Logo della Città di Venezia
Sei in: Home > Comune > Consiglio comunale archivio 2010-2014 > Archivio 2005-2010 > Commissioni consiliari > IV Commissione > Archivio atti > Verbale
Contenuti della pagina

IV Commissione - Verbale

Seduta del 10-10-2005 ore 09:30
congiunta alla X Commissione

 

Consiglieri componenti le Commissioni: Alessio Vianello, Paolino D'Anna, Giampietro Capogrosso, Tiziano Treu, Valerio Lastrucci, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Patrizio Berengo, Giovanni Salviato, Franco Ferrari, Giuseppe Toso, Carlo Pagan, Fabio Muscardin, Michele Mognato, Maurizio Baratello, Bruno Filippini, Roberto Turetta, Bruno Lazzaro, Giovanni Azzoni, Fabio Toffanin, Franco Conte, Giacomo Guzzo, Alfonso Saetta, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Michele Zuin, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Cesare Campa, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Gianfranco Bettin

 

Consiglieri presenti: Paolino D'Anna, Giampietro Capogrosso, Claudio Borghello, Tobia Bressanello, Giuseppe Toso, Bruno Lazzaro, Giacomo Guzzo, Alfonso Saetta, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio

 

Altri presenti: Presidente Magistrato alle Acque Maria Giovanna Piva, Responsabile Ispettorato per la laguna Giampietro Mayerle, Savio Petracca del Magistrato alle Acque, Maria Teresa Brotto del Consorzio Venezia Nuova, Flavia Faccioli del Consorzio Venezia Nuova, Alberto Scotti progettista del M.O.S.E.

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Sopralluogo alle bocche di porto

Verbale

Alle ore 9.45 , il presidente D’Anna di concerto con il presidente della IV Commissione Lastrucci, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e dà la parola alla Presidente del Magistrato alle Acque per l’illustrazione del programma di lavoro.

PIVA fa presente che il sopralluogo avverrà partendo dalla bocca di Lido per proseguire a quella di Malamocco e concludersi, se in tempo, con quella di Chioggia. Durante il trasferimento l’ing. Scotti illustra le varie fasi di sviluppo delle opere che si stanno realizzando.

SCOTTI rende noto che si stanno predisponendo le stesure dei progetti esecutivi per le parti statiche che per quelle meccaniche. Per la bocca di porto di Lido P. Sabbioni si sta lavorando alla realizzazione delle spalle a sostegno delle parti mobili e verso Treporti è stata occupata tutta l’area necessaria per il cantiere. Si sta costruendo un’isola che servirà temporaneamente a deposito dei materiali dragati. A S. Niccolò si sta rinforzando il molo sud. Tra poco partiranno i lavori di dragaggio dei fondali di Lido e la costruzione di “pennelli” di 420 metri sul mare. La realizzazione della diga esterna verrà realizzata più avanti nel tempo. Per Chioggia si sta costruendo una diga per ridurre il moto ondoso e a completare sarà realizzata la spalla nord del porto rifugio. Le conche realizzate serviranno al passaggio di circa100 pescherecci all’ora. I lavori sono fatti “in serie” per procedere a completamenti conseguenti a realizzare per intero l’opera prevista. Il complesso delle opere permetterà in circa tre ore di mettere in funzione gli sbarramenti e si calcola un’alea di 10 centimetri di marea. I tempi di realizzazione sono rispettati

PIVA afferma che per Chioggia e Lido sono previste le realizzazioni di porti rifugio e non di conche di passaggio. Con il progetto esecutivo approvato, il cantiere parte nella fase realizzativa.

MAZZONETTO chiede se in corso d’opera possono essere necessari degli aggiornamenti.

SCOTTI afferma che le opere previste sono corrispondenti a quanto previsto dai famosi 11 punti che il Comune ha fissato per la realizzazione del Mose.

PIVA dichiara che si sta lavorando sulla realizzazione dei manufatti che saranno in vista e che appena ultimate le progettazioni, queste saranno sottoposte al vaglio del Comune e della commissione di Salvaguardia.

LASTRUCCI considerata l’affermazione chiede di conoscere esattamente i termini della questione.

PIVA ricorda i passaggi: il 6 dicembre 2001 il Comitatone ha autorizzato la progettazione, il 3 Aprile 2003 è stata autorizzata la fase esecutiva e la realizzazione dell’opera con affiancato l’esame degli 11 punti proposti dal Comune. Nel frattempo la Commissione di Salvaguardia ha espresso parere favorevole alle proposte per la costruzione delle opere di spalla e dei cassoni.

SCOTTI ricorda che dal 1989 sono iniziati gli studi per verificare la necessità o meno di chiusura delle bocche di porto. Deciso per la chiusura per due anni si sono studiate le alternative dei progetti. Si deve considerare che dovevano essere rispettati molti vincoli.

D’ANNA chiede chi ha esaminato i progetti.

SCOTTI spiega che il progetto REA è stato presentato al Comune. Ci sono degli aspetti tecnici che hanno portato all’esclusione dei progetti che utilizzavano le barche porta poiché si devono considerare onde di 3 metri anziché 1 come avviene per la chiusura del porto di Rotterdam.

GUZZO propone delle domande secche: cassoni, problemi di immissione di aria per il loro sollevamento e loro pulizia; perché non si è progettata un’apertura più larga delle conche; quanto e perché costa la manutenzione del Mose.

PIVA afferma che non ci sono altri progetti da considerare.

GUZZO ripropone la questione del costo di manutenzione delle opere.

SCOTTI spiega che la progettazione è iniziata contemporaneamente per tutte le tipologie dei lavori previsti, la realizzazione dei manufatti è stata accompagnata dalla realizzazione degli impianti, ad ogni variazione dei manufatti è seguita la contemporanea variazione degli impianti. I progetti esecutivi coprono il 70% delle opere previste, ci sono state delle modifiche a seguito degli incontri con l’Autorità portuale di Venezia e Chioggia. Il Comune di Venezia aveva chiesto di mantenere pa possibilità di entrata delle grandi navi da crociera. Le conche sono ispezionabili da asciutto e le loro sponde sono equipaggiate di “bottazzi” per tutta la lunghezza. Le manutenzioni vengono effettuate ogni 5 anni per paratoie e connettori, la spesa prevista è di 9 milioni ogni anno.

CAPOGROSSO considerando che la progettazione esecutiva è ultimata, chiede il motivo dell’orientamento dell’alzata delle paratie contraria al flusso di marea e dove si realizzeranno i cassoni dato che il Comune è contrario alla realizzazione in loco; ritiene onerosa la spesa di 9 milioni all’anno per la manutenzione.

SCOTTI afferma che l’autorizzazione è stata già data e la progettazione degli impianti sarà ultimata una volta eseguito il resto. Il Mose dà stabilità ai movimenti delle paratoie che poste in questo modo non si ribaltano.

PIVA ritiene che nel 2006 saranno predisposti tutti gli atti per terminare i lavori. La Commissione di Salvaguardia ha ritenuto che la costruzione dei cassoni possa essere realizzata in loco poiché il rischio trasporto da lontano è molto alto.

SCOTTI afferma che la chiusura delle bocche avverrà in 30 minuti con le ultime due paratoie avverrà in 45 secondi.

SAETTA ripetendo il concetto espresso da altri chiede se il progetto è vecchio, se entro il 2011 ( termine dei lavori) può essere modificato.

SCOTTI ritiene che la barriera sia fondata su una conoscenza consolidata di studi ed esperienze; per nuovi progetti servono anni di studio e sperimentazioni. Quindi non è prevista alcuna modifica del progetto.

MIATELLO dichiara di essere d’accordo con la realizzazione delle paratoie mobili ma chiede se sia
possibile avere un contradditorio con il progetto di Di Tella.

PIVA riafferma l’impossibilità di esaminare altre soluzioni, per comparare progetti diversi servirebbero anni di studio. Altre soluzioni sono state bocciate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

SCOTTI ritiene che per valutare un progetto siano necessari almeno 3 anni si studio, una riproduzione del modello in scala 1:60, poi 1:30, poi 1:10 fino a poter scoprire che in scala1:1 l’opera non funziona. Un confronto pubblico non porterà mai ad una conclusione. Ricorda che dal 1987 al 1989 si è discusso delle questioni di principio, poi è stata fatta una scelta e su quella si deve andare avanti.

MAZZONETTO chiede per quanto tempo sarà utilizzato il simulatore, chiede ancora se questa strumentazione potrà essere utilizzata dalle scuole, di conoscere come è stato risolto il problema dell’erosione dell’alloggiamento dei cassoni, ritiene che il progetto della Tecnomare non sia alternativo al Mose.

PIVA ricorda che Di Tella ha lavorato per Tecnomare ma la società non ha presentato progetti.

SCOTTI illustra la realizzazione di protezioni del fondale per 300 metri da una parte e 450 dall’altra della barriera.

PIVA ritiene che il simulatore rimarrà sempre a disposizione del Mose e che si stanno valutando delle convenzioni sia con le Autorità portuali che con le scuole.

ZUIN chiede quanto le nuove tecnologie abbiano favorito il miglioramento del progetto, se si è valutato quale influsso l’azione del Mose ha con l’attività portuale.

SCOTTI risponde che il principio è rimasto lo stesso e che certamente l’informatica ha sostituito largamente la meccanica, ricorda che la sala controllo occuperà un mezzo palazzo e sarà attiva sempre una sezione per la valutazione del rischio. Ritiene che l’opera possa vivere per 1000 anni e sia utile per un’altezza d’onda della marea di 60 centimetri superiore a quella del 1976 che è stata di 160 centimetri. Riguardo al rapporto con il porto si è convenuto indispensabile la realizzazione delle conche utilizzando la teoria della coda, oltre è rimasto solo il problema dell’effetto annuncio che è stato superato dall’anticipazione della realizzazione delle conche.

MUSCARDIN facendo presente che i confronti sono stati fatti negli anni ’80, come si può togliere il sospetto di una scelta non ponderata se non è possibile acquisire gli atti,chiede delucidazioni sui tempi e modalità delle chiusure delle paratoie rispetto all’aumento del numero delle maree per le quali è prevista l’azione di chiusura stessa.

PIVA ritiene che i presentatori di progetti a supporto delle loro tesi predispongano uno scanario conforme alle soluzioni, per fare un esempio spiega che la subsidenza era prevista di 23 centimetri negli ultimi 20 anni, invece il fenomeno non si è verificato.

SCOTTI afferma che lo studio sulle maree prevedeva aumenti fino a 50 cm ed invece non si è verificata alcuna variazione; per fare uno studio attendibile bisogna considerare almeno un periodo di 30 anni; la documentazione sulle alternative è stata presentata ai sindaci Laroni e Bergamo, è stata presentata in Consiglio comunale, il sistema in 30 minuti chiude i varchi e tra paratoia e paratoia ci sono 10 cm di luce che permettono,col passaggio dell’acqua, l’aumento di 1 cm della marea in laguna.

SALVIATO propone una maggiore informazione alla cittadinanza per far comprendere l’utilità del Mose.

PIVA riafferma l’impossibilità di partecipare a confronti pubblici sul Mose.

SALVIATO chiede come si terrà sgombra l’area di alloggiamento delle paratoie.

SCOTTI spiega che sotto le paratoie c’è un impianto fisso che spinge l’acqua su uno spazio di 2 metri per tenere pulito l’alloggiamento da detriti e sabbia. Comunque rileva che il volume dei detriti è inferiore al volume dello spazio che intercorre tra il fondo e le pareti mobili. La vernice utilizzata è compatibile con l’ambiente e la manutenzione programmata evita la dispersione di agenti inquinanti.

TOSO chiede se sono stati considerati i rischi di attivazione dell’impianto e quanta energia è necessaria per l’attivazione delle paratie.

SCOTTI dichiara che sono stati valutati tutti i problemi: dall’atto terroristico alla nave che affonda. Esiste una duplicazione di tutto che lavora in completa autonomia; l’impianto elettrico Enel (2 centrali) ha un sistema di erogazione che può alimentare tutte le paratoie di tutte le bocche di porto.

BONZIO sottolinea l’aspetto politico della questione. Il sindaco ha istituito un gruppo di lavoro che è di supporto al Consiglio Comunale ma che qui oggi non è rappresentato; i due candidati sindaco sono contrari al Mose ed hanno raggiunto il 60% dei consensi. Ripropone la richiesta di conoscere le valutazione degli altri progetti presentati; alcuni presentano costi di realizzazione e manutenzione dimezzati rispetto a quelli del Mose. Quale sarà l’impatto del Mose sull’equilibrio naturale della laguna?

PIVA ricorda che opere già eseguite secoli fa stanno producendo disastri nella laguna ma non possono essere rimossi in virtù della loro vetustà. Il degrado della laguna è dovuto anche dall’uso diverso che si fa degli specchi d’acqua; ci sono delle linee guida presentate all’ufficio di piano che possono essere decise dalla politica. Il sentimento del sospetto avviene per il comportamento non corretto di chi vuole mantenere viva un’attenzione che non ha motivo di esistere. Sicuramente le alternative sono state considerate quando si doveva scegliere; fatta la scelta però, è doveroso realizzare il progetto.

SCOTTI ripete che le alternative costruite sull’uso delle barche porta non sono realizzabili nel contesto delle bocche di porto.

LASTRUCCI chiede dei costi fissi e dei costi variabili.

SCOTTI afferma che il sistema in via di realizzazione non può avere costi imprevisti.

BORGHELLO ricorda che nelle commissioni sono presenti tutte le forze politiche, l’incontro ha fatto chiarezza sui tempi di realizzazione, certo che le riunioni hanno portato a conoscenza dell’esistenza di altre soluzioni e dei loro costi che sembrano notevolmente inferiori a quelli sentiti nell’esposizione di oggi. Si appella alla necessità da parte del Magistrato alle acque e del Consorzio Venezia Nuova di riaprire il confronto con la città modificando decisamente il comportamento fin qui tenuto.
Alle ore 16.45 il presidente D’Anna dichiara chiusa la riunione delle Commissioni.



 

 

 

 

Atti collegati
convocazione tabella presenze resoconto sintetico
leggi apri leggi
 
 
A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 19-01-2006 ore 00:00
Ultima modifica 19-01-2006 ore 00:00
Stampa