Seduta del 16-09-2009 ore 09:30
congiunta alla V Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Maurizio Baratello, Patrizio Berengo, Ivano Berto, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Giuseppe Caccia, Giampietro Capogrosso, Felice Casson, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Giorgio Chinellato, Danilo Corrà, Paolino D'Anna, Giorgio D'Este, Franco Ferrari, Bruno Filippini, Anna Gandini, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Alessandro Maggioni, Alberto Mazzonetto, Maria Paola Miatello Petrovich, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Giovanni Salviato, Raffaele Speranzon, Silvia Spignesi, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Diego Turchetto, Roberto Turetta, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Patrizio Berengo, Sebastiano Bonzio, Tobia Bressanello, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Giorgio Chinellato, Bruno Filippini, Anna Gandini, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Alberto Mazzonetto, Giorgio Reato, Giovanni Salviato, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Diego Turchetto, Roberto Turetta, Franco Conte (sostituisce Ivano Berto), Bruno Lazzaro (sostituisce Felice Casson), Alfonso Saetta (sostituisce Paolino D'Anna)
Altri presenti: Assessore Gianfranco Vecchiato, Dirigente Mario Berti, Dirigente Maurizio Dorigo, architetto Giovanni Caprioglio
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 9.30 il Presidente della V^ Commissione Consiliare, Saverio Centenaro assume la presidenza delle commissioni congiunte e constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
CENTENARO: fa presente alla commissione l’ordine del giorno e ringrazia la proprietà che ha consentito di effettuare il sopralluogo.
CAPRIOOGLIO: spiega alla commissione che non è possibile vedere nulla che riguardi la parte archeologica in quanto è stato applicato un cemento leggero a fini esclusivamente protettivi. Fa presente che il progetto comprende una parte specificamente dedicata alla parte archeologica finalizzata a rinvenire il tracciato delle mura. Spiega che la fase archeologica è costituita da due momenti e che è intenzione della parte attuatrice mettere in evidenza quanto più possibile riguardo i ritrovamenti. Afferma che l’aspetto più importante sarà l’esito finale delle indagini e sostiene che sono stati ritrovati reperti delle fondamenta di Villa Giustinian.
VALERIA ARDIZZON (archeologa dello studio New Aurea): spiega che le due archeologhe, tra cui lei stessa, sono state assunte dalla proprietà. Afferma che tutti reperti sono stati selezionati dalla Soprintendenza e che importanti sono soprattutto i rilievi. Fa presente che la dott.ssa Larese, della Soprintendenza ai Beni Archeologici, ha costantemente seguito i lavori mettendo in atto un controllo costante. Sottolinea l’importanza di concludere la ricerca-indagine dei reperti che proseguirà in seguito con la demolizione del cosiddetto “balestrone” della ex scuola De Amicis.
Alle 9.50 la commissione si trasferisce presso gli uffici comunali di viale Ancona per lo svolgimento del secondo punto all’ordine del giorno e alle 10.20 inizia la discussione concernente il secondo punto all’ordine del giorno.
CENTENARO: fa presente che la commissione è stata convocata per dare spazio alla mozione presentata dal consigliere Franco Conte con oggetto “Tutelare le radici storiche del centro storico di Mestre”. Ringrazia la proprietà e la Direzione Lavori per la disponibilità.
CAPRIOGLIO: sottolinea che il gruppo Aurea è autorizzato dalla Soprintendenza ad operare nell’area di via Pio X°. Spiega che la Soprintendenza Archeologica è competente fino alla fine dell’epoca Romana e da quel periodo storico in poi la competenza passa alla Soprintendenza ai Beni Architettonici. Ricorda i tecnici che hanno seguito i lavori da parte delle due Soprintendenze e ribadisce che la dottoressa Larese, della Soprintendenza Archeologica, ha seguito settimanalmente i lavori (a parte l’inizio in cui sono stati seguiti dal dott. Forzati).
LASTRUCCI: chiede chiarimenti sul confine delle competenze tra le due Soprintendenze.
ARDIZZON: spiega che per la rimozione dei reperti prima dell’epoca tardo romana è di competenza della Soprintendenza Archeologica mentre successivamente la competenza passa alla Soprintendenza ai Beni Architettonici. Specifica che sulla metodologia dei procedimenti la competenza è della Soprintendenza Archeologica che li determina determina qualsiasi sia l’epoca. Spiega che la ditta Aurea risponde ad entrambe le Soprintendenze e che per la rimozione le competenze vengono divise a seconda del periodo. Specifica che la metodologia utilizzata è di tipo stratigrafico e che viene condotta in modo estremamente rigoroso. Afferma che l’esame preliminare si è concluso e si è svolto fino a 3,5 metri sotto il calpestio. Sottolinea che nell’area ci furono delle indagini preliminari già nel 2003 ed in tale occasione ci si potè già accertare che non c’erano mura di cinta medioevali. Afferma che nella primavera del 2008 si aprì una trincea per capire se erano presenti altri elementi importanti e nel frattempo erano state avviate delle indagini d’archivio per ricostruire la storia dell’area. Sostiene che il materiale d’archivio ha permesso di comprendere che l’area era stata manomessa e che quindi le strutture pertinenti alla villa impiantata nel 1600 e vive fino al 1846, di proprietà della famiglia Giustinian, insistevano sul lato sud. Spiega che l’interrato del nuovo edificio insiste sul fossato che rimase attivo come corso d’acqua fino al 1910. Afferma che sono state effettuate delle indagini al carbonio 14 che fanno risalire i materiali del fossato all’epoca tra il 1680 ed il 1730 e si presume che il fossato ed il corso d’acqua furono marginati. Sottolinea che in loco non sono presenti materiali più antichi, che si potrebbero far risalire al castello, ma soltanto materiali che sono relativi alla villa dei Giustinian. Pone l’accento sul fatto che i muri che sono stati rinvenuti non paiono assolutamente essere strutture di torri medioevali ed, in ogni caso, non verranno coperte dall’interrato del nuovo edificio. Afferma che il marginamento del fossato non entrerà nell’interrato mentre il fosso vi entrerà. Precisa che anche un geologo ha fatto dei prelievi per poter verificare la natura dei depositi più profondi.
Alle 10.20 entrano i consiglieri Bonzio e Toffanin. Alle 10.30 entra il consigliere Guzzo ed esce il consigliere Lazzaro.
CAPRIOGLIO: precisa che per per indagare maggiormente bisognerebbe aprire a delle ricerche su via Pio X° in quanto la villa si estendeva in quella direzione. Afferma che nel progetto del PIRUEA è tutto destinato ad essere messo in evidenza. Sostiene che, se anche il muro verso la ex De Amicis dovrà essere messo in evidenza c’è la disponibilità della proprietà a rimettere in discussione il progetto in quanto l’obiettivo è che si possa ripercorre in modo preciso il progetto dei giardini delle mura. Fa presente che oggi gli oneri delle indagini e delle ricerche archeologiche sono sopportati dalla proprietà che ha scelto di ritardare il lavoro per svolgere delle indagini adeguate.
MAZZONETTO: afferma che si sarebbe aspettata di trovare presente in commissione la dottoressa Larese.
ARDIZZON: afferma che lei come professionista parla a titolo della ditta accreditata dalla Soprintendenza e che la dott.ssa Larese aveva preannunciato la sua assenza in quanto nel momento in cui era stata avvertita aveva già assunto degli impegni. (c’è un fax inviato dalla dott.ssa Larese alla segreteria di commissione, n.d.s.).
CAPRIOOGLIO: riferisce di avere chiesto al geom. Baldini della Soprintendenza ai Beni Architettonici di essere presente ma anch’egli era impossibilitato. Fa presente che, anche se fosse stato presente, non avrebbe potuto far altro che ribadire quanto già scritto nelle dodici lettere che sono intercorse tra il Comune di Venezia e la Soprintendenza stessa.
MAZZONETTO: con riferimento allo scavo effettuato in trincea chiede se non sia il caso di svolgere un’indagine più ampia ed approfondita facendo in modo che i lavori non proseguano troppo velocemente. Chiede se è possibile consultare le dodici lettere cui ha fatto riferimento l’architetto Caprioglio. Ritiene che, in ogni caso, se la soprintendenza non è presente non possono essere affrontate in modo adeguato alcuni temi. Pertanto ritiene opportuno un ulteriore passaggio in commissione alla presenza della Soprintendenza.
CONTE: ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile la commissione ed il sopralluogo; ringrazia altresì la dott.ssa Ardizzon che ha permesso di meglio comprendere la questione. Sottolinea il fatto che 68 associazioni si sono interessate al tema in oggetto e che oggi hanno trovato la possibilità di dialogare. Mette in evidenza come emergano la buone e competenti intenzioni della proprietà e chiede che venga data la possibilità alle associazioni di intervenire.
LASTRUCCI: ritiene che è ormai superato il momento di intervenire su tutta la vicenda in oggetto in quanto ormai le decisioni sono state prese e le operazioni portate avanti. Afferma che a questo punto egli non intende creare problemi per chi ha subito delle importanti pressioni politiche. Ritiene che l’imprenditore ha potuto preocedere perché la politica glielo ha permesso o, in qualche modo, dettato. Afferma che non è la presenza delle 68 associazioni che lo muove ad affermare queste cose in quanto egli si è mosso a suo tempo ed in tempi non sospetti mentre adesso è possibile solo proseguire. Ritiene che anche la Soprintendenza abbia delle responsabilità.
CONTE: afferma che quando il Consiglio comunale approvò la precedente delibera non intendeva autorizzare la distruzione delle vestigia storiche.
BONZIO: sottolinea il fatto che il Presidente del Consiglio comunale contesta opere che sono state approvate in Consiglio comunale e questo non dovrebbe accadere visto il ruolo che ricopre. Afferma di provare invidia per il consigliere Conte per il quale è stata repentinamente convocata una commissione sulla base della sua mozione. A tal proposito ricorda che il 13 maggio u.s. egli aveva presentato un’interpellanza indirizzata al Sindaco e all’assessore Vecchiato che oggi è stata in qualche modo toccata tuttavia esprime alcuni dubbi sulla metodologia delle ricerche pertanto ritiene importante la presenza della Soprintendenza. Chiede che tutto ciò che riguarda la ricerca venga divulgato alla cittadinanza. Pone l’accento sul fatto che il cantiere, posto al centro di Mestre, risulta essere un cantiere misterioso per come è recintato. Chiede che sia un cantiere aperto e maggiormente trasparente. Ritiene sia importante che la ricerca proceda con cautela.
Alle 11.10 escono i consiglieri Guzzo e Toso.
CAPOGROSSO: ritiene che la mozione del consigliere Conte è importante ed è per questo motivo che ha chiesto il ritiro per poterla meglio approfondire in commissione prima di votarla in Consiglio e farla diventare ordine del giorno. Ritiene che l’assenza della Soprintendenza sia giustificabile vista la celerità con la quale è stata convocata a commissione. Afferma che quando approvò il PIRUEA Cel Ana chiese che fossero inseriti dei paletti i quali gli paiono essere stati abbastanza accolti come per esempio il fatto di procedere con cautela nell’indagine archeologica. Ringrazia la proprietà per la disponibilità e per il senso di responsabilità. Afferma che, in ogni caso, quando iniziano le cose, la responsabilità deve essere assunta da ognuno per le rispettive competenze.
Alle 11.15 escono i consiglieri Bressanello e Mazzonetto.
BERENGO: ricorda che quando questo Consiglio comunale si è insediato il PIRUEA Cel Ana era già stato votato favorevolmente. Fa presente che in questa consigliatura si è votato per ridurre i metri cubi di edificazione e migliorare complessivamente il progetto. Sottolinea che se tutto fosse rimasto immutato non sarebbe emerso nulla di quanto sta emergendo quindi bisogna tener conto in positivo di questo fatto. Inoltre ricorda che in Parco Ponci dovrà continuare l’espansione dell’area verde.
STEFANO ZABEO (gruppo Valdemare): sottolinea alcune note richiamate nella documentazione, con i relativi allegati consegnata in commissione. Richiama quanto scritto su atti di un convegno organizzato dal Comune di Venezia. Ritiene che, sulla base dell’itinerario presentato, si dovesse prefigurare una tutela di questi contesti ma ritiene che non si sta assolutamente operando al fine di preservare quinto emerge e quanto è esistente. Riferendosi ad alcune foto afferma che la linea bianca potrebbe rappresentare l’andamento delle mura. Ritiene che ciò emerge anche dalla trincea di scavo vista oggi. Afferma che le mura che si vedono nella foto FON02 sono a poca profondità.
ARDIZZON: fa alcune precisazioni relative alla foto FON02.
ZABEO: afferma che sarebbe di suo gradimento se fosse evidenziato sulle foto di Google l’andamento delle mura.
CAPRIOGLIO: afferma che il tracciato delle mura, dopo l’intervento, apparirà più che evidente. Sostiene che grazie a questo progetto si è riportato alla luce tutto ciò che c’è nella zona interessata al cantiere e se c’è dell’altro questo si trova in via Pio X° che però è proprietà pubblica.
ZABEO: chiede alla commissione di avere su carta tecnica regionale il Percorso delle Mura. Afferma che quanto emerge dalla foto rep03 andrà distrutto in quanto è compreso all’interno dell’area di scavo. Afferma che il Comune di Venezia autorizzando la costruzione di un palazzo in quell’area non può allo stesso tempo sostenere di voler realizzare un Giardino delle mura costruendo un palazzo adiacente le mura stesse. Chiede che vengano bloccati lavori.
CAPRIOGLIO: afferma che il tracciato è già depositato in Soprintendenza e che il perimetro evidenziato dal dottor Zabeo non corrisponde alla realtà e che la trincea è una trincea archeologica e non una trincea di costruzione.
LOCAS (avvocato rappresentante Codacons): spiega che come associazione hanno presentato un esposto in cui non sono entrati nel merito ma hanno chiesto che fosse la Procura ad indagare.
BRUNELLO (associazione Amicoalbero): ritiene che l’aver eliminato il parco in via Pio X° rappresenti un fatto negativo e afferma che il nuovo palazzo chiuderà il passaggio sul giardino delle mura. Chiede che vengano sospesi i lavori per poter indagare sui ritrovamenti. Ricorda che in Piazza Barche ci furono dei ritrovamenti importanti ad un livello inferiore nel sottosuolo.
CENTENARO: ricorda che quando iniziò il percorso del PIRUEA Cel Ana ci fu grande attenzione da parte del Consiglio comunale e tale attenzione rimane tuttora. Ritiene che la politica non debba procedere tramite denunce e che la presenza dei tecnici rappresenta comunque una garanzia. Sostiene, in ogni caso, che occorra un’adeguata informazione.
BONZIO: afferma che se fosse possibile consultare la documentazione intercorsa tra il Comune e la Soprintendenza probabilmente non sarebbero necessarie altre riunioni.
VECCHIATO: afferma che nella corrispondenza tra Comune di Venezia e Soprintendenza il geometra Baldini chiese alle archeologhe di essere informato costantemente sui lavori. Afferma che, sul PIRUEA Cel Ana è nota la posizione del Comune che condusse, in conclusione, a licenziare il progetto. Spiega che c’è un progetto per ottenere fondi per il recupero delle mura di Mestre. Afferma che questi lavori e questi scavi possono essere inseriti all’interno dei finanziamenti anche per proseguire i lavori su via Pio X°. Conviene sul fatto che non si chiude l’argomento soprattutto ci rapporti con quei soggetti che sono maggiormente sensibili all’argomento. Invita l’impresa a valutare l’opportunità di togliere una staccionata per posizionre un grigliato.
Alle ore 12.00 escono i consiglieri Reato e Filippini
CHINELLATO: ringrazia il consigliere Conte, l’architetti Caprioglio e l’ingegner Zanotto. Chiede l’impegno per un nuovo incontro quando sarà abbattuto il cosiddetto “palestrone” della ex scuola De Amicis.
Alle 12.05 il presidente della V^ commissione Saverio Centenaro, in assenza di altre richieste di intervento ed asaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
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