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IX Commissione - Verbale

Seduta del 26-04-2006 ore 15:00
congiunta alla X Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Paolino D'Anna, Giampietro Capogrosso, Tiziano Treu, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Patrizio Berengo, Giovanni Salviato, Franco Ferrari, Anna Gandini, Ivano Berto, Carlo Pagan, Alessandro Maggioni, Giorgio Chinellato, Fabio Muscardin, Michele Mognato, Maurizio Baratello, Bruno Filippini, Giovanni Azzoni, Fabio Toffanin, Franco Conte, Giacomo Guzzo, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Gianfranco Bettin

 

Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Giampietro Capogrosso, Claudio Borghello, Patrizio Berengo, Franco Ferrari, Anna Gandini, Ivano Berto, Carlo Pagan, Giorgio Chinellato, Fabio Muscardin, Michele Mognato, Bruno Filippini, Fabio Toffanin, Giacomo Guzzo, Felice Casson, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Gianfranco Bettin

 

Altri presenti: Componenti del Comitato Promotore del Referendum: Roberto Trevisan e Angelo Pozzan; Filcem - Cgil: Davide Camuccio; Assistono i consiglieri Roberto Turetta e Daniele Comerci

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Prosecuzione dell'esame della proposta di Referendum Consultivo Comunale

Verbale

Alle ore 15.30, il Presidente della IX Commissione Consiliare, Giorgio Chinellato, di concerto con il Presidente della X Commissione Consiliare, Paolino D’Anna, assume la presidenza delle commissioni congiunte, e constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta.

CHINELLATO ricorda ai componenti delle commissioni che in data 21 Febbraio 2006 c’era stato un passaggio tecnico di approfondimento sul ciclo del cloro con il Comitato Promotore del Referendum e l’Osservatorio Nazionale sulla Chimica che hanno inviato entrambi una relazione scritta che è stata distribuita a tutti i gruppi consiliari. Si era deciso di restare in attesa del parere del Prefetto che era stato richiesto in data 20 Gennaio 2006, che è arrivato al Comune di Venezia il 28 Marzo 2006 e successivamente trasmesso dalla conferenza dei capi gruppo ai Presidenti delle Commissioni in data 12 Aprile 2006. Aggiunge che questo percorso per la valutazione della proposta di Referendum Consultivo Comunale era stato condiviso dai consiglieri e dallo stesso comitato promotore data l’importanza della questione per la città. Propone di ascoltare le opinioni dei commissari e successivamente del Comitato Promotore.

Alle ore 15.35 esce il consigliere Carlo Pagan ed entra il consigliere Giacomo Guzzo.

BONZIO interviene sull’ordine dei lavori ricordando che oltre al parere della Prefettura che recepisce quello del Ministero degli Interni, il comitato Promotore ha presentato una memoria aggiuntiva – controdeduzione al parere stesso.

MAZZONETTO auspica che dalla riunione odierna si possa concludere l’iter d’esame ed andare in Consiglio Comunale per la votazione.

CHINELLATO ribadisce l’intenzione di concludere con la seduta odierna i lavori preparatori per poter andare, quando la conferenza dei capi gruppo la fisserà, al Consiglio Comunale per la discussione e l’eventuale approvazione del Referendum Consultivo Comunale.

BETTIN propone, con la conclusione dei lavori, di indicare una data per il prossimo Consiglio Comunale dove si dovrà discutere a Mestre del Referendum Consultivo Comunale. Domanda qual è l’opinione della Segreteria Generale in merito al parere del Ministero, chiedendo che si esprima con una parere tecnico e formale in merito prima del Consiglio Comunale. In merito all’ordine dei lavori propone di sentire prima il Comitato Promotore del Referendum con le sue controdeduzioni.

Alle ore 15.45 esce il consigliere Franco Ferrari.

CAVALIERE ricorda che l’istruttoria per l’esame è partita da molto tempo e che oramai è giunta l’ora di decidere di andare in Consiglio Comunale per la votazione. Aggiunge che il Ministero degli Interni ha espresso soltanto un parere e che è il Consiglio Comunale di Venezia che decide autonomamente sull’indizione del Referendum.

FILIPPINI concorda sul tema delicato e difficile affrontato con una serie di approfondimenti in commissione. Ritiene concluso l’iter istruttorio dopo il parere pervenuto da parte del Prefetto rinviando la decisione finale per l’eventuale Referendum Consultivo Comunale al Consiglio Comunale, ricordando che qualsiasi decisione verrà presa determinerà delle situazioni delicate o dalla parte dei cittadini o degli stessi lavoratori. Sottolinea il mancato pronunciamento delle strutture del Comune, Segreteria Generale e Avvocatura Civica, sulla regolarità degli atti. Ritiene che le responsabilità pesanti delle imprese non devono essere assunte dal Consiglio Comunale che approverà o no la richiesta di referendum consultivo. Propone che si effettui un sopralluogo nella realtà chimica di Porto Marghera per vederne le profonde variazioni che si sono attuate negli anni con il progressivo svuotamento delle vecchie strutture produttive.

CASSON interviene sull’ordine dei lavori in merito alla necessità del parere d’ammissibilità della Commissione, ritenendo invece che sia il Consiglio Comunale che debba votarne l’ammissibilità, e sull’intenzione di concludere i lavori per andare in Consiglio Comunale. Chiede come vengono trascritti gli interventi dei consiglieri durante le riunioni di commissione al fine di poter rappresentare la volontà d’espressione dei singoli durante le riunioni.

CAPOGROSSO ritiene che il lavoro fatto dai Presidenti di commissione sia stato fatto egregiamente e che ha permesso un utile approfondimento in merito alla tematica del ciclo del cloro. Ritiene doveroso sentire gli organi tecnico - amministrativi del Comune sul parere del Ministero degli Interni. Argomenta sul bisogno di tutelare gli interessi di tutti i cittadini senza andare a discapito di alcuni.

CHINELLATO ricorda ai componenti che nella tarda mattinata odierna c’è stata una telefonata con il vice Segretario Generale, Antonio Scafidi che precisava che i consiglieri a norma dell’art. 28 dello Statuto devono esprimere con un voto il parere d’ammissibilità. Aggiunge che a norma dell’art. 9 dello Statuto per lo svolgimento dei referendum consultivi Comunali verrà predisposta una relazione che conterrà la storia dell’iter dei lavori effettuati dalle commissioni con allegate tutte le documentazioni pervenute in merito. Risponde che non viene registrata la riunione di commissione ma viene redatto una verbale.

MOGNATO interviene in merito al parere che la commissione deve esprimere per inviare in discussione al Consiglio Comunale l’approvazione. Ritiene utile e necessario che la Segreteria Generale e l’Avvocatura Civica si esprimano in merito al parere del Ministero e che venga fissata al più presto la data per il Consiglio Comunale.

CHINELLATO ritiene che oggi si debbano chiudere i lavori, trasmettendo tutto in discussione in aula in Consiglio Comunale. Propone la possibilità di fissare un passaggio in commissione con la Segreteria Generale e l’Avvocatura Civica per un chiarimento dal punto di vista tecnico – giuridico.

CASSON propone come dicitura “ le commissioni congiunte convengono di rinviare la discussione in Consiglio Comunale “

BONZIO sottolinea la difformità tra Statuto e Regolamento, nello specifico tra il quorum previsto di 2 / 3 per l’approvazione in Consiglio Comunale e di maggioranza semplice per il parere, che ritiene non necessario, delle Commissioni consiliari in merito all’ammissibilità. Sottolinea il fatto come nella riunione dei capigruppo avvenuta in data odierna non sia stato sollevata la necessità che i consiglieri si esprimano con un voto sull’ammissibilità della proposta di Referendum Consultivo Comunale.

CHINELLATO concorda sulla necessità di modificare lo Statuto e il Regolamento come più volte segnalato per le diverse incongruenze che si sono verificate. Sottolinea il fatto che i consiglieri si dovrebbero esprimere sotto il punto di vista formale e sostanziale, quando invece la documentazione è stata vista dalla Segreteria Generale che ne ha attestato la regolarità. Quindi da la parola al Comitato Promotore

TREVISAN comunica che l’Avvocato Angelo Pozzan ha seguito per conto del Comitato Promotore del Referendum la questione dell’ammissibilità e ha formulato la memoria – controdeduzione al parere del Prefetto. Ritiene che il Comitato abbia ottemperato in modo preciso all’iter sia sotto il punto di vista formale che sostanziale previsto dal Regolamento Comunale. Si rammarica del tono assunto dal dibattito in merito alla proposta di Referendum anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Sindaco che ritiene non si debba svolgere tale Referendum in seguito al parere della Prefettura. Ci sono aspetti di degrado ambientale e sanitario e le risposte date ai cittadini non devono essere influenzate dal parere del Ministero. Ricorda che il referendum è solamente consultivo per far si che la popolazione possa dare un’indicazione ai politici sulla loro opinione in merito al permanere delle produzioni e lavorazioni del cloro, del CVM e del fosgene.

Alle ore 16.30 escono i consiglieri Felice Casson e Michele Mognato.

POZZAN comunica che il suo intervento non verterà sulle questioni procedurali dell’iter d’esame per l’ammissibilità del Referendum Consultivo sulla chimica ma argomenterà esclusivamente questioni di carattere giuridiche in merito al parere della Prefettura di Venezia. Ricorda che di fatto il Ministero dell’Interno non si è pronunciato sull’inammissibilità della richiesta referendaria ma si è limitato a richiamare delle sentenze passate del Consiglio di Stato e del TAR della Puglia in materie similari, che avevano come conclusione che l’ente locale che indice il referendum deve essere dotato di competenza esclusiva. Ricorda che nello specifico, il parere nr. 3045 del 1998 del Consiglio di Stato era riferito alla richiesta di referendum consultivo sulla alimentazione a carbone di due centrali termoelettriche e sulla realizzazione di un carbonile, materia di competenza esclusiva dello Stato, attribuita per legge, dato che si parla di utilizzo delle fonti di energia e di collocazioni delle centrali nel territorio come stabilito dal Decreto Legislativo 112 del 1998. Argomenta in merito alla questione referendaria ricordando che lo stesso art. 23 del Decreto Legislativo stabilisce le competenza dei Comuni in merito agli impianti produttivi, richiamando la Costituzione Italiana all’articolo 118 e il Testo Unico degli Enti Locali all’art. 13 sull’attribuzione di funzioni. Aggiunge come la Legge Regionale 11 del 2001 ha delegato ai comuni le competenze su “ la realizzazione, l’ ampliamento, la cessazione, la riattivazione e la rilocalizzazione “ di impianti industriali. Conclude ritenendo infondati i dubbi di inammissibilità della richiesta di Referendum Consultivo Comunale sulla base delle argomentazioni esposte in materia esclusiva di competenza locale.

CAMUCCIO argomenta il fatto che nei lavoratori di Porto Marghera c’è l’opinione che il parere del Ministero supporta il fatto che dal punto di vista giuridico il Referendum Consultivo Comunale non può essere svolto dato che non compete, giuridicamente, al solo Comune di Venezia l’apertura e/o la chiusura di un impianto produttivo ma è una questione di rilevanza nazionale. Annuncia che qualora il Consiglio Comunale decidesse di procedere con la richiesta di Referendum Consultivo Comunale, il sindacato farà ricorso al TAR. Considerata l’importanza della chimica, nel contesto produttivo Veneziano, auspica che si discuta in futuro dell’Accordo di programma del 98 e della nuova intesa per Porto Marghera.

Alle ore 16.55 esce il consigliere Alberto Mazzonetto.

FILIPPINI ribadisce, in merito all’ammissibilità della richiesta referendaria, che l’art. 28 dello Statuto prevede la competenza esclusiva del Consiglio Comunale, e il Consiglio di Stato aveva stabilito che in materia di energia la competenza non è dell’amministrazione territoriale e che il Petrolchimico consuma ma anche produce energia elettrica. Afferma che il quesito è chiaro perché non prevede di chiudere un impianto singolo, ma tutta la chimica italiana dato che Porto Marghera è fortemente collegata con tutti i distretti produttivi italiani. Ricorda che lo stesso Accordo di Programma del 98 è stato recepito da un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Auspica che si possa instaurare un processo di concertazione forte e condiviso con la città al fine di trovare le soluzioni migliori per il futuro, aggiungendo si che il referendum è di tipo consultivo ma serve per dare indicazioni alla classe politica sulle volontà dei cittadini. Argomenta sulle responsabilità delle imprese e sulla loro non volontà di attuare quelle trasformazioni necessarie al fine di costituire una chimica sana e domanda cosa ne pensano realmente le grandi imprese come ad esempio Eni in merito a questa situazione.

Alle ore 17.00 escono i consiglieri Fabio Muscardin e Ivano Berto.

BETTIN sottolinea come l’amministrazione abbia richiesto un parere al Prefetto in merito all’ammissibilità e che nessuna presa di posizione è stata fatta dall’Avvocatura Civica e dalla Segreteria Generale in merito, chiedendo un approfondimento con un parere tecnico –giuridico dell’Amministrazione. Ricorda come la proposta di referendum consultivo è nata per coinvolgere l’intera città su una questione che li riguarda e considera il fatto che l’Amministrazione Comunale dovrebbe facilitare la massima espressione della popolazione. Evidenzia che c’è un gioco di interessi e si vogliono spremere gli impianti senza investire. Chiede che l’Amministrazione Comunale si pronunci in merito al parere del Prefetto

Alle ore 17.10 escono i consiglieri Saverio Centenaro e Fabio Toffanin; alle ore 17.15 escono i consiglieri Giacomo Guzzo e Giampietro Capogrosso.

BERENGO ricorda come sia compito del Comune fare politica di sviluppo del territorio, ma che negli anni si è verificato il progressivo abbandonamento di molte imprese perché improduttive o con tecnologie obsolete. Aggiunge che si è ancora in attesa del via libera per la sostituzione delle celle a mercurio e intanto continuano le produzioni con sistemi vecchi di 30 anni. Tutto viene concentrato su una politica speculativa delle stesse imprese.

BORGHELLO condivide il fatto che lo strumento referendario è una pressione per i politici per portare la voce dei cittadini su questioni importanti che li riguardano direttamente. Ricorda come con la nuova amministrazione si sta attuando un diverso approccio di dialogo e coinvolgimento con i cittadini sui temi che maggiormente li riguardano al fine di creare migliori prospettive future sotto il profilo ambientale, della sicurezza e dei posti di lavoro. Condivide che l’iter delle commissioni sia concluso e che si proceda alla discussione e al voto in Consiglio Comunale.

BONZIO argomenta il fatto che come hanno affermato alcuni, la diminuzione dell’occupazione a Porto Marghera non è conseguenza del Referendum ma di un processo di trasformazione che stanno attuando le imprese per i loro interessi economici. Ribadisce come la questione del diritto alla salute è di fondamentale importanza per tutti, e che si è arrivati alla richiesta di Referendum perché tutti i tavoli costituiti nel passato non hanno realizzato niente di concreto per la salute e sicurezza dei cittadini, ricordando come l’incidente del 2002 poteva compromettere l’esistenza e la vita di migliaia di persone. Ricorda come il parere espresso dal Prefetto non è vincolante e che dalla richiesta del 20 Gennaio è arrivata risposta soltanto il 28 Marzo e subito nel pomeriggio si è svolta una riunione di maggioranza che di fatto accettava il parere del Ministero ritenendo il quesito referendario inammissibile. Ritiene che altre forme di rappresenza e di consultazione, specie se abbinate ad altre consultazioni con argomenti diversi, fanno perdere significato alla richiesta presentata da oltre 12.000 persone. Aggiunge come il Sindaco pochi giorni fa abbia affermato pubblicamente che il parere del Ministero afferma che il referendum non si può fare, quando invece il Comitato Promotore nella sua memoria – controdeduzione ha posto delle giuste argomentazioni giuridiche e sostanziali. Chiede chiarimenti in merito alle firme raccolte dal Comitato Promotore su una base di regolarità formale attestata dalla Segreteria Generale.

CHINELLATO considera che a conclusione della riunione di commissione si possa ritenere concluso l’iter d’esame e provvederà congiuntamente con il Presidente D’Anna a predisporre la relazione scritta. Aggiunge che come chiesto dai consiglieri verrà formulata la richiesta d’espressione di una parere tecnico – giuridico da parte della Segreteria Generale e dell’Avvocatura Civica.

Alle ore 17.35, il Presidente della IX Commissione Consiliare, Giorgio Chinellato, in assenza di altre richieste d’intervento ed esaurito l’ordine del giorno dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 12-05-2006 ore 00:00
Ultima modifica 12-05-2006 ore 00:00
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