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II Commissione - Verbale

Seduta del 21-10-2005 ore 11:15

 

Consiglieri componenti la Commissione: Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Giuseppe Toso, Alessandro Maggioni, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Giovanni Salviato, Franco Ferrari, Silvia Spignesi, Daniele Comerci, Giorgio Reato, Maurizio Baratello, Bruno Filippini, Giovanni Azzoni, Fabio Toffanin, Vittorio Pepe, Alfonso Saetta, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Gianfranco Bettin

 

Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Tobia Bressanello, Franco Ferrari, Daniele Comerci, Giorgio Reato, Maurizio Baratello, Bruno Filippini, Fabio Toffanin, Vittorio Pepe, Alfonso Saetta, Ezio Oliboni, Saverio Centenaro, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio

 

Altri presenti: Assessore Laura Fincato; Razzini, Amministratore Delegato di VESTA S.p.A.; Consigliere Patrizio Berengo; Consigliere Giampietro Capogrosso

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Elezione del Vice Presidente II^ Commissione Consiliare per dimissioni Consigliere Stifanelli
  2. VESTA S.p.A.: analisi dei programmi in corso di realizzazione nel 2005 e prospettive per il 2006

Verbale

Il Presidente FILIPPINI alle ore 11.25, in presenza del numero legale, introduce il punto 1) OdG relativo alla nomina del Vice Presidente la II^ Commissione Consiliare; informa che come unico nominativo è stato indicato quello del Consigliere Comerci. Filippini propone Comerci come Vice Presidente della Commissione, ed ottenuto all’unanimità il parere favorevole dei Commissari, dichiara eletto quale Vice Presidente della II^ Commissione Consiliare il Consigliere Daniele Comerci, che sostituisce il dimissionario Consigliere Stifanelli. Il Presidente Filippini, a nome dei Consiglieri presenti, augura a Comerci un proficuo lavoro in seno alla Commissione; dichiara concluso il punto 1) OdG.

Il Presidente FILIPPINI introducendo il punto 2) OdG, ricorda che nella precedente audizione di VESTA (fatta il 22 luglio 2005) si era chiesto di poter presentare in Commissione i programmi che la società ha per il 2005 ed il 2006. Pertanto con l’odierna seduta s’inizia il lavoro conoscitivo di VESTA con la presenza dell’Amministratore Delegato Razzini, perché il Presidente di VESTA Zingales era impegnato fuori città per precedenti impegni, com’è stato comunicato dalla segreteria dell’azienda.

OLIBONI lamenta la scarsa informazione su VESTA; dice che non sa nulla della società perché non ha ricevuto nessun pezzo di carta come documentazione. Trova che non ci siano gli strumenti per fare un’analisi approfondita e seria della società. Oliboni fa notare che è passato qualche mese dalla precedente audizione di VESTA; in questo lasso di tempo doveva pervenire ai Commissari il piano industriale.

FILIPPINI ribadisce che si era chiesto alla direzione di VESTA di poter avere in settembre il piano industriale; in ogni modo oggi s’inizia un percorso conoscitivo sulle aziende del Comune di Venezia e la relazione che farà Razzini per VESTA va in questa direzione.

BERENGO dice che è difficile fare domande senza documentazione che le circostanzi.

FILIPPINI da la parola a Razzini (VESTA) per l’illustrazione del punto 2) OdG.

RAZZINI, prima di iniziare l’illustrazione su VESTA, dice che le informazioni chieste dalla Commissione possono essere date sapendo/concordando cosa si ritiene utile fornire ai Commissari. A fine ottobre 2005 sarà presentato il piano industriale; ieri, lo stesso piano è stato presentato al Consiglio d’Amministrazione di VESTA. Nella società ci sono due grandi aspetti da tenere in considerazione, legati a delle scadenze: lo spezzamento/raccolta dei rifiuti e il ciclo idrico integrato. C’è la spinta (legislativa) a liberalizzare il settore igiene urbana. Nonostante sia fallita NES è stata l’unica esperienza del Veneto legata all’Ambito Territoriale Ottimale. In vista della liberalizzazione (inizio 2007) è difficile programmare attività dell’azienda, attività che potrebbero in futuro non essere più di VESTA; va anche tenuto conto che le norme sulla liberalizzazione saranno discusse dal Governo Italiano, spostando probabilmente i principi che sino ad oggi erano noti. Razzini parla del bilancio 2004 di VESTA: è ufficiale una perdita di sei milioni di euro. Il negativo che si può considerare strutturale ricade sull’igiene urbana; le altre attività sono sostanzialmente a pareggio di bilancio. L’igiene urbana è il cuore del problema. Razzini elenca alcuni aspetti legati al trattamento dei rifiuti.
- Il tasso d’inflazione e l’effetto euro è stato subito dall’azienda, analogamente a quanto accade ai bilanci familiari; il Comune di Venezia ha riconosciuto un aumento ipotetico della TIA pari al 2%.
- Ha influito negativamente la variabilità media dei costi della discarica; dal 1999 ad oggi non c’è stato un risparmio nello smaltimento, considerato che si stanno chiudendo delle discariche, facendo lievitare i costi di quelle in attività. Il termovalorizzatore di Fusina ha dato dei benefici, ma nel 2006 non sarà più disponibile un milione di euro di contributi che spettano alla fase di avvio di questo processo. VESTA ha realizzato un impianto di trattamento dei rifiuti proprio (CDR). La Regione Veneto da indicazioni perché si prosegua nella realizzazione di combustibile ricavato dai rifiuti. Razzini parla del rapporto ENEL/VESTA dove si utilizza un forno per bruciare i rifiuti ottenendo energia, un felice esempio di collaborazione tra le due società. A tal proposito, ci sarà un accordo commerciale da ratificare tra poco con ENEL (forno), cosa che permette a VESTA di ricevere un introito dallo smaltimento dei rifiuti; quest’accordo è stato messo in discussione da una nuova normativa (relativa al coinceneritore); sono stati chiesti i chiarimenti necessari al Ministero dell’Ambiente per quest’impianto (ENEL/VESTA) che è uno dei quattro presenti in Italia. Nel piano industriale dell’azienda lo smaltimento dei rifiuti legato all’accordo con ENEL può rappresentare sostanziali economie.
- Dal 1998 ad oggi VESTA ha accumulato circa 22 milioni di euro di passivo. Attualmente nella terraferma veneziana sono aumentate le prestazioni effettuate dalla società (ulteriore spezzamento di nuove strade); al riguardo il Comune di Venezia riconosce lo sbilanciamento dei servizi erogati (non previsti nel contratto di servizio). A proposito della TIA viene spiegato che non è adeguata alla realtà dei servizi erogati.
Razzini prosegue nell’illustrazione del punto 2) OdG. Dice che l’azienda può efficentarsi e sta chiudendo la fase della fusione ASPIV-AMAV, fusione che va completata, cosa non semplice da gestire; una difficoltà nella fusione è data anche dal fattore umano delle persone coinvolte, con specificità molto diverse tra loro; il completamento va fatto in tempi rapidi per evitare i costi generati dalla sovrastruttura. E’ stata avviata una prima fase di esodo incentivato delle unità prossime alla pensione e si otterranno con le sostituzioni delle economie: la quasi totalità dei soggetti ha accettato la proposta. Si è aperto anche un’ulteriore incentivazione diretta al pensionamento volontario. Per quanto riguarda le efficienze l’azienda può recuperare circa 1-2 milioni di euro da togliere al presunto passivo di sei milioni di euro per il 2005. Va tenuto conto che il prossimo anno il costo del lavoro aumenterà di due milioni di euro, per dinamiche di mercato. Razzini termina l’illustrazione dicendo che ci sono altre cose da relazionare su VESTA; trova però opportuno sentire eventuali domande che desiderano fare i Consiglieri.

Il Presidente FILIPPINI ringrazia Razzini per l’illustrazione e da la parola all’Assessore Fincato.

FINCATO, appena rientrata dalla concomitante assemblea dell’AATO, intervenendo sul ruolo di VESTA (legato all’ambiente) e sul suo futuro dice che si andrà a fare una convezione in materia di igiene urbana tra il Comune di Venezia e la Provincia di Venezia; le cose sono in via di evoluzione. A riguardo del rapporto tra il Comune di Venezia e VESTA dice che serve flessibilità tra le parti, cercando di analizzare come conciliare le richieste legate al contratto di servizio. Fincato dice che il grado di soddisfazione percepito dall’utenza relativo a VESTA è vissuto bene. L’audizione di oggi serve per indicare una serie di problemi, evidenziando il quadro che si prospetta per il futuro. Sarà sua cura prestare attenzione a quanto scaturisce dal lavoro della Commissione, per poi tradurlo nelle sedi consone.

BARATELLO interviene su quanto illustrato da Razzini. Fa alcune considerazioni sulla storia di VESTA. Chiarisce subito che era contrario alla fusione tra AMAV e ASPIV, per la poca chiarezza dell’operazione e perché non è stato allora presentato un piano industriale. A riguardo dell’applicazione della TIA dice che a Venezia si sono precorsi i tempi, creando poi dei problemi sull’efficacia degli oneri che ne conseguono. Auspica che VESTA decolli come azienda. Baratello è molto scettico sulla società a causa dei 20 milioni di euro (circa) di deficit che si sono accumulati negli anni; è da considerare che ci sono stati degli ammortamenti considerevoli (circa 10 milioni di euro). Sulla vicenda NES dice che era l’unica strada percorribile (diversa dall’in house); NES poteva essere un progetto che dava respiro a VESTA. Nell’ottica di future aggregazioni, Baratello dice che bisogna preparare un’ossatura societaria solida. È necessario ridurre l’indebitamento di VESTA; a questo proposito il valore (concambio) che era stato attribuito con NES a VESTA pari al 16% era generato dall’indebitamento e dal consistente costo del lavoro. Anche la scelta fatta con ZTL non ha dato i frutti sperati. Ci sono, collegate a VESTA, una serie dia aziende partecipate delle quali va fatta una pulizia radicale, per non appesantire la società. Baratello trova sbagliato vendere un palazzo di proprietà del Comune di Venezia per pagare i debiti di VESTA: è contrario all’alienazione e dice che l’Amministrazione Comunale di Venezia sta sbagliando in toto se persegue questa linea; il problema va affrontato in maniera diversa. Va inoltre valutato il rapporto costo/servizi erogati. Baratello ribadisce che il male va affrontato alla radice: è una politica sbagliata alienare i cespiti per pagare i debiti. Il Consigliere dice che era già preoccupatissimo per VESTA; forse serviva un commissariamento per togliere i rami secchi dalla società. A Razzini dice che il ruolo che svolge è arduo da gestire.

RAZZINI interviene sulle partecipate collegate a VESTA. Informa che con il Consiglio di Amministrazione si è deciso di liberarsi di alcune partecipate (parla di una partecipata calabrese, ad esempio). La cessione di alcune partecipate (o l’alleggerimento delle quote di partecipazione) hanno permesso di recuperare una parte di denari utili alla società. Rispetto all’indebitamento di VESTA accumulato negli ultimi anni, la metà circa è dovuto ad investimenti. Mancano, come entrate, sia crediti non riscossi o non richiesti.

REATO interviene per mozione d’ordine. Dice che dopo quanto detto da Baratello serve la presenza in Commissione del Presidente di VESTA e che si sarebbe aspettato oggi che fossero espressi i pareri dell’Amministrazione Comunale su quest’importante società.

MAZZONETTO chiede lumi sui contratti di servizio. Chiede informazioni sulle percentuali di rifiuti che vengono bruciati; chiede chiarimenti sull’indebitamento di sei milioni di euro che VESTA ha fatto lo scorso anno. Chiede inoltre come intendere rispondere VESTA ai reclami fatti dai cittadini (fa alcuni esempi).

RAZZINI parla del CDR e delle percentuali che vanno bruciate, di quanto rifiuto va in discarica e del compostaggio. Parla dei contratti di servizio con il Comune di Venezia e dice che sono due: uno di questi (igiene urbana) è in scadenza. Per quanto riguarda i reclami c’è un call center a disposizione; all’anno vengono fatti circa 87.000 reclami; una parte di questi vengono risolti già con la prima telefonata fatta dall’utente. Razzini illustra i dati ricavati da un sondaggio relativo al grado di percezione dei servizi erogati da VESTA: l’indice di soddisfazione è pari al 74%. Parla di una serie di lavorazioni fatte fuori dal contratto di servizio, che vengono chieste all’azienda. Per quanto riguarda le rendicontazioni del 2005 dice che il primo semestre ha chiuso con un passivo di – 4,72 milioni di euro; nel secondo semestre (2005) si pensa che si chiuda con un passivo di bilancio quasi come il 2004, forse un po’ meno, il tutto legato anche alle condizioni meteorologiche.

FILIPPINI ricorda che oggi in Commissione si possono approfondire le conoscenze su VESTA, sulle strategie in atto e sui futuri interventi. Su cosa diventerà nei prossimi anni la società, dice che è una cosa da dibattere con la Giunta o in Consiglio Comunale. E’ pertinenza dei Consiglieri dare le indicazioni per migliorare i servizi erogati da VESTA.

FINCATO chiarisce che la sua presenza è data dall’attinenza che il ruolo svolto da VESTA ha con l’ambiente. Per governare l’azienda c’è il Consiglio di Amministrazione. Altra cosa sono gli indirizzi e le scelte da fare su VESTA. Gli indirizzi e le scelte che fa l’Amministrazione Comunale di Venezia si riflettono sui contratti di servizio. Propone di far slittare la discussione generata dall’intervento di Baratello in una sede che veda la presenza dell’Assessore competente per il bilancio. Fincato concorda con quanto appena detto da Filippini.

BERENGO fa gli auguri a Razzini. Dai conti di VESTA che sono stati presentati, appare che non c’è stata un’amministrazione oculata della società. E’ necessaria una rivoluzione copernicana, per tagliare gli sprechi. E’ preoccupato dai ventilati 5-6 milioni di euro di deficit anche per il 2005. Dice che bisogna stare attenti agli oneri (spese) a carico dell’utenza, soprattutto per le fasce che sono economicamente più deboli.

CAPOGROSSO dice che avrebbe ascoltato per più tempo Razzini al fine di acquisire più conoscenze possibili su VESTA. Trova che l’ordine del giorno dell’odierna seduta lascia dei dubbi su quello che si tratterà. Cerca di fare il ragionamento del padre di famiglia: come cittadino vuole ottenere il massimo dall’azienda, con i costi contenuti al minimo. In quest’ottica trova corretto dare al privato alcune gestioni dei servizi, e questo cambierebbe le strategie anche per il futuro della società. Probabilmente i privati non essendo proprietari dell’azienda realizzerebbero l’obiettivo del miglior servizio, e ne trarrebbe vantaggio il bilancio di VESTA. Capogrosso dice che opportuno riflettere su questa prospettiva, in altre parole quali obiettivi dare all’azienda. Sull’intervento di Baratello dice che condivide alcune considerazioni e chiede di capire meglio quali capacità di indirizzo e di controllo su VESTA e sulle sue partecipate possa essere esercitato dai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Venezia. Capogrosso ricorda che nella passata consiliatura è stato approvato un ordine del giorno dove è previsto che nei vertici delle società del Comune di Venezia non ci siano doppi incarichi ed ogni sei mesi le stesse aziende facciano pervenire le rendicontazioni alla proprietà (Comune), cosa (report semestrali) che non è stata mai fatta. Conclude dicendo che per quanto attiene al comparto del settore idrico VESTA ha ereditato delle cose positive (da ASPIV), risorse queste che vanno recuperate ottimizzando l’azienda.

REATO chiede al Presidente della II^ Commissione Consiliare se è possibile aver da parte del CdA di VESTA una dettagliata proposta delle correzioni da apportare all’azienda per arrivare al pareggio di bilancio.

FILIPPINI dice che a Venezia è presente un’anomalia nella gestione dei rifiuti data dalla quotidiana presenza dei turisti e dalla necessità della raccolta porta a porta; questo chiede strategie per portare in pareggio o in attivo il bilancio. Dice che prima si creano le condizioni di risanamento economico in VESTA, e poi si può procedere con le aggregazioni.

CENTENARO dice che si sta aspettando che venga approvato il piano industriale di VESTA da parte del Consiglio Comunale, ma sembra certo che ci sarà un aumento della TIA, nonostante Venezia sia sommersa, a suo dire, dalle tasse. VESTA gestisce anche atri settori importanti oltre allo spezzamento ed alla raccolta dei rifiuti. Per l’opinione pubblica, la gestione del verde pubblico e dei cimiteri è soggetta a critiche. Si trovano sempre più spesso rifiuti ingombranti vicino ai cassonetti. Centenaro dice che è necessario capire quanto si da a VESTA come trasferimenti e cosa prevede il piano industriale. Il Consigliere parla criticamente di una serie di lettere che stanno arrivando ai cittadini non allacciati alla rete fognaria comunale, lettera nella quale s’informa che debbono pagare la tassa per la depurazione, nonostante non ci sia la rete fognaria cui ci si possa allacciare. Aggiunge che un ulteriore aumento della TIA graverà sulle varie tasse pagate dai cittadini. Ribadisce la necessità di avere presto a disposizione il piano industriale di VESTA.

RAZZINI dice che il progetto CDR prevede che si raddoppi il volume dei rifiuti trattati; il progetto prevede anche che tutti i rifiuti siano trattatati dal CDR, questo entro 4/5 anni. L’alternativa è costruire un termoregolatore per il trattamento dei rifiuti e questo vuol dire entrare con due piedi nel mercato dell’energia, evitando di aumentare la TIA come è previsto dalla legislazione in vigore. Ora si è in una fase in cui si attua una politica di transizione che prevede di vendere le partecipazioni societarie poco utili. Razzini fa notare che VESTA nel passato può aver eseguito indirizzi che le sono stati indicati, con riflessi sul progetto industriale della società. Bisogna anche tener conto della linea seguita dalla Provincia di Venezia che porta all’eliminazione delle discariche. Parla della quotidiana presenza di circa 41.000 turisti cui non si può addebitare la TIA. La ZTL è nata per questo; è un modo per recuperare risorse e se c’è la presenza del vigile nei punti di pagamento aumentano considerevolmente gli introiti. Razzini spiega ai Commissari che ci sono circa 220 interventi all’anno non previsti dai contratti di servizio che ricadono su VESTA come sostanziali uscite. A riguardo dell’informazione a cittadini fa notare che vengono veicolate informazioni anche attraverso le bollette che arrivano a casa. Sull’aumento della TIA nel Comune di Venezia dice che così facendo ci si attesta nella media delle città metropolitane; chi applica tariffe della TIA inferiore (Comuni) ha territori più piccoli da gestire e meglio regimati, con logistiche diverse da Venezia e dalla sua terraferma; comunque chi calcola il valore della TIA è meglio sia un soggetto neutro. L’Amministratore Delegato di VESTA dice che per fare delle economie si può decidere di tagliare sui servizi; invece spesso si chiede un aumento delle tipologie dei servizi erogati. La terraferma veneziana nel trattamento dei rifiuti raggiunge sostanzialmente il pareggio economico; è il Centro Storico a Venezia che è in passivo; va considerato che un’ulteriore onere a Venezia è la gestione della raccolta differenziata. Parla di esempi di aggregazioni territoriali tra aziende analoghe a VESTA (ad esempio Hera in Emilia Romagna) e delle scelte che in quei casi sono state fatte; ritiene che siano esempi aggregazione su cui riflettere, vista il futuro legislativo che si prospetta. A riguardo del lato finanziario della società Razzini spera che il prossimo anno si raggiunga il pareggio di bilancio (o un cauto attivo); questo è l’obiettivo cui si punta. Relativamente alle cose che si possono fare in 12 mesi dice si applicherà un mix di strategie; c’è da pensare alla produzione di energia, da attivare la raccolta differenziata sul territorio comunale ( la legge parla di progetti virtuosi sulla differenziata); le tariffazioni possono essere rimodulate. Sul settore idrico ci possono essere delle economie di mercato, degli utili. L’aggregazione territoriale (AATO) è un fatto che porterà probabilmente a fusioni locali, da considerare. Parla dei problemi nei concambi con NES (ridotta valutazione di VESTA); visto che le aggregazioni posso esserci, bisogna attrezzarsi per arrivarvi con una situazione finanziaria stabilizzata, non in passivo.

FERRARI ringrazia Razzini per l’esaustiva illustrazione fatta in Commissione, vista anche l’ampiezza delle problematiche toccate. Dice che la scelta/strategia da perseguire è quella del compostaggio dei rifiuti consolidando il rapporto con ENEL nella termovalorizzazione.

REATO, viste le importanti realtà in cui VESTA è coinvolta, considerata l’attuale situazione finanziaria della società, chiede che si faccia un’altra seduta con la presenza del Sindaco e degli Assessori competenti.

Il Presidente FILIPPINI propone che nella prossima seduta dedicata a VESTA sia presente sia il Sindaco sia gli Assessori di competenza, come chiesto dai Commissari. In assenza di altri interventi, dichiara concluso il punto 2) OdG e conclusa la seduta alle ore 13.50.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 28-10-2005 ore 00:00
Ultima modifica 28-10-2005 ore 00:00
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