Seduta del 22-01-2010 ore 11:00
congiunta alla VII Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Giovanni Azzoni, Patrizio Berengo, Ivano Berto, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Felice Casson, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Giorgio Chinellato, Daniele Comerci, Franco Conte, Danilo Corrà, Paolino D'Anna, Giorgio D'Este, Bruno Filippini, Anna Gandini, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Bruno Lazzaro, Alberto Mazzonetto, Maria Paola Miatello Petrovich, Giacomo Millino, Fabio Muscardin, Ezio Oliboni, Carlo Pagan, Luciano Pomoni, Giorgio Reato, Giovanni Salviato, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Diego Turchetto, Fabiano Turetta, Roberto Turetta, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Patrizio Berengo, Ivano Berto, Sebastiano Bonzio, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Giorgio Chinellato, Daniele Comerci, Franco Conte, Anna Gandini, Giacomo Guzzo, Alberto Mazzonetto, Maria Paola Miatello Petrovich, Giacomo Millino, Ezio Oliboni, Carlo Pagan, Giovanni Salviato, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Alessandro Maggioni (sostituisce Roberto Turetta), Silvia Spignesi (sostituisce Giorgio Reato)
Altri presenti: Direttore Maurizio Calligaro, Consigliere comunale Delegato alle Municipalità Ivano Berto, Funzionario Natalia Menardi.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 11.25, il presidente della VII Commissione consiliare Ezio Oliboni, di concerto con il presidente della I^ Commissione consiliare Patrizio Berengo, assume la presidenza e constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e dà la parola al Consigliere Conte sull’ordine dei lavori.
CONTE legge una dichiarazione e chiede che sia allegata al presente verbale, dichiara che non parteciperà più alle riunioni della I commissione e alle ore 11.27, si allontana dall’aula.
Il presidente Oliboni prende atto di quanto letto dal consigliere Conte e lo invita a confrontarsi con il consigliere Berengo, presidente della I commissione per risolvere il problema sollevato. Dà quindi la parola al capo di gabinetto del Sindaco Maurizio Calligaro per l’illustrazione del punto all’ordine del giorno.
Alle ore 11.30, entra il consigliere Pagan.
CALLIGARO propone di invertire la discussione del punto all’ordine del giorno per ottimizzare le spiegazioni.
Il presidente Oliboni pone in votazione la proposta che è accolta all’unanimità dei consiglieri presenti e conseguentemente invita Calligaro a parlare della proposta sulle modifiche al regolamento delle Municipalità.
CALLIGARO premette che si è molto discusso per presentare una corposa proposta di modifica al regolamento quali la definizione dei rapporti tra la struttura centrale e le Municipalità, la revisione dell’organizzazione dell’ente a seguito dei protocolli di accordo tra le direzioni centrali, la direzione generale e le direzioni decentrate. Questa è una proposta di minima, consentita dalla proroga fino al 2011 della Legge Calderoli, che elimina delle criticità evidenti. Gli elementi rilevanti all’art. 8, sono che i componenti dei consigli diventeranno 30 a Mestre, 24 le Municipalità medie e 14 Lido-Pellestrina, era stata prevista una riserva di posti per quelle Municipalità nel cui territorio era stato soppresso un consiglio di quartiere, questa riserva ha prodotto degli effetti negativi. Il numero delle commissioni permanenti è stato ridotto a 4 e solo per Mestre si propone 5; l’esecutivo è stato ridotto a 5. Sono stati posti diversi quesiti alle autonomie locali e al Ministero dell’Interno per cercare di risolvere il problema remunerativo per i delegati nominati dal presidente della Municipalità. Le delegazioni di zona sono state abolite e non più elette direttamente dai cittadini, sarà la singola Municipalità a prevedere le forme di partecipazione, i presidenti potranno nominare dei delegati a rappresentare le varie località. Si passa quindi a ridefinire le norme e le competenze per indire le assemblee pubbliche; nello statuto sono riportate le modifiche.
Alle ore 11.40, escono i consiglieri Salviato, Toffanin, Chinellato e Spignesi.
BERTO spiega che all’art. 9, è stata disciplinata la presenza di genere nelle liste dei candidati ai consigli di Municipalità. Il Regolamento prevede l’obbligo di presenza di almeno un terzo di candidati di genere sul complessivo numero di candidati di tutte le Municipalità. Per le liste civiche che si presentano in una sola Municipalità, invece, il terzo di candidati deve essere presente nella lista presentata per l’elezione di quel consiglio della Municipalità.
Alle ore 11.45, entra il consigliere Guzzo.
CAPOGROSSO chiede all’art. 9, comma 3, la possibilità di verificare le modalità di arrotondamento del numero dei consiglieri rispetto ai voti ottenuti dalla lista.
MAGGIONI chiede che per la peculiarità del territorio sia riconosciuta alla Municipalità di Venezia-Murano-Burano la stessa attenzione avuta per la Municipalità di Mestre; fa notare che all’art. 17, punto e) e ritiene importante ripristinare il capoverso che prevedeva la copertura assicurativa per responsabilità verso terzi dei consiglieri.
CENTENARO dichiara il giudizio critico nei confronti dell’organizzazione del decentramento, questa proposta di riforma conferma la negatività del giudizio. Ricorda che c’era un impegno a modificare la qualità dell’organizzazione del decentramento mentre questa proposta si limita a proporre la riduzione del numero dei consiglieri. La funzione dei delegati non dovrebbe esistere, i presidenti delle commissioni permanenti potrebbero partecipare al lavoro di coordinamento del presidente della municipalità. Sui confini delle Municipalità c’è ancora il grosso problema della divisione tra Favaro Veneto e Mestre e per questo afferma che non è possibile collaborare con questa maggioranza che non ha voluto risolvere le situazioni critiche esistenti nel territorio comunale; evidentemente questo sarà un argomento che sarà trattato durante la campagna elettorale.
Alle ore 12.00, esce il consigliere Toso.
MIATELLO condivide la parte finale dell’intervento del consigliere Centenaro, afferma che non si è voluto entrare nel merito delle questioni importanti; si doveva lavorare sin dall’inizio del mandato elettorale. Il problema dei confini tra le Municipalità era già all’attenzione del precedente mandato amministrativo; si deve decidere della funzione e della natura delle Municipalità, della partecipazione popolare e della gestione amministrativa decentrata. La delegazione di zona istituzionalizzata potrebbe generare contrasto come quella tra Comune e Provincia e così via. Inviata a promuovere il lavoro e le funzioni delle delegazioni di zona; le direttive europee prevedono nelle liste l’alternanza dei candidati rispetto al genere; com’è regolamentato nella proposta, la soluzione sembra più che altro simbolica e dichiara di non condividerla.
MILLINO annuncia la presentazione di un emendamento all’art. 6, punto 7, dove propone di aggiungere nei modi di convocazione d’urgenza anche la posta certificata; un’altra modifica riguarda il modo di individuazione del numero di consiglieri delle Municipalità in base al numero degli abitanti residenti nella Municipalità.
Alle ore 12.15, escono i consiglieri Maggioni e Comerci.
BONZIO si dichiara contrario alla riduzione del numero dei consiglieri. Se si ritiene che il numero attuale di consiglieri di Mestre e Venezia sia troppo alto, la proposta di ridurne il numero così drasticamente è un errore. Invita a dare un segnale politicamente diverso dalle proposte del governo, lo spreco non si trova nei Comuni. Concorda invece nel procedere più speditamente nel rafforzamento delle strutture decentrate, trovare risorse economiche per i delegati e annuncia la presentazione di numerosi emendamenti che aveva avuto modo di illustrare in un ordine del giorno del 28 maggio 2007 presentato in Consiglio comunale. Infine concorda con la necessità di modificare i confini delle Municipalità della terraferma.
Alle ore 12.20, entra il consigliere Mazzonetto.
BERENGO spiega che il costo delle Municipalità è considerato dai cittadini come uno spreco di risorse; ritiene comprensibile la difficoltà di proporre una riduzione del numero dei consiglieri e propone di ridurre le municipalità a 3.
CAPOGROSSO considera corretto l’intervento del consigliere Centenaro, ma da un po’ di tempo il problema era se la struttura del decentramento poteva continuare ad esistere; le Municipalità hanno un ruolo forte solo nell’ambito delle città metropolitane quindi le critiche possono essere accolte solo in questo senso e cioè la mancata istituzione di questi enti. Le proposte presentate sono limitate ma le osservazioni sul ruolo delle rappresentanze di zona devono essere tenute in considerazione. Si dichiara d’accordo per modificare i confini delle Municipalità; sulla proposta di far partecipare i presidenti delle commissioni permanenti al coordinamento della Municipalità esprime parere contrario perché ricorda che almeno una delle presidenze deve essere presieduta da un membro delle opposizioni.
MAZZONETTO afferma che la rappresentanza è tale, non serve determinare la composizione di genere perché non ne cambia la natura (art.9, comma 3). Le modifiche proposte all’art. 8, forse hanno una ragione e dato che si prevede una notevole riduzione del numero dei consiglieri, ritiene necessario ripensare all’importanza delle rappresentanze delle località come Pellestrina, Murano e Burano. Critica il numero rilevante di dirigenti presenti nella struttura comunale e di conseguenza propone di rivedere complessivamente la struttura del decentramento perché spesso le deliberazioni delle Municipalità non hanno trovato riscontro nelle decisioni prese dal Consiglio comunale.
Alle ore 12.35, esce il consigliere Berengo.
PAGAN dichiara che l’agenda dei lavori delle commissioni consiliari è molto folta di appuntamenti e propone di fissare un termine per la presentazione degli emendamenti al provvedimento all’esame delle commissioni.
CALLIGARO conferma che questa non è la proposta di riforma che si sarebbe dovuta presentare; in questo regolamento è riconfermata l’autonomia delle Municipalità. Per l’individuazione delle Municipalità si può tornare alla numerazione, si dichiara d’accordo sulla proposta di ridurre il numero di queste ma afferma che i costi del decentramento non sono aumentati. Non essendoci stata una revisione delle competenze e delle deleghe non si è potuto intervenire diversamente; i componenti l’esecutivo della Municipalità non sono retribuiti e concorda nel fatto che i presidenti delle commissioni non ne debbano far parte. Alla fine spiega che le proposte di riduzione dei consiglieri e l’abrogazione delle delegazioni di zona presenti nel vecchio regolamento non pregiudicano la democrazia perché le Municipalità nella loro autonomia potranno coinvolgere la partecipazione dei cittadini, senza pregiudizio.
BERTO ricorda che nel Maggio del 2007 era stata convocata una riunione della Conferenza Stato - Regioni e Autonomie locali (on. Lanzillotta) sulla riforma del decentramento: da quel momento non si è più parlato di quella riforma. Col federalismo fiscale risulta che Venezia è stata inserita nel numero delle città metropolitane e quindi è rafforzato, con questo regolamento, l’obiettivo di valorizzare il decentramento. Ricorda che la Municipalità di Favaro Veneto aveva approvato un ordine del giorno che proponeva le modifiche dei confini con Mestre.
Alle ore 13.00, escono i consiglieri Centenaro e Pagan.
MIATELLO ricorda al consigliere Mazzonetto che l’emendamento sulle pari opportunità uomo/donna presentato nella scorsa consiliatura è stato proposto dalla Lega; sulla parità tra uomo e donna c’è una corposa legislazione nazionale e sovranazionale e il Ministero dell’Interno ha sancito la piena autonomia dei comuni.
Alle ore 13.05, il presidente Oliboni comunica che l’esame delle proposte delle deliberazioni proseguirà in una prossima seduta delle commissioni e dichiara chiusa la seduta.
Allegati
Dichiarazione Consigliere Conte (pdf - 37 kb)
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