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III Commissione - Verbale

Seduta del 17-11-2009 ore 11:30
congiunta alla IX Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Maurizio Baratello, Patrizio Berengo, Ivano Berto, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Felice Casson, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Giorgio Chinellato, Franco Conte, Paolino D'Anna, Giorgio D'Este, Franco Ferrari, Bruno Filippini, Anna Gandini, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Alessandro Maggioni, Alberto Mazzonetto, Maria Paola Miatello Petrovich, Jacopo Molina, Ezio Oliboni, Carlo Pagan, Vittorio Pepe, Luciano Pomoni, Giorgio Reato, Alfonso Saetta, Giovanni Salviato, Silvia Spignesi, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Diego Turchetto, Fabiano Turetta, Roberto Turetta, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Patrizio Berengo, Sebastiano Bonzio, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Giorgio Chinellato, Franco Conte, Giorgio D'Este, Franco Ferrari, Anna Gandini, Alessandro Maggioni, Maria Paola Miatello Petrovich, Jacopo Molina, Ezio Oliboni, Luciano Pomoni, Giorgio Reato, Alfonso Saetta, Giovanni Salviato, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Tobia Bressanello (sostituisce Carlo Pagan), Bruno Lazzaro (sostituisce Felice Casson), Piero Rosa Salva (sostituisce Roberto Turetta)

 

Altri presenti: Assessore Sandro Simionato, Direttore Luigi Gislon, Responsabile di Servizio Francesca Corsi, Rappresentanti sindacali Convilli Nicoletta, Cambrisi Enrico, Ragazzi Erika, Maffi Letizia, Dal Lago Isabella, Volpato Cinzia

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Audizione lavoratori Cooperativa Elleuno, loro Rappresentanza sindacale e Organizzazioni sindacali di categoria

Verbale

Alle ore 11.41 la Presidente della III Commissione Consiliare Maria Paola Miatello, di concerto con il Presidente della IX Commissione Consiliare Giorgio Chinellato, assume la Presidenza della seduta e, constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta, illustrando l’ordine del giorno. Quindi da la parola al Consigliere Bonzio

BONZIO dichiara di aver chiesto l’audizione in oggetto in seguito ad una nota inviata ai Capigruppo dai rappresentanti sindacali della Cooperativa Elleuno dove venivano citate le difficoltà dei lavoratori di tale Cooperativa. Ritiene sia giunto il momento di verificare se il servizio offerto dalla Elleuno sia di qualità per l’utenza e di sentire il lavoratori in merito alla questione. Ricorda che è stato già approvato un Regolamento dove si prevedono delle modalità di erogazione dei servizi assistenziali. Quindi chiede:
• chiarimenti sulla flessibilità delle prestazioni;
• in quale modo si svolge l’attività degli operatori;
• quali sono gli orari di servizio;
• quali sono le modalità di controllo del cosiddetto minutaggio e se sono state concordate con i Sindacati;
• quali sono gli strumenti utilizzati;
• di verificare le mansioni leggere impiegate come camera da decompressione per ricaricare i lavoratori;
• come vengono riconvertiti i posti di lavoro

CONVILLI NICOLETTA ritiene che il Regolamento abbia stabilito delle condizioni penalizzanti ed il sistema di minutaggio lo ha dimostrato. L’utenza ha bisogno di osservazione quotidiana, le situazioni sono diverse e certe volte per l’assistenza è necessario più tempo. Prima il servizio veniva svolto con una certa flessibilità. Ora il minutaggio allarga il servizio ma l’operatore non può più scegliere e ci sono prestazioni molto particolari che richiedono più tempo ( in media un intervento dura 50 minuti). Sull’orario di 6 ore è più facile tarare l’utenza , stabilire il tempo che l’utente ha bisogno e organizzare dei turni orari. Irrigidire il lavoro non trova significato. C’è uno scorporamento dei servizi più leggeri

CAMBRISI STEFANO (sindacato CGIL) evidenzia che l’operatore non sempre può effettuare l’intervento al paziente in quanto i familiari possono non ritenerlo necessario. Succede così che il lavoratore non sappia come impiegare il tempo a disposizione. Inoltre se l’utente è in ospedale non sempre all’operatore ne viene assegnato un altro. Con l’orario di 6 ore c’era la certezza di lavorare, ora con il minutaggio non c’è più. C’è precarietà di lavoro

MAFFI LETIZIA (sindacato UIL) informa che sono stati organizzati dei corsi pagati dai lavoratori per capire e applicare la nuova progettualità. L’utenza poi nel corso degli anni è cambiata ed è sempre meno autosufficiente. Vivere però la propria disabilità a casa è molto meglio. E’ necessaria più attenzione da parte del Comune. Ci sono 420 operatori che hanno effettuato dei corsi

RAGAZZI ERIKA ( sindacato CISL) sottolinea che il pacchetto orario deve rimanere entro le 6 ore

MAFFI chiede un tavolo di lavoro per superare la logica dell’appalto, che fra due anni scadrà

SIMIONATO informa che in corso d’opera si è cercato di trovare degli assestamenti. Ricorda che l’appalto nuovo nasce da un Regolamento e da alcuni elementi sostanziali :
• l’invecchiamento della popolazione;
• mantenere a domicilio la persona;
• garantire la sostenibilità del servizio;
• il lavoro di controllo della spesa
Il datore di lavoro è tenuto a rispettare l’appalto. L’elemento novità è il patto assistenziale che è l’insieme dei progetti precedenti ma rivisti. Le ore mensili di servizio sono 39.000. Si è cercato di trovare per i lavoratori un orario più vicino alla contrattualità. I tempi dovevano essere calcolati con il telefonino, ora i controlli sono cartacei. L’Amministrazione ha sempre dichiarato però che qualora il tempo di assistenza fosse insufficiente, basta segnalarlo all’Assistente Sociale. Inoltre ci si impegna a trovare un’altra occupazione per le persone che non sono più adeguate a fare il lavoro. Il Comune paga i servizi, la Cooperativa paga i trasporti. Molto lavoro però è stato assorbito dalle badanti, comunque ci sono liste d’attesa di persone. Se le 6 ore previste non vengono ricoperte e rimane qualche buco si può sempre recuperare un altro giorno. I lavoratori lavorano in coppia e sono pagati mensilmente, nel mese successivo poi si può andare a recupero o a conguaglio. Il lavoro è usurante ma la legge 626 viene rispettata. L’appalto deve rispettare il più possibile il quadro giuridico

OLIBONI nota che nel lavoro viene trascurato l’aspetto umano. Gli interventi sui pazienti sono variabili ed è certamente improponibile un orario rigido, perché è difficile quantizzare i tempi. I lavoratori devono però rivolgersi al datore di lavoro, in quanto l’organizzazione dell’attività è in capo a lui. Anche l’Amministrazione potrebbe intervenire sul datore. Per ottimizzare poi il servizio è necessario trovare un sistema per razionalizzare le risorse, tenendo nel frattempo sotto controllo la situazione socio – sanitaria dell’assistito

D’ESTE chiede se è assicurata la prestazione oraria e se l’operatore può andare da un altro utente se avanza del tempo

CAMPA fa notare che l’appalto deve essere rispettato e che la tensione venutasi a creare nuoce al servizio rivolto a persone fragili
CAPOGROSSO parte dal presupposto che gli uffici conoscano bene la materia e quindi ritiene che l’appalto sia stato impostato per il soddisfacimento e il rispetto della persona. L’appalto poi tenta di dare la miglior risposta qualitativa in termini di quantità. Pensa che i Consiglieri non possano fare molto per i lavoratori perché la questione è di competenza del datore di lavoro e delle forze sindacali

GISLON precisa che nella prestazione viene definito un tempo minimo o massimo ma vi è la possibilità di modificare l’intervento. La scheda è il metro di valutazione e la prestazione viene quantificata in minuti. Tale valutazione può essere però modificata

BONZIO fa notare che la quantificazione dei 35 minuti per una prestazione può essere insufficiente

CORSI puntualizza che l’orario è flessibile e che il buono d’ordine è modificabile. Il buono d’ordine poi prevede diversi i interventi e il loro insieme è una prestazione. L’intervento dura un’ora. L’assistente sociale valuta quali servizi devono essere effettuati. La valutazione viene estesa anche al nucleo familiare. I buoni servizio rientrano nel sistema della domiciliarità. Le persone seguite sono 1700. C’è una carta dei servizi che prevede delle verifiche sulle prestazioni effettuate. Il servizio ha quattro articolazioni: anziani, disabili, fine vita e salute mentale. Non ci sono molte proteste

MIATELLO nota che il problema principale è mettere d’accordo lavoratori e orario ma la questione è di competenza del datore di lavoro. Chi gestisce la Cooperativa dovrebbe organizzare al meglio l’attività in accordo con gli operatori

LAZZARO auspica che venga trovata al più presto una soluzione

Alle ore 13.15 escono i Consiglieri Toso e Toffanin

CONVILLI sottolinea che è stato un grosso problema tradurre nella realtà odierna le disposizioni dell’appalto. Il controllo poi va bene ma nei giusti limiti. Invita l’Amministrazione ad attivarsi a favore dei lavoratori


Alle ore 13.30 esaurito l’ordine del giorno la Presidente dichiara sciolta la seduta

 

 

 

 

Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 08-01-2010 ore 17:11
Ultima modifica 08-01-2010 ore 17:11
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