Seduta del 04-10-2005 ore 17:00
Consiglieri componenti la Commissione: Paolino D'Anna, Maria Paola Miatello Petrovich, Giuseppe Toso, Giampietro Capogrosso, Ivano Berto, Carlo Pagan, Claudio Borghello, Fabiano Turetta, Giovanni Salviato, Silvia Spignesi, Michele Mognato, Roberto Turetta, Giorgio Reato, Danilo Corrà, Giovanni Azzoni, Vittorio Pepe, Giacomo Guzzo, Felice Casson, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Cesare Campa, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Raffaele Speranzon, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio, Gianfranco Bettin
Consiglieri presenti: Maria Paola Miatello Petrovich, Giuseppe Toso, Giampietro Capogrosso, Ivano Berto, Claudio Borghello, Silvia Spignesi, Roberto Turetta, Danilo Corrà, Vittorio Pepe, Giacomo Guzzo, Diego Turchetto, Ezio Oliboni, Saverio Centenaro, Antonio Cavaliere, Alberto Mazzonetto, Sebastiano Bonzio
Altri presenti: Assessore Delia Murer, Direttore Sandro Del Todesco, Funzionaria alle Politiche Sociali Corsi, Funzionario alle Poltiche Sociali Costantini, Direttore Sanitatio dell'Ulss 12 Beltrame, Direttore dell'Ulss 12 Galaberni, rappresentanti della Consulta della Salute ( Vian, Casagrande), Funzionario del Servizio Infanzia e Adolescenza Riosa, il Delegato alle Politiche Sociali della Municipalità di Favaro Pavan, rappresentanti dell'Associazione Lo Specchio Paties e Baldan, cittadini Gobbo, Carta, Carabelli
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 17,20, il Presidente della III Commissione Consiliare Danilo Corrà, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e ricorda che nei precedenti incontri zona sono emerse delle criticità sui Piani di zona dei servizi socio-sanitari e che alcuni obiettivi non sono stati raggiunti (centri diurni, day ospital). Presenta una scheda sulle principali criticità nel rapporto Comune- AULSS n.12. Quindi da la parola ai Direttori dell’Ulss n.12 Dott. Beltrame e Dott. Galaberni
BELTRAME dichiara che i Piani di zona non possono essere esaustivi, però focalizzano i problemi, anche attraverso protocolli organizzativi con medici di base . Nella prospettiva di dare concretezza ai servizi si sono effettuati una serie di monitoraggi intorno ad aree di criticità.La chiave di lettura del Piano è considerare se le priorità poste sono effettivamente quelle emerse dai tavoli di lavoro. E’ importante definire un lavoro condiviso e concertato tra i vari soggetti per il proseguimento di obiettivi prefissati, attraverso determinate azioni. Necessario un percorso propedeutico finalizzato a trovare una soluzione dei problemi in sinergia.
MURER evidenzia che in merito all’area della psichiatria c’è bisogno di costruire una ulteriore progettualità
BELTRAME fa presente che uno dei limiti del Piano di zona è legato alla carenza di strutture residenziali necessarie e spesso la persona viene portata al di fuori del territorio per curarsi. E’ prevista l’apertura di due comunità operative protette con personale professionalmente preparato, mentre per Favaro è pronto un progetto. Necessaria una collaborazione tra Amministrazione Comunale e Ulss n.12. Alcuni servizi sono stati adottati con una delibera di riorganizzazione del dipartimento
CENTENARO osserva che l’attuale servizio di salute mentale ha molte carenze.Inoltre il Comune è costretto a sopperire a risorse di competenza dell’ASL, perciò è necessario indurre l’Azienda Sanitaria a prendersi le proprie responsabilità
BELTRAME informa che l’ASL ha in carico i centri di salute mentale e le persone ricoverate in comunità protette ed alcuni servizi sono compartecipati con l’Amministrazione Comunale(centri diurni, gruppi appartamento, salvo il personale medico). Il Comune risponde in merito alle attività che decide di finanziare.
MURER evidenzia che il tema del residuo psichiatrico ha urgente necessità di una risposta, ma non c’è stata copertura finanziaria da parte della Regione. E’ importante perciò un dialogo con l’ente regionale per prendere delle decisioni in merito.
BELTRAME non conosce i margini per rinegoziare tale discorso, ma comunque i residui psichiatrici si stanno chiudendo
CAPOGROSSO nonostante sia chiaro che i piani di zona sono frutto di interventi di più soggetti, ritiene che la persona vada curata a prescindere dai progetti di legge. Fa alcune richieste all’ASL:1) se ci sono in programma dei miglioramenti ( formazione del personale, coinvolgimento dei familiari nelle malattie mentali), 2)quanti ospedalizzati passano ad una struttura sociale,3)quanti malati vengono invece persi ed il problema rimane in famiglia. Auspicabile che le strutture vengano costruite al più presto. Ricorda che via Tevere doveva passare da ospedaliera a struttura residenziale.
BELTRAME fa presente che mentre i Piani di zona precedenti erano piani di massima, l’attuale invece si muove sulle linee della progettazione e della verifica, traducibili in azioni nell’arco di un triennio. Inoltre le strutture devono avere carattere comunitario
MAZZONETTO ritiene che alcune aree debbano essere approfondite (tossico- dipendenza, disabilità, anziani non autosufficienti). Chiede se l’ASL ha delle priorità e degli obiettivi
BORGHELLO nota che dalla analisi del piano emerge forte il tema della salute mentale e sembra che in quest’area ci sia stata una mancanza di sinergia tra ASL e Comune. E’ necessaria una maggiore attenzione da parte dell’ASL, altrimenti c’è un’assenza di risposte concrete. Chiede all’ASL se viene fatta un’analisi concreta della situazione
BELTRAME dichiara che l’ASL è disponibile ad attivarsi in merito ai problemi riferiti. Il lavoro di monitoraggio continuerà. Inoltre vengono fissati degli obiettivi condivisi e verificabili. E’ importante togliersi gli alibi per vedere le colpe
OLIBONI evidenzia il problema degli anziani che dopo una patologia diventano non autosufficienti e che una volta dimessi dall’ospedale hanno bisogno di essere ricoverati in posti adeguati come le R.S.A.. Ma prima di essere accolti in tali strutture devono passare 40 giorni e ciò crea un sovraccarico per i reparti. Chiede all’ASL se è possibile evitare che i malati ritornino a casa, evitando così grossi disagi per le famiglie.
BELTRAME risponde che uno degli obiettivi che l’ASL si è prefissata è quello di creare delle strutture adeguate per gli anziani non autosufficienti.
TOSO chiede se esiste una continuità di servizi per le persone disabili e la certezza di finanziamenti
BELTRAME informa che l’ASL lavora sui trasferimenti regionali ed i ritardi dei finanziamenti sono dovuti all’approvazione del Bilancio di Assestamento
MIATELLO nota che nei piani di zona è chiara la parte relativa al Comune, ma mancano invece le competenze dell’ASL. Chiede che nel documento sia intuibile una sinergia operativa tra i due enti ed una maggiore sintonia nell’intervento sul territorio. Chiede inoltre quali siano i tempi per il riconoscimento dell’assegno di invalidità ai soggetti portatori di handicap al 100%
BELTRAME dichiara che i piani di zona sono oggetto di un serio lavoro tra i vari enti, e l’obiettivo principale è lavorare di concerto, potenziando i servizi. Lo sforzo è definire percorsi di integrazione avendo a disposizione poche risorse. In merito alla concessione dei contributi si sta cercando di rientrare nei tempi.
CORRA’ ricorda che nel corso degli incontri più volte sono emerse alcune difficoltà di interlocuzione nelle aree di confine. Tali difficoltà si sono riscontrate anche nel documento precedente, ma per il prossimo triennio c’è l’impegno di superarle. I piani di zona sono strumenti recenti e attualmente presentano numerosi elementi di criticità, perciò è importante fare attenzione alla pianificazione ma anche al presente.
VIAN ( Consulta per la tutela della salute) ritiene che la salute mentale rappresenti il problema più acuto. E’ importante anche considerare i problemi dei distretti sanitari, specialmente quello di Venezia perché non corrisponde alla Municipalità.
BELTRAME fa presente che non è possibile formare il distretto sanitario del Cavallino, nonostante il distretto dell’estuario sia molto ampio
CASAGRANDE ( Direttore Socio-sanitario dell’Istituto Gris) ritiene che anche l’Istituto Gris dovesse entrare nella programmazione dei piani di zona, anche se è consapevole che con isorisorse a disposizione non si può fare niente. E’ preoccupato per le persone che giunte alla fine del percorso vengono abbandonate a se stesse
CARABELLI chiede notizie sul progetto Galassia. Inoltre chiede il motivo per cui il nuovo ospedale prevede la psichiatria all’ultimo piano
GALAVERNI risponde che il progetto Galassia dovrebbe essere a regime
BONZIO pone l’accento sul rapporto tra Amministrazione Comunale, ASL e cittadini. Evidenzia lo strumento della Consulta per la tutela della salute. Chiede al Dott. Beltrame di tracciare una panoramica delle strutture esistenti, manifestando dubbi sul loro utilizzo.
BELTRAME evidenzia che le strutture per essere agibili hanno bisogno di una serie di interventi e le risorse sono poche, ma con un’adeguata pianificazione forse si riuscirà a trovare una soluzione.
CORRA’ ritiene necessaria la partecipazione dell’ASL ai lavori della Consulta per la tutela della salute. Auspica un protocollo di lavoro tra ASL e Comune, attraverso uno strumento operativo
PATIES ( Associazione Lo Specchio) osserva che i pazienti per guarire hanno bisogno di parlare e di lavorare, ma ad una certa età non trovano più nessuna occupazione, anche se è più costoso mantenerli
PAVAN ( Delegato Politiche Sociali Municipalità di Favaro) chiede quali prospettive hanno i cittadini stranieri con difficoltà
BALDAN ( Associazione Lo Specchio) nota che i problemi si sono aggravati ma sembra che l’Azienda ASL abbia preso atto della situazione. Prorogare il mandato ai responsabili primari è un danno
MURER sottolinea che gli impegni presi vanno portati avanti. Il Piano di zona da un buon un contributo alla psichiatria e verrà misurato di anno in anno. Nella Conferenza dei Sindaci verranno affrontate le principali criticità riscontrate nel rapporto Comune- ASL n.12. Comunque non basta assumere impegni di zona ma è importante una svolta complessiva
Alle ore 19.45, esaurito l’ordine del giorno il Presidente dichiara sciolta la seduta
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