancario. Precisa che sull’affitto sono previste anche le opere d’arte di proprietà comunale, poiché non verrà versato l’affitto sarà necessario rivedere la convenzione con il Comune e quindi minori spese, comunque potrebbe essere previsto un indebitamento a scadenza ventennale che costerebbe sicuramente meno del 1.800.000 di euro che vengono pagati per l’affitto attualmente.

BONZIO prende atto che il provvedimento è parte della politica dell’Amministrazione non condivisa dal suo gruppo politico, invita il presidente dell’VIII commissione a convocare delle riunioni al fine di monitorare l’andamento delle spese del Comune e chiede dove saranno saranno impegnati i fondi risultanti dalla vendita di Ca’ Vendramin.

MAZZONETTO ricorda che la commissione bilancio è stata convocata più volte nel corso del dibattito sull’approvazione del bilancio e che, purtroppo, le riunioni sono andate deserte per mancanza del numero legale. Prende atto che l’elenco delle opere approvato può essere modificato.

BORIN spiega che i beni comunali presenti nel compendio immobiliare sono tutti censiti, le descrizioni delle provenienze determinano solamente l’appartenenza alle diverse collezioni sempre riconducibili al patrimonio artistico comunale. Per questi esiste una convenzione per un comodato d’uso. Al fine di determinarne il valore, è in corso un lavoro di censimento con la Soprintendenza e la Casinò spa.

BARATELLO ricorda che dopo la pausa estiva il Consiglio comunale dovrà affrontare due importanti scadenze quali la ricognizione e l’assestamento sul bilancio, ripete che complessivamente il bilancio già approvato non può essere snaturato.



RUMIZ comunica che la proposta di deliberazione sarà illustrata in Consiglio dall’altro assessore proponente poiché sarà assente in quella seduta.

Il vice presidente Berto di concerto con il presidente Mazzonetto, preso atto di quanto emerso dal dibattito propone di licenziare la proposta di deliberazione per la discussione in Consiglio.
Alle ore 11.50 la proposta viene accolta e termina la riunione.

 

 

 

 

Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 14-09-2006 ore 00:00
Ultima modifica 14-09-2006 ore 00:00
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