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IX Commissione - Verbale

Seduta del 18-01-2006 ore 15:00
congiunta alla X Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Paolino D'Anna, Giampietro Capogrosso, Tiziano Treu, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Patrizio Berengo, Giovanni Salviato, Franco Ferrari, Anna Gandini, Ivano Berto, Carlo Pagan, Alessandro Maggioni, Giorgio Chinellato, Fabio Muscardin, Michele Mognato, Maurizio Baratello, Bruno Filippini, Giovanni Azzoni, Fabio Toffanin, Franco Conte, Giacomo Guzzo, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Gianfranco Bettin

 

Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Giampietro Capogrosso, Claudio Borghello, Patrizio Berengo, Anna Gandini, Ivano Berto, Carlo Pagan, Giorgio Chinellato, Fabio Muscardin, Michele Mognato, Bruno Filippini, Fabio Toffanin, Franco Conte, Giacomo Guzzo, Felice Casson, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Gianfranco Bettin

 

Altri presenti: Assessore all'Ambiente Laura Fincato, Segretario Generale Enrico Zola, Vice Segretario Generale Antonio Scafidi, Avvocato Civico Giulio Gidoni, Membri del Comitato Promotore del Referendum Roberto Trevisan, Domenico Vianello e Anthony Candiello

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Valutazione in merito alla proposta di referendum consultivo Comunale

Verbale



Alle ore 15.15, il Presidente della IX Commissione Consiliare, Giorgio Chinellato, di concerto con il presidente della X Commissione Consiliare, Paolino D’Anna, assume la presidenza delle commissioni congiunte e constata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta.

CHINELLATO ricorda ai componenti e agli invitati che le commissioni erano state preventivamente convocate a Mestre, ma poi per esigenze tecniche di avere la presenza della Segreteria Generale si è provveduto a modificare la convocazione spostandola a Venezia. Ricorda che alle ore 18.00 il Sindaco parteciperà a Marghera ad una riunione per illustrare le prospettive di sviluppo dopo la firma del protocollo d’intesa su Porto Marghera e ricorda l’iter da seguire da parte del Consiglio Comunale che dovrà pronunciarsi sia sotto il profilo sostanziale che formale. Da la parola all’Assessore Fincato per una comunicazione in merito.

FINCATO annuncia che domani si riunirà per la prima volta il gruppo di lavoro costituito per formulare un’ipotesi di nuovo accordo di programma su Porto Marghera, ricordando che la titolarità del coordinamento è stata presa dall’Assessore Regionale Marangon. I lavori del gruppo si baseranno sui tre principali argomenti, ovvero la revisione del precedente accordo di programma del 1998, il tema della bonifica delle aree e lo sviluppo e l’insediamento di nuove prospettive economiche a Marghera. Auspica che si possa giungere entro due mesi alla firma di un nuovo accordo di programma a livello nazionale.

CHINELLATO suggerisce di affrontare prima i chiarimenti in merito all’iter procedurale e poi dare la parola ai rappresentanti del comitato promotore del referendum consultivo.

ZOLA ricorda ai commissari che:

  • in data 27 Febbraio 2005 sono state depositate 12625 firme presso la Segreteria Generale, e che successivamente l’iter procedurale era stato sospeso perché si andava al rinnovo del Consiglio Comunale di Venezia.
  • In data 26 Ottobre 2005, trascorsi 6 mesi dall’insediamento dei nuovi consiglieri, l’intera documentazione nel corso della riunione dei capigruppo è stata consegnata al Presidente del Consiglio Comunale.
  • In data 7 Novembre 2005, il Presidente del Consiglio Comunale ha trasmesso la documentazione inerente la proposta di referendum ai Presidenti della IX e X Commissione Consiliare, affinché si pronunciassero sull’ammissibilità sia sotto il profilo sostanziale che formale.



CAPOGROSSO chiede di sapere in concreto che cosa dovranno svolgere come attività le commissioni consiliari.

ZOLA risponde che dovranno fornire un parere in merito alla proposta di referendum, che ricorda è esclusivamente di carattere consultivo per l’amministrazione comunale.

SCAFIDI spiega le norme previste nello Statuto e nel Regolamento per lo svolgimento del referendum consultivo comunale, soffermandosi sull’art. 28 dello Statuto e chiarendo che non esiste più la competenza della I^ Commissione e per tanto si è deciso nella conferenza dei capigruppo di dare la competenza per materia alla IX^ ( Attività Produttive ) e X^ ( Ambiente ) Commissione. Aggiunge che il termine fissato di 30 giorni non è perentorio e che il Consiglio Comunale dovrà pronunciarsi in maniera affermativa con i 2 / 3 dei consiglieri e dopo di che il Sindaco avrà 3 mesi di tempo per convocare la data di effettuazione del referendum.

Alle ore 15.35 entra il consigliere Carlo Pagan.

CHINELLATO aggiunge che eventualmente si potrà precisare in maniera più chiara e comprensibile per i cittadini il quesito referendario in base all’art. 10 del Regolamento.

MAZZONETTO chiede informazioni sul raggiungimento del quorum dei 2 / 3 dei consiglieri per l’approvazione del referendum.

SCAFIDI risponde che il quorum si riferisce al numero dei consiglieri assegnati, e che quindi almeno 32 consiglieri dovranno votare a favore della deliberazione.

BERTO osserva che nonostante sia esclusivamente un referendum di tipo consultivo la materia in oggetto è di interesse sovracomunale, e quindi sarebbe opportuno sapere con più cognizione di causa l’argomento in oggetto.

SCAFIDI aggiunge che l’art. 28 comma 4 dello Statuto prevede che “la richiesta di referendum può riguardare gli argomenti di competenza esclusiva del Consiglio Comunale “ ad eccezione di alcune materie come ad esempio gli atti di elezione, nomina, designazione, revoca e decadenza, il personale del Comune e delle Aziende speciali, i bilanci e i tributi.

CHINELLATO ricorda comunque che è da tenere in considerazione la volontà dei promotori del referendum in merito al quesito.

BONZIO osserva che sulla semplificazione del quesito è difficile trovare una “formula” più sintetica.

CASSON osserva che il Regolamento per lo svolgimento di referendum consultivi e lo Statuto all’art. 28 sono formulati in maniera non pienamente chiara e osserva che:

  • il giudizio sulla ammissibilità andrebbe valutato prima dell’inizio della sottoscrizione delle firme, per non rendere vano tutto il lavoro di raccolta
  • il ruolo delle commissioni consiliari non è ben previsto e chiaro
  • l’eccessiva maggioranza richiesta al fine dell’approvazione del referendum


Ricorda che sono state raccolte quasi 13.000 firme in merito e pertanto auspica che venga realizzato il referendum consultivo, aggiungendo che la competenza esclusiva del Consiglio Comunale discende in parte dall’intesa che il Sindaco ha effettuato firmando con Regione, Provincia, sigle sindacali e industriali in merito al protocollo d’intesa su Porto Marghera.

TREVISAN aggiunge che anche la quota del 5% per la raccolta di firme da parte dei cittadini risulta essere un quorum notevole per poter richiedere un referendum consultivo Comunale. Argomenta il fatto che si tratterebbe della prima esperienza di democrazia partecipativa riguardante la qualità della vita perché il problema e la preoccupazione sulla continuazione della produzione e lavorazione del cloro, del CVM e del fosgene ricade esclusivamente sui cittadini. Chiede in merito alla notizia apparsa sui giornali della data del 21 Febbraio 2006 per il Consiglio Comunale straordinario a Mestre, al fine di poter far partecipare alla riunione la massima rappresentanza dei cittadini; si rende disponibile ad inviare ad integrazione della documentazione eventuali memorie sulla questione e appunti sul motivo della necessità del referendum.

CHINELLATO risponde che è previsto all’art. 9 del Regolamento la possibilità per il promotore di inviare ulteriori memorie e note illustrative. Aggiunge che la data apparsa sui giornali è esclusivamente indicativa, ma che la necessità di svolgerlo a Mestre per coinvolgere maggiormente la popolazione è un dato fondamentale e necessario, oltre che pienamente condiviso dalla maggior parte dei consiglieri.

BETTIN ricorda che la procedura di ammissibilità è stata già autorizzata a monte dalla Segreteria Generale quando ne ha convalidato la raccolta di firme, e che di fatto si sta trattando esclusivamente di un referendum di tipo consultivo. Auspica che il Consiglio Comunale si pronunci sulla necessità di dare un’espressione consultiva ai cittadini e che non si verifichino strani meccanismi al momento del voto che ne impedirebbero l’approvazione.

MAZZONETTO aggiunge che nonostante si stiano verificando degli sviluppi in merito alla questione di Porto Marghera è giusto che i cittadini possano dire la loro opinione; a tal fine il Gruppo Politico della Lega Nord è già uscito con l’affissione di manifesti perché va data la possibilità d’esprimersi ai cittadini in merito ad un problema che riguarda principalmente la loro salute.

BONZIO osserva che il Consiglio Comunale dovrebbe pronunciarsi per il voto sul referendum, dopo l’approvazione del Bilancio d’esercizio 2006, e che i 90 giorni concessi al Sindaco per l’indizione del referendum potrebbero portare la data indicativa di consultazione verso il periodo estivo. Chiede pertanto che il consiglio Comunale preveda la possibilità di espletare la consultazione nei primi giorni di Maggio o al massimo alla fine dell’estate, per evitare che molti cittadini non partecipino al voto perché in ferie. Auspica che il passaggio in Consiglio Comunale avvenga senza strumentalizzazioni perché le diverse opinioni e decisioni saranno oggetto della campagna elettorale.

CASSON propone di unire la consultazione referendaria comunale con il previsto referendum sulla devolution.

ZOLA aggiunge che l’unico vincolo imposto dalla normativa è che non venga effettuato in concomitanza di elezioni politiche e/o amministrative; aggiunge che il costo previsto per il referendum consultivo è di circa 1 milione di Euro e che qualora il Consiglio Comunale indichi il referendum bisogna contestualmente approvare una variazione di Bilancio per trovarne la relativa copertura finanziaria.

CAVALIERE osserva che il passaggio conclusivo in Consiglio Comunale è un atto importante anche se si tratta esclusivamente di un referendum consultivo, ricordando però che sono diversi i soggetti che hanno una competenza nel merito come ad esempio la Provincia in merito alle autorizzazioni o i Vigili del Fuoco per quanto riguarda i controlli negli impianti. Dice di tenere in considerazione, in un periodo di ristrettezze economiche anche il costo di circa 1 milione di Euro valutando se vale la pena effettuare tale consultazione che non produce di fatto nessuna modifica dato che è esclusivamente consultivo.

MOGNATO concorda che è giusto sentire i cittadini in merito ad un argomento così importante per la città, e auspica che il Consiglio Comunale si pronunci dopo l’approvazione del Bilancio di previsione, segnalando comunque che la data indicativa del 21 Febbraio è stata scelta esclusivamente dal Presidente del Consiglio Comunale. Auspica che si riesca a realizzare una valutazione non esclusivamente “emotiva” pensando ai cittadini ma che vengano affrontate delle riunioni sugli argomenti tecnici per meglio capire l’argomento in oggetto.

BETTIN condivide che prima del Consiglio Comunale possano esserci delle riunioni tecniche tra Febbraio / Marzo per meglio capire l’argomento in oggetto.

FILIPPINI argomenta il fatto che nonostante si tratti esclusivamente di un referendum consultivo di ambito comunale, questo possa avere effetti a catena sull’intero apparato produttivo regionale e nazionale, e perciò auspica che si possa valutarne anche le conseguenze dell’eventuale voto di chiusura dei cicli produttivi. Propone che per dare un contesto di democrazia, devono essere rispettate le regole e le norme date quando sono state verificate le firme e l’ammissibilità della richiesta. Aggiunge che di fatto si sta discutendo di una questione che fa parte del più ampio contesto stabilito da un Decreto Ministeriale in merito al sito industriale di Porto Marghera. Chiede che venga fornito un parere chiaro ed esaustivo in merito all’art. 28 comma 4 individuando le competenze esclusive del Consiglio Comunale valutando che l’eventuale pronunciamento referendario avrebbe conseguenze in altri siti Nazionali. Nel rispetto delle norme, auspica che le Aziende produttive non declinino le loro responsabilità sulla mancata attuazione dei precedenti accordi verso il Consiglio Comunale che indice il referendum.

BORGHELLO chiede vista l’importanza dell’argomento che venga valutato con molta attenzione cosa è realmente successo negli anni scorsi e le possibili evoluzioni e ripercussioni anche sotto il profilo occupazionale, considerando il fatto che esiste il tempo necessario per poter affrontare con serenità gli argomenti così importanti prima di prendere la decisione definitiva.

CASSON condivide le proposte avanzate dai consiglieri in merito ad una maggiore conoscenza tecnica degli argomenti con l’ausilio di persone con provata esperienza in materia. Sottolinea il fatto che l’intesa su Porto Marghera non “supera” la richiesta formulata nel quesito referendario perché non viene esplicitamente previsto nell’accordo l’eliminazione delle produzioni nocive. Obietta sul discorso della competenza esclusiva del Consiglio Comunale al fine del referendum consultivo.

BETTIN ricorda che in altri comuni come ad esempio Rosignano, Massa e Monfalcone si sono svolti referendum consultivi su materie simili. Spera che il Consiglio Comunale, nelle vesti dei consiglieri, non abbia paura di sentire le opinioni dei cittadini, e che non si soffermi soltanto sulle possibili conseguenze di ricaduta a livello inter-comunale delle industrie. Sottolinea il fatto che le aziende per anni non hanno voluto adeguarsi a ciò che loro stesse avevano sottoscritto e che lo stesso Galan vuole mantenere la data del 2015 per la chiusura delle fabbriche chimiche nonostante l’interpretazione del Ministero delle Attività Produttive di fissare la data per il 2025.

BONZIO partendo dal presupposto che la sovranità appartiene al popolo, dichiara che lo strumento più democratico per rappresentarla è il referendum consultivo. Osserva le contrarietà espresse nel regolamento in quanto sembrerebbe che la Municipalità di Marghera potesse indire un referendum consultivo sul suo territorio mentre il Comune di Venezia avrebbe più difficoltà normative. Condivide la proposta di passaggi informativi per conoscere meglio la materia oggetto della futura consultazione referendaria.

CHINELLATO propone che la Segreteria Generale fornisca la proposta di deliberazione che dovrebbe essere votata dal Consiglio Comunale e chiede che si preveda un’audizione di tecnici specifici per illustrare ai consiglieri le diverse problematiche, oltre alla distribuzione delle memorie scritte da parte dei promotori del referendum.

Alle ore 17.00 entra il consigliere Fabio Toffanin.

TREVISAN aggiunge che in merito alla situazione sanitaria si potrebbe prevedere all’audizione del Presidente dell’ASL.

CHINELLATO suggerisce alla Segreteria Generale di richiedere un parere in merito all’art. 28 comma 4 alla Prefettura.

ZOLA ricorda che il regolamento per lo svolgimento del referendum consultivo è stato predisposto nel 1995, e quindi prima delle riforme Bassanini. Aggiunge che per l’eventuale convocazione dei comizi elettorali serve il parere del prefetto, e a tal fine si chiederà l’eventuale abbinamento ad altre consultazioni elettorali che non siano elezioni politiche e/o amministrative.

BERTO aggiunge di chiedere al prefetto di esprimersi anche in merito all’ammissibilità del quesito in base allo Statuto e al Regolamento comunale.

Alle ore 17.10 esce il consigliere Antonio Cavaliere.

CANDIELLO constata, con rammarico, la necessità da parte dei consiglieri di valutare l’ammissibilità a distanza di un anno dalla presentazione delle firme presso la Segreteria Generale. Aggiunge che secondo il comitato promotore la salute dei cittadini è di competenza del Comune di Venezia e che quindi il problema dell’ammissibilità è superato. Ricorda che l’accordo di programma del 98 è stato disatteso nelle sue parti fondamentali e che la gente vuole risolvere il problema di eventuali pericoli futuri e tutelare la propria salute.

Alle ore 17.15, il Presidente della IX Commissione, Giorgio Chinellato, in assenza di altre richieste d’intervento ed esaurito l’ordine del giorno dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 10-02-2006 ore 00:00
Ultima modifica 10-02-2006 ore 00:00
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