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II Commissione - Verbale

Seduta del 18-11-2009 ore 16:30
congiunta alla VIII Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Giovanni Azzoni, Maurizio Baratello, Patrizio Berengo, Ivano Berto, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Felice Casson, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Daniele Comerci, Paolino D'Anna, Franco Ferrari, Bruno Filippini, Giacomo Guzzo, Alessandro Maggioni, Alberto Mazzonetto, Maria Paola Miatello Petrovich, Jacopo Molina, Ezio Oliboni, Vittorio Pepe, Luciano Pomoni, Giorgio Reato, Piero Rosa Salva, Alfonso Saetta, Giovanni Salviato, Silvia Spignesi, Giuseppe Toso, Diego Turchetto, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Patrizio Berengo, Ivano Berto, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Daniele Comerci, Bruno Filippini, Giacomo Guzzo, Alberto Mazzonetto, Maria Paola Miatello Petrovich, Jacopo Molina, Piero Rosa Salva, Alfonso Saetta, Giovanni Salviato, Silvia Spignesi, Michele Zuin, Renato Boraso (assiste), Franco Conte (sostituisce Vittorio Pepe), Danilo Corrà (sostituisce Giovanni Azzoni), Giorgio D'Este (sostituisce Alessandro Maggioni), Bruno Lazzaro (sostituisce Felice Casson), Roberto Turetta (sostituisce Giuseppe Toso)

 

Altri presenti: Organizzazione Sindacale FISASCAT-CISL Andrea Gazzetta e Germano Medici, Organizzazione Sindacale RLC Enrico Gianolla, Organizzazione Sindacale SLC-CGIL Salvatore Affinito, Organizzazione Sindacale SNALC-CISAL Luca Franzolini, Organizzazione Sindacale UGL-ASITEG Paolo Lazzarini, Organizzazione Sindacale UIL-UILCOM Enrico De Giuli, Gruppo di lavoratori del Casinò di Venezia.

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Audizione, su loro richiesta, delle Organizzazioni Sindacali del Casinò di Venezia

Verbale

Alle ore 16.40, il Presidente della II Commissione Consiliare, Bruno Filippini, assume la presidenza delle Commissioni congiunte e constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.

FILIPPINI precisa che in data 6 e 9 Novembre u.s., rispettivamente dal consigliere Salviato e Bonzio, era pervenuta una richiesta di convocazione con il Sindaco per l’ipotesi di cessione di quote azionarie del Casinò S.p.A. ai privati, e che il Sindaco aveva risposto che era disponibile ad affrontare la questione in commissione per la prima decade di Dicembre. Successivamente le Organizzazioni Sindacali, che erano state ascoltate in Consiglio Comunale il 9 Novembre, avevano inoltrato una richiesta formale di audizione nelle Commissioni II e VIII per affrontare le ragioni del dissenso esplicito all’ipotesi. Ritenendo che i consiglieri comunali sono già abbastanza edotti sulla questione del Casinò, invita le Organizzazioni Sindacali a meglio esplicitare le ragioni del loro annunciato dissenso.

Alle ore 16.50 entra la consigliera Silvia Spignesi.

GAZZETTA ricorda che tutta questa discussione è iniziata da quando la stampa locale aveva pubblicato alcuni articoli a riguardo, e le Organizzazioni sindacali si erano preoccupate per il particolare metodo d’informazione. Argomenta sull’importante ruolo del Casinò per la città di Venezia e che le eventuali scelte sono di competenza del Consiglio Comunale, ritenendo l’ipotesi di privatizzare a fine mandato una scelta discutibile nel metodo dato che necessita di una profonda analisi e discussione con la città stessa. Interviene in merito alle possibili motivazioni legate ai problemi economici di cassa del Comune di Venezia e/o alle ipotesi di nuove aperture legate al cosiddetto “Decreto Brambilla”; afferma che qualora le motivazioni siano riconducibili ai problemi di gestione, le Organizzazioni sindacali sono disponibili ad un confronto con la società, e ricorda che in merito al costo del personale, le rappresentanze sindacali non hanno mai rifiutato la discussione essendo disponibili ad incentivi all’esodo per “svecchiare” l’azienda a condizione della presentazione di un concreto piano industriale. Ricorda che la Casinò S.p.A. è detenuta al 100% dal Comune di Venezia, e un possibile ingresso di soci privati potrebbe limitare l’azione di controllo dell’Amministrazione Comunale.

AFFINITO ricorda che la particolare situazione congiunturale del Casinò era già stata segnalata nel 2008 quando il management continuava con una politica di gestione di basso profilo con la diminuzione dei giocatori di maggior prestigio e peso. Si domanda perché a fronte di trasferimenti certi e costanti nel corso degli anni, grazie alla convenzione in essere tra il Casinò S.p.A. e l’Amministrazione Comunale, il Comune se ne dovrebbe privare per cercare, in qualche maniera, di limitare il potere delle Organizzazioni Sindacali interne. Ritiene che manchi una concreta azione d’indirizzo e controllo del Consiglio Comunale nei confronti del Casa da gioco, ricordando come nella passata amministrazione esisteva un Assessore specifico con la delega alle partecipate che invece nell’attualmente Amministrazione è detenuta dal Sindaco. Afferma che le Organizzazioni Sindacali non saranno mai disponibili ad operazioni di privatizzazione di quote per sole necessità di cassa, ed aggiunge che da “voci di corridoio” sembra che sia intenzione di vendere le quote attualmente detenute dalla società nei confronti del Casinò di Malta.

DE GIULI ricorda come alcuni tentativi passati di privatizzazione di quote azionarie, in altri Casinò italiani, non sono andate a buon frutto e teme che la questione sia legata all’operazione urbanistica del Quadrante di Tessera, e della società partecipata dal Casinò, Marco Polo s.r.l. costituita per tale operazione. Ritiene che uno dei problemi da affrontare sia una maggiore attenzione sulle scelte gestionali della Casa da gioco.

FRANZOLINI esprime le sue preoccupazioni per il metodo comunicativo dell’ipotesi di cessione di quote, che riguarderebbe solo la Casinò S.p.A.; interviene in merito alla natura tributaria degli utili del Casinò e al fatto che con l’ingresso di soci privati, le eventuali risorse prodotte sarebbe divise in base alle partecipazioni detenute, diminuendo l’attività di controllo in capo alla proprietà.

GIANOLLA ritiene che la possibile vendita di quote azionarie sia legata all’operazione urbanistica del Quadrante di Tessera e non per una migliore gestione del Casinò di Venezia. Interviene sulla questione che con l’ingresso di soci privati, bisognerà di conseguenza ripartire gli utili in base alle quote detenute, e che il Casinò di Venezia, con quasi 20 milioni di Euro di sponsorizzazioni all’anno, svolge una funzione di sostegno al territorio e alle sue attività locali. Aggiunge che qualora fosse necessario confrontarsi per l’ipotesi di cessione, bisognerebbe intervenire anche nelle scelte fatte dalla Casa da gioco su sponsorizzazioni discutibili.

Alle ore 17.10 entra il consigliere Maurizio Baratello.

MEDICI ritiene che la riunione odierna sia molto utile per riflettere sulla gestione della Casa da gioco, aggiungendo che sul tema delle sponsorizzazioni, alcune sono state più o meno discutibili citandone alcuni casi concreti. Ricorda che durante il periodo estivo c’è stata una presa di posizione delle Organizzazioni Sindacali perché il management non comunicava come e per chi utilizzava le sponsorizzazioni, aggiungendo invece che dovrebbe destinarli al business societario ovvero ai giocatori-clienti. Dichiara che come Organizzazioni Sindacali sono disponibili ad aprire un tavolo per affrontare e discutere della gestione, della convenzione e dei relativi meccanismi. Ricorda che circa il 70% dei clienti della casa da gioco proviene dalle provincie locali e vicine, e che sarebbe opportuno che si indirizzassero maggiori attenzioni verso la “buona clientela” che porta ricchezza concreta nelle casse Comunali.

Alle ore 17.20 esce il consigliere Danilo Corrà.

ZUIN ritiene un po’ preoccupante il fatto che il Sindaco di Venezia non abbia smentito ufficialmente tale ipotesi, ma che si sia limitato ad una comunicazione scritta ai Presidenti di commissione. Consegna alla Commissione e alle Organizzazioni Sindacali, una lettera che ha inviato il 16 Novembre u.s. al sottosegretario all’economia e alle finanze, on. Alberto Giorgetti, in merito alla situazione del Casinò di Venezia, auspicando che le stesse Organizzazioni Sindacali siano sentite, sulla materia specifica, dal Governo. Afferma la sua contrarietà a un’ipotesi di vendita della “cassaforte Comunale” per aiutare le casse Comunali in difficoltà, ritenendo improponibile la presentazione di una proposta di deliberazione vista la imminente scadenza amministrativa e senza un adeguato e completo confronto con la città, per non lasciare ai posteri i possibili problemi di tale scelta. Ricorda che non è così semplice tentare di ridurre il costo del personale dipendente della Casa da gioco, citando ad esempio il fatto che il personale non potrebbe accedere alla Cassa integrazione, ed elenca le recenti operazioni di ricapitalizzazione con il conferimento di beni, come la sede di Cà Vendramin e del Lido di Venezia, per la ricapitalizzazione delle perdite subite dalla società. Interviene in merito alle importanti poste di bilancio, come ad esempio le spese del settore sociale, che sono coperte con le entrate del Casinò.

FILIPPINI precisa che oggi, le commissioni consiliari sono convocate per l’audizione delle Organizzazioni Sindacali, invitando i consiglieri comunali a porre loro domande di chiarimento cercando di restare su tempi ragionevoli per permettere a tutti i consiglieri comunali di intervenire.

MAZZONETTO interviene in merito alla funzione di indirizzo e di controllo del Comune nelle società partecipate, ricordando come era stata formulata una richiesta per avere lo studio sull’ipotesi di privatizzazione ma che dagli uffici comunali era pervenuta come risposta che attualmente non esisteva nessun dossier in tal senso. Ritiene che l’Amministrazione Comunale non sia pienamente trasparente nella documentazione accessibile e che sono molto bassi i livelli di controllo nelle società partecipate. Afferma che l’ipotesi di privatizzazione sembra che sia la volontà del Sindaco, ma ricorda che tale scelta sarebbe di competenza del Consiglio Comunale e che quindi tutti i diversi consiglieri dovrebbero fare un’assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini Veneziani qualora volessero procedere in tale scelta. Interviene in merito alla scarsità di informazioni che ricevono come consiglieri, citando ad esempio il dettaglio relativo alle sponsorizzazioni del Casinò di Venezia che effettua ogni anno che è stato richiesto ma non è ancora pervenuto come dato da parte della società.

MOLINA afferma che è competenza esclusiva del Consiglio Comunale la scelta di cessione di quote azionarie detenute dalle società partecipate come la Casinò S.p.A., ed interviene in merito alle possibili cessioni future di quote azionarie in ottemperanza alle sentenze relative al distacco del Comune di Cavallino Treporti. Argomenta in merito alle diverse partecipazioni della Casinò S.p.A. in altre società, ricordando che qualsiasi ipotesi di cessione deve tenere conto anche di esse; in merito alle spese di marketing della Casinò S.p.A. per circa 20 milioni di Euro, ricorda che tali operazioni servono per favorire la clientela che andrà a giocare nel Casinò, e che eventualmente dovrebbe decidere il Consiglio Comunale e non la società direttamente, quali società locali debbano essere finanziate. Argomenta in merito all’ospitalità dei clienti presso gli Hotel di Venezia e le relative tariffe applicate, e alla fiera del lusso che si svolgerà a Mosca, che potrebbe fungere da volano per possibili clienti del Casinò.

FILIPPINI su richiesta dei commissari legge, ai consiglieri e alle Organizzazioni Sindacali, la lettera di richiesta di disponibilità inviata al Sindaco in data 9 Novembre con allegate le lettere dei consiglieri Salviato e Bonzio, e la relativa risposta ricevuta in data 10 Novembre u.s.

SAETTA argomenta in merito alla gestione della Casa da gioco, in riferimento alle competenze e responsabilità del management e dell’Amministrazione Comunale.

BERENGO afferma di non essere contrario ad un’eventuale vendita di quote, ricordando che con la maggioranza azionaria l’Amministrazione Comunale avrebbe lo stesso la gestione della Casa da gioco e che esiste sempre il “problema” del Comune di Cavallino che reclama quote azionarie delle società Comunali. Ritiene che in alcuni casi, una maggiore professionalità si ha con l’ingresso dei privati nella gestione pubblica, e che fatti salvi i posti di lavoro, non sarebbe sbagliato un distacco dell’Amministrazione Comunale dalla gestione societaria. Conclude che importanti operazioni, come ad esempio una possibile dismissione azionaria, sono da valutare attentamente con tutte le informazioni possibili per una scelta consapevole.

Alle ore 17.55 escono i consiglieri Alfonso Saetta e Antonio Cavaliere.

BONZIO ricorda come all’inizio del mandato amministrativo, il management della Casinò S.p.A. era elogiato da tutti, dato che la casa da gioco stava avendo un trend molto positivo in merito alle entrate. Sul versante delle spese sostenute dalla casa da gioco, ricorda che è ancora in attesa di ricevere il dettaglio specifico delle sponsorizzazioni effettuate e non una mera elencazione sommaria degli importi e dei soggetti. Afferma che è sollevato dalla risposta ricevuta dal Sindaco in merito alle richieste formalizzate e che, a suo parere, non ci sarebbe la necessità di un’ulteriore riunione di commissione sul tema. Aggiunge che attualmente non esistono delibere in itinere in tal senso, e che a breve si esaminerà il bilancio di previsione 2010, dove si potranno verificare le eventuali poste di bilancio relative ad alienazioni e/o ricavi da vendite di quote.

MIATELLO esprime il suo sollievo per la lettera chiarificatrice del Sindaco, considerata l’imminente scadenza amministrativa del Comune di Venezia, ricordando cosa è successo in altre aziende pubbliche quando si è deciso di privatizzare e/o esternalizzare alcuni servizi. Afferma la sua contrarietà a qualsiasi ipotesi di dismissioni azionarie, auspicando che gli stessi lavoratori si mobilitino qualora si decidesse di procedere con tale scelta.

Alle ore 18.15 entra il consigliere Franco Conte ed esce il consigliere Jacopo Molina.

ROSA SALVA ricorda che il tema all’ordine del giorno è l’audizione delle Organizzazioni sindacali e non la gestione della Casa da gioco, che potrebbe essere affrontato come tema, quando si effettuerà la riunione specifica con la presenza del Sindaco, anche se la sua lettera è inequivocabile nel contenuto che tale argomento non è attuabile. Ritiene molto positive le affermazioni delle Organizzazioni sindacali che si sono dette disponibili a confrontarsi con il Management sui principali argomenti del Casinò.

BARATELLO precisa che l’unica privatizzazione attualmente in corso è quella del Governo italiano in merito alla gestione dell’acqua e che al di là delle dichiarazioni del sindaco, la scelta per tale operazione è di esclusiva competenza del Consiglio Comunale. Ritiene che il Consiglio di Amministrazione della Casinò non abbia agito pienamente bene in merito alle vertenze lavorativa e alla causa di lavoro dell’ex Amministratore Delegato Corradini. Interviene in merito a tentativi passati di gestione privata di altri Casinò e delle ingerenze mafiose che si sono registrate in tali società, e auspica che si possa razionalizzare le diverse partecipazioni di gruppo della società. Argomenta in merito alla possibilità di scorporare la parte patrimoniale della società, ricordando che qualora si cedessero delle quote si instaurerebbe una gestione mista e non più strettamente pubblica. Ritiene utile poter avere il dettaglio delle diverse sponsorizzazioni effettuate in merito al marketing aziendale, ricordando come ad una flessione dei ricavi è seguito invece un leggero aumento dei costi. Cita a titolo di esempio che la società Meeting and Dining Service s.r.l., dovrebbe pagare un canone d’affitto per l’utilizzo degli spazi interni; afferma che la lettera del Sindaco è chiara e stempera un po’ il clima creatosi in seguito agli articoli della stampa locale.

Alle ore 18.25 escono i consiglieri Alfonso Saetta e Antonio Cavaliere.

LAZZARINI interviene in merito alla cessione del “marchio” del Casinò S.p.A. alla società Meeting and Dining Service s.r.l., relativamente al valore economico ceduto e al fatto che la società paga un basso affitto per il suo operato all’interno della sede della Casa da gioco. Argomenta in merito al raggiungimento degli obiettivi da parte del Management e alle possibili conseguenze qualora non sia raggiunte le previsioni concordate con la proprietà.

AFFINITO ricorda che come Organizzazioni Sindacali, ancora nell’estate 2008, avevano tentato di instaurare un rapporto relazionale con il sindaco, ma che lo stesso aveva suggerito di rivolgersi direttamente al Management aziendale. Ricorda i tentativi dell’estate 2009, quando nella casa da gioco si stavano proclamando scioperi, e la dichiarazione di fiducia del sindaco nei confronti del Consiglio di Amministrazione. Ritiene che rispetto a gestioni precedenti della casa da gioco, come ad esempio durante il periodo del Direttore Favaretto, si è instaurato un meccanismo di abbassamento del profilo di gestione della Casinò S.p.A.

GAZZETTA afferma la positività della lettera del Sindaco inviata ai Presidenti di Commissione, ed aggiunge che come Organizzazioni Sindacali hanno già chiesto un incontro al Governo e sono pronte a raccogliere le firme dei cittadini del Comune di Venezia nell’eventualità che l’Amministrazione Comunale procedesse in tale scelta.

Alle ore 18.40, il Presidente della II Commissione Consiliare, Bruno Filippini, in assenza di altre richieste d’intervento ed esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 04-03-2010 ore 12:17
Ultima modifica 04-03-2010 ore 12:17
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