Seduta del 28-06-2005 ore 11:30
Consiglieri componenti la Commissione: Alessio Vianello, Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Ivano Berto, Carlo Pagan, Alessandro Maggioni, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Giorgio Chinellato, Giovanni Salviato, Danilo Corrà, Fabio Toffanin, Franco Conte, Giacomo Guzzo, Roberto Turetta, Giorgio Reato, Bruno Filippini, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Alberto Mazzonetto, Gianfranco Bettin, Raffaele Speranzon, Sebastiano Bonzio
Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Giorgio Chinellato, Giovanni Salviato, Giacomo Guzzo, Roberto Turetta, Giorgio Reato, Bruno Filippini, Ezio Oliboni, Sebastiano Bonzio
Altri presenti: Assessora Mara Rumiz, Direttore Luigi Bassetto, Presidente dell'Ordine degli Avvocati Maurizio Pizzigati, Presidente dell'Istituzione Abitare Venezia Giuseppe Santillo, Dirigente Servizio UNEP Maria Pina Puliafito, Segretario UPPI, Segretario ASPPI, Presidente Confedilizia, Segretario SUNIA, Segretario SICET, Segretario UNIAT, Segretario Unione Inquilini.
Ordine del giorno della seduta
Il presidente Ezio Oliboni, constatata la presenza del numero legale alle ore 11.50, dichiara aperta la riunione della commissione. Ricorda ai commissari ed ai presenti che la riunione è stata sollecitata da più consiglieri; dà quindi la parola all’assessora Rumiz per l’illustrazione dell’argomento all’ordine del giorno dei lavori.
RUMIZ ringrazia per l’invito ricevuto e rammenta che non esiste solo il problema degli sfratti ma anche la situazione dell’Edilizia Residenziale Pubblica e della residenza nel centro storico. Tale problema non può essere ricondotto ad una mera serie di casi sociali. La politica di questa amministrazione sarà quella di aumentare la disponibilità di case attraverso interventi urbanistici come sull’area Italgas ed ACTV; devono essere ripresi i rapporti con le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini. Altro interlocutore deve ridiventare lo Stato. Da quando si è insediata la nuova amministrazione si sta procedendo all’esecuzione degli sfratti con l’ausilio della Forza Pubblica e sono così tanti che le strutture preposte non sono in grado di far fronte a tutte le situazioni. Dai 2 sfratti alla settimana siamo passati agli 8-10. L’Amministrazione comunale non ne chiede ne’ il blocco ne’ il rinvio bensì è stato chiesto al Prefetto di convocare il Comitato per l’ordine pubblico allargato alle parti sociali interessate ed ai rappresentanti degli Ufficiali Giudiziari per poter coordinare gli sforzi per fronteggiare l’emergenza. Il Prefetto ed il Questore hanno dichiarato la loro impotenza ad intervenire nel merito poiché in altre città gli stessi prefetti e/o questori sono stati denunciati dagli avvocati di parte per omissione di intervento. Afferma che nel pomeriggio ci sarà un incontro con il sindaco ed i rappresentanti delle organizzazioni degli inquilini e dei proprietari per formalizzare un nuovo invito al prefetto per la convocazione del comitato per l’ordine pubblico.
PAPALIA chiede quali titoli siano necessari agli sfrattati per poter essere assistiti dal comune.
RUMIZ risponde che è la legge regionale a determinare i criteri di assegnazione del punteggio.
PAPALIA afferma che da più di 50 anni tutte le amministrazioni veneziane non sono riuscite ad attuare una seria politica della residenza onde evitare il dramma degli sfratti. A suo parere il titolo per accedere all’assegnazione delle case dovrebbe essere esclusivamente l’aver effettuato il versamento dei contributi exgescal. Non trova giusto che le case vengano assegnate ai nomadi ed agli extracomunitari. Ciò dimostra un’ottima politica dell’accoglienza ed una mancata tutela dei cittadini veneziani.
CHINELLATO ringrazia il presidente della commissione per la tempestività con la quale ha organizzato questa riunione e esprime il compiacimento per l’affermazione dell’assessore di essere l’assessore di tutti. Chiede che l’assessorato ritorni ad essere un punto di riferimento della politica del settore riconsiderandone la struttura e le decisione prese in merito alla manutenzione delle case comunali e quali siano le ditte incaricate. Ricorda come da un bel pezzo il comune non sistema le famiglie sfrattate negli alberghi grazie ad una proposta fatta dall’avvocato Sonino dell’Uppi di predisporre contratti di locazione durevoli un anno prorogabili di un altro anno e fatta propria dal Commissario prefettizio. La successiva giunta Cacciari con l’assessore Orazio ha fatto proprio questo accordo. Dopo di che questa prassi è andata scemando. A seguito del ripetersi dei blocchi agli sfratti, molti inquilini sono diventati anziani e quindi è giusto che oltre ai proprietari sia necessario tutelare questi inquilini.
BONZIO ritiene che alcuni interventi siano condivisibili; si dice soddisfatto delle affermazioni dell’assessore, ma rivendica per questo una politica di attenzione per le fasce più deboli della popolazione. Quello che sta succedendo da un po’ di tempo a questa parte impone una politica forte dell’Amministrazione comunale attuale per recuperare il tempo perduto dalla precedente. Il bando per l’assegnazione delle abitazioni riserva il 75% del patrimonio ai partecipanti e solo il rimanente 25% per tutti gli altri casi che invece, nel centro storico, rappresentano una preoccupante emergenza.
SONINO dichiara la massima disponibilità a collaborare con l’Amministrazione, propone di riprendere la convenzione a suo tempo sottoscritta e modificarla fino a farla diventare uno strumento di gestione del problema casa. La continua assegnazione di abitazioni agli sfrattati ha impedito le assegnazioni a quei cittadini che, partecipando al bando, ne avrebbero diritto. C’era un accordo secondo il quale l’Amministrazione doveva produrre la lista dei cittadini assistibili, sempre disattesa però; quando si procedeva ad uno sfratto, allora il comune comunicava l’assistibilità dell’inquilino, impedendo così la prosecuzione dell’iter amministrativo. Questo comportamento ha indispettito soprattutto i proprietari residenti fuori Venezia. Afferma che il problema abitativo di Venezia si può risolvere facendo chiarezza nei rapporti tra tutte le parti interessate costruendo una politica programmatoria che tenga conto anche delle manutenzioni degli alloggi pubblici. Ricorda che esiste un nuovo decreto che permette di usufruire di contributi dello stato a condizioni che ancora non sono state rispettate dagli organi preposti. Ribadisce che lo strumento creato dalla precedente amministrazione, Abitare Venezia, non corrisponde alle necessità e propone di trasformarla in società con più responsabilità.
LASTRUCCI chiede che alla luce degli interventi svolti venga data la parola alla responsabile del servizio degli Ufficiali Giudiziari per avere un panorama della situazione degli sfratti in essere nel territorio veneziano.
PULIAFITO ricorda ai presenti che molti avvocati si sono lamentati per la graduazione degli sfratti, e poichè si trattava di prassi e non di una regola, l’ufficio si è attivato rispondendo alle richieste che pervenivano. A Mestre l’intervento della Forza Pubblica non è mai stato necessario, mentre a Venezia la situazione è più drammatica. Al 31 Maggio sono pervenute 900 richieste di accesso, di queste 100 a Mestre e 100 a Venezia sono relative a finite locazioni.
BORGHELLO afferma di aver chiesto, come consigliere comunale, di avere tutto il materiale relativo alla costituzione e attività di Abitare Venezia, e di non averla ancora ricevuta.
Esce il consigliere Turetta alle ore 12.55.
SANTILLO afferma che tocca ad Abitare Venezia la soluzione dei problemi abitativi a Venezia, dovrebbe essere invece un ampio dibattito in consiglio comunale e atti di indirizzo della giunta a prevedere responsabilità, tempi e risorse finanziarie da dedicare a questo drammatico problema. Ricorda che pure lo Stato è un soggetto in campo da investire con le proprie responsabilità. Sono oltre il 60% gli sfratti per morosità che significano l’impossibilità per una nuova fascia di cittadini di vedersi garantito il diritto alla casa. Dei 218 sfratti eseguiti il 52% si riferisce a casi del Centro Storico. In Centro Storico assistiamo tutti i cittadini a prescindere dal reddito con diverse modalità. Tutto ciò significa che in Centro Storico, l’istituzione fa fronte alle emergenze limitando l’azione dei propri compiti d’istituto. Chiede che il Consiglio comunale presenti una richiesta di modifica dei criteri della legge regionale. Da maggio sono state bloccate le assegnazioni dalle graduatorie per affrontare il problema degli sfratti.
Il consigliere D’Anna esce alle ore 13.10.
REATO afferma che la situazione emersa necessita di un’analisi più accurata per presentare un progetto complessivo ed esaustivo. Il bando per le assegnazioni dovrebbe uscire ogni anno e non quando si ritiene possibile poichè si vanificano le aspettative dei cittadini. Ritiene doveroso che a queste riunioni comunque vengano invitati i rappresentante dell’Ater. Biasima il depauperamento dell’assessorato casa così come non sia stato fatto cenno al programma dei “1400 alloggi” deliberato dalla precedente giunta. Ricorda che per risolvere i loro problemi abitativi i giovani sono costretti a spendere oltre i 200.000 euro per l’acquisto della casa. Per poter risolvere questo problema bisogna dotarsi di strumenti agili ed incisivi. Chiede quanti siano gli alloggi di proprietà del Comune, quale sia il rapporto tra le entrate dagli affitti ed i costi della manutenzione. L’Ater ha dato il via alle vendite delle abitazioni, perché il Comune non interviene sulla questione? Perché non si utilizzano le entrate dalle vendite per costruire nuove abitazioni?
Il consigliere Salviato esce alle ore 13.15.
SEGALIN accolgo favorevolmente la posizione del Comune sul problema degli sfratti. Sono d’accordo per utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per affrontare il problema, chiede di riprendere quell’accordo tra associazioni di proprietari e Comune. Afferma che gli sfratti sono in diminuzione che pongono così le basi per un confronto meno conflittuale. Cita l’esempio delle università cittadine che si sono attivate per un confronto sulle esigenze abitative degli studenti.
PIZZIGATI ritiene opportuno attenersi all’ordine del giorno che riguarda gli sfratti e non gli alloggi. La avvocatura su questo tema può dare dei suggerimenti sui criteri che possono essere applicati per affrontare complessivamente il problema. Certo che gli avvocati si sono attivati per garantire i diritti della proprietà ma contemporaneamente hanno posto anche la necessità di usare della ragionevolezza. Serve verificare la disponibilità della forza pubblica, capire e conoscere quanti sono gli sfratti tra città d’acqua e terraferma, costruire un protocollo scritto tra le parti comprese l’avvocatura e le istituzioni.
Il consigliere Turetta rientra alle ore 13.30 subito seguito dal consigliere D’Anna.
DE ROSSI in ventisei anni di sindacato degli inquilini non ho mai sentito così tante critiche al lavoro della precedente amministrazione. Mi auguro che questo Sindaco diventi protagonista anche del tentativo di risolvere il problema della casa. Ricorda come la finita locazione sia solo uno dei motivi di sfratto che diventa minoritario rispetto alle situazioni di debolezza degli inquilini. Esistono situazioni drammatiche che devono essere risolte con attenzione alla dignità delle persone. Chiede che venga attivato un severo controllo sulle assegnazioni delle case pubbliche e ricorda che ogni legge che viene approvata sana le occupazioni di case senza titolo.
MARODER ricorda che i diritti sono sia per i proprietari che per gli inquilini. Chiede che l’assessora si prodighi per ritornare alla consuetudine di attuare 2 sfratti alla settimana. Le case sono circa 5000 e 130 non vengono manutentate, servono i soldi per attivare l’esecuzione dei lavori. In centro storico esiste l’emergenza sfratti e questa amministrazione deve predisporre un piano di acquisizione delle abitazioni. Invita i consiglieri comunali a proporre con forza questa necessità in Consiglio comunale. Questa città deve continuare a dimostrarsi aperta a tutte le persone a prescindere dalle differenze, come insegna la sua storia secolare.
RUMIZ concorda nel ritrovarsi in commissione per proseguire l’analisi della situazione. Puntualizza che c’è da riorganizzare il “sistema casa” dove le istanze sono le più diverse, gli strumenti sono da razionalizzare e mettere a confronto con un continuo monitoraggio. Il direttore bassetto sta predisponendo una proposta di deliberazione che distingua, coordini e sviluppi le competenze degli strumenti a disposizione del Comune. Ricorda la carenza di risorse finanziarie, come il piano dei “1400 alloggi”si rivolge ad un tipo di utenza diversa da quella che necessita del sostegno pubblico, sarà necessario calibrare l’impegno per l’erogazione di contributi all’affitto. Il Sindaco non è riuscito a far convocare il Comitato per l’ordine pubblico allargato ai rappresentanti delle associazioni dei proprietari e degli inquilini. Comunica che a fronte di questa situazione sta intervenendo un altro problema che crea disagio in città e cioè il comportamento di altre istanze pubbliche che gestiscono il loro patrimoni abitativo creando problemi che si vanno a sommare a quelli esistenti. Cercheremo comunque di unire le forze di tutte le parti oggi presenti per riproporre una richiesta di udienza al Prefetto perchè le iniziative che si dovranno intraprendere dovranno essere comunque concordate con tutte le parti.
REATO formalizza la richiesta di conoscere i dati riguardanti le entrate dagli affitti riscossi, i casi di morosità, le fasce di reddito degli inquilini delle case comunali suddivise per decine di migliaia di euro, il numero delle abitazioni di proprietà comunale suddivise per Venezia, Isole e Terraferma, le spese di manutenzione anche queste suddivise territorialmente.
LASTRUCCI chiede invece il numero di immissioni in possesso dal 2000 ad oggi suddivise per anno ed il numero delle situazioni di sfratto risolte, sempre per anno.
BORGHELLO chiede che venga inviato ai consiglieri una relazione consuntiva dell’attività di Abitare Venezia.
BONZIO chiede di conoscere i tempi e le modalità di avvio dei lavori per ripristinare tutti quegli alloggi che non sono ancora idonei ad accogliere degli inquilini.
RUMIZ comunica che entro il mese di Luglio sarà portata all’attenzione dei consiglieri un proposta di deliberazione sulle modalità di finanziamento delle manutenzioni che si aggira all’incirca per 2.500.000 euro.Il presidente Oliboni, accogliendo le richieste espresse dai commissari e gli impegni dell’assessora, si impegna a predisporre una serie di riunioni sia conoscitive che propositive, dichiara chiusa la riunione alle ore 14.15
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