Seduta del 12-06-2008 ore 11:00
Consiglieri componenti la Commissione: Ivano Berto, Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Giorgio Chinellato, Danilo Corrà, Paolino D'Anna, Bruno Filippini, Maria Paola Miatello Petrovich, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Piero Rosa Salva, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Roberto Turetta, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Michele Zuin, Valerio Lastrucci, Alfonso Saetta, Felice Casson, Raffaele Speranzon, Sebastiano Bonzio, Giuseppe Caccia, Diego Turchetto, Alberto Mazzonetto, Ezio Oliboni, Giacomo Guzzo
Consiglieri presenti: Ivano Berto, Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Giorgio Reato, Piero Rosa Salva, Fabio Toffanin, Giuseppe Toso, Roberto Turetta, Antonio Cavaliere, Valerio Lastrucci, Alfonso Saetta, Raffaele Speranzon, Sebastiano Bonzio, Giuseppe Caccia, Alberto Mazzonetto, Ezio Oliboni, Franco Conte (sostituisce Saverio Centenaro), Bruno Lazzaro (sostituisce Felice Casson), Fabio Muscardin (sostituisce Bruno Filippini)
Altri presenti: Sindaco Massimo Cacciari, Direttore Maurizio Calligaro,Direttore Sandro Del Todesco,Enzo Castelli Presidente Municipalità Venezia, Burano Murano, Giorgio Tommasi Municipalità Venezia, Burano,Murano, Bruno Polesel Vicepresidente Municipalità di Marghera, Deborah Onisto Municipalità Favaro Veneto, Giorgio Ragazzoni Municipalità Favaro Veneto
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 11.20 il presidente Oliboni, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e ricorda che l’argomento trattato oggi è la prosecuzione del lavoro sulla ricognizione del decentramento nel comune di Venezia. Come primo aspetto la Commissione è chiamata a discutere della composizione dei consigli di Municipalità. Premesso questo, dà la parola al Sindaco.
CACCIARI definisce urgente il tema da affrontare, tutte le soluzioni dovrebbero essere condivise. Il parere del ministero non delegittima gli organi del decentramento ma nei fatti mette in discussione il ruolo degli esecutivi. Afferma che l’impegno di questi amministratori che viene riconosciuto solo con l’attribuzione del gettone di presenza rende impraticabile il loro lavoro. Altro argomento è la necessità di contemperare le norme alle esigenze del mantenimento delle Municipalità che prevede una drastica riduzione del loro numero e del numero dei consiglieri assegnati. Si attende comunque un indirizzo del governo ma comunque l’ipotesi potrebbe essere 4 o 2 municipalità se verrà posto il vincolo di almeno 100.000 abitanti per municipalità.
OLIBONI ringrazia il Sindaco per l’ampia esposizione ma chiede ai consiglieri di attenersi all’ordine del giorno che prevede la discussione su uno dei temi che la Commissione a suo tempo aveva definito anche in seguito all’approvazione di un ordine del giorno del Consiglio comunale.
REATO concorda con l’impostazione del lavoro data dal presidente e suggerisce di soffermarsi sull’analisi di come potrebbero essere i consigli qualora le municipalità fossero 2 o 4.
CAVALIERE afferma che dopo l’intervento del Sindaco si deve prendere atto che è opportuno ritornare ai vecchi consigli di quartiere e riconsiderare il decentramento da attuare nel Comune.
CACCIA si associa all’opinione del consigliere Reato ma anche di affrontare complessivamente il tema del decentramento.
TURETTA ricorda che alla fine dell’anno scorso si era deciso di iniziare l’esame della revisione della struttura del decentramento perchè c’era da definire il ruolo dell’esecutivo, vero nodo politico dell’amministrazione; concorda per ricondurre il numero dei consiglieri alla proposta originaria: numero dei consiglieri pari a quello dei comuni con pari popolazione. Preso atto che le leggi finanziarie entrano nel merito della spesa, in questo caso c’è un deficit nella rappresentanza politica, se si deve ridurre il numero delle municipalità tanto vale proporre la nascita di due comuni autonomi.
CACCIARI prende atto dei diversi pareri e se si deve attendere le decisioni del governo allora da subito bisogna decidere sulla funzione degli esecutivi e sul numero dei consiglieri assegnati ad ogni singola municipalità.
OLIBONI invita la commissione a trattare proprio l’ultimo tema affrontato dal Sindaco.
Alle ore 11.50 entra Speranzon ed esce il consigliere Toffanin.
REATO annuncia che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso che entro il 10 Luglio prossimo, deve essere predisposta una deliberazione sui delegati delle municipalità, sullo stato giuridico e quindi sul lavoro che le Municipalità potranno ancora svolgere. Precisa che comunque bisogna prendere atto delle decisioni del governo.
BONZIO condivide quanto affermato dal presidente Oliboni, sul lavoro da svolgere, è giusto discutere dei temi politici per capire se le municipalità funzioneranno grazie al volontariato dei pensionati e o studenti anzichè da amministratori scelti dai cittadini. Non si può attendere che vengano dall’alto decisioni sul destino dei consigli comunali e del decentramento. Propone di formulare un programma di lavoro e di questo farne partecipe l’associazione dei comuni.
MAZZONETTO auspica che il lavoro venga condiviso da maggioranza ed opposizione, che l’esperienza delle municipalità venga rivista soprattutto sulla ripartizione dei ruoli. Discutere del numero dei consiglieri assegnati non può prescindere dall’affrontare contestualmente la consistenza della struttura burocratica.
Alle ore 12.00 entra il consigliere Lastrucci.
CACCIA riafferma la necessità di definire il ruolo degli esecutivi ed invita il capo di gabinetto del Sindaco ad esporre la proposta.
CALLIGARO dichiara che il nodo è la composizione dell’esetutivo scelto tra i consiglieri, affidare al volontariato questa funzione. Poichè i consiglieri non godono più dell’indennità allora ai componenti dell’esecutivo, non più consiglieri, possono essere assegnate delle indennità; giuridicamente non ci sono obiezioni ma bisogna deciderlo politicamente perchè inoltre c’è da considerare lo status giuridico del componente dell’esecutivo.
CAPOGROSSO prende atto che si sta discutendo di una cosa diversa da quanto previsto dall’ordine del giorno. Il Consiglio comunale precedente ha votato questa organizzazione del decentramento; le scelte erano in funzione della creazione della città metropolitana, il vero nodo è di decidere le deleghe che le municipalità riceveranno e concorda comunque di decidere della riduzione dei consiglieri assegnati.
Alle ore 12.10 rientra il consigliere Toffanin.
CASTELLI spiega che la proposta iniziale era di assegnare un numero dei consiglieri pari a quello dei comuni con pari popolazione ma che per esigenze di rappresentatività, si è giunti a questa situazione; invita i consiglieri a decidere di queste cose lontano dalle scadenze elettorali.
OLIBONI interviene invitando i consiglieri ad attenersi all’ordine del giorno.
BORGHELLO ritiene condivisibile la proposta del capo di gabinetto del Sindaco, se il presidente verrà eletto direttamente dai cittadini è impensabile che questi non si possa avvalere di una struttura di supporto. Chiede di fare attenzione al numero ridotto di consiglieri perchè comunque bisogna considerarli in fuzione delle competenze assegnate alle municipalità.
Alle ore 12.30 esce il consigliere Caccia.
SPERANZON prende atto che il nodo politico è finalmente giunto al pettine, ricorda che la maggioranza ha contrastato duramente il referendum sulla divisione in due comuni inventando le municipalità in contrasto con la normativa nazionale. Invita i consiglieri a ponderare bene le soluzioni da adottare. Ricorda una lettere inviata dall’ex presidente della Municipalità di Marghera, oggi consigliere comunale, che stigmatizzava lo stato operativo della municipalità. Chiede che l’Avvocatura civica e la Segreteria generale esprimano i pareri sulle proposte che la maggioranza intende presentare. Afferma che la soluzione decisa dalla città di Napoli non può essere perseguita da Venezia perchè quest’ultima ha la popolazione inferiore ai 300.000 abitanti.
POLESEL illustra brevemente il lavoro che svolgono gli esecutivi nelle municipalità. Considera il decreto Lanzillotta una cosa sbagliata perchè era solo una risposta all’abbattimento dei costi della politica. Fa presente che i componenti dell’esecutivo delle municipalità, in questa vacanza di decisioni, non percepiscono ne’ l’indennità ne’ il gettone di presenza.
Alle ore 12.50 esce il consigliere Toso.
ROSA SALVA invita i consiglieri a non confondere l’impegno del Consiglio comunale con il lavoro nel frattempo svolto anche se è pur vero che le scadenza fissate non sono state rispettate. Bene ha fatto il presidente a convocare la commissione con questo ordine del giorno. Si deve prendere atto che le municipalità di più lunga istituzione funzionano meglio delle altre; non bisogna nascondersi la difficoltà dei rapporti tra la struttura centrale e quelle decentrate con il corrispondente rapporto tra centro amministrativo e periferico. D’accordo della necessità di discutere del nodo dei compensi ma bisogna dimostrare entro il 2010 che il coraggio avuto nel disegnare questa struttura del decentramento è stata utile sia per amministrare meglio che per corrispondere più efficacemente alle richieste dei cittadini.
Alle ore 12.55 esce il consigliere Borghello ed alle 13.00 esce il consigliere Speranzon.
BERTO chiede di fare attenzione al ridimensionamento del numero dei consiglieri perchè si può porre il problema dei pochi ma buoni; altro problema è la figura del presidente di municipalità e presidente del consiglio di municipalità. L’Amministrazione ha trasformato il decentramento da decentramento a decentramento e partecipazione e gestione decentrata della cosa pubblica. La conseguente questione è se le deleghe devono essere in capo al solo presidente eletto dai cittadini oppure possono essere condivise da un altro organismo. Per questo bisogna fare una scelta: ritornare al vecchio decentramento oppure potenziare le municipalità. Riguardo il ritardo nell’affrontare questo argomento in commissione ricorda che negli ultimi mesi si sono succeduti molti avvenimenti che riguardano la nuova definizione del decentramento a livello nazionale e quindi si aspettava una decisione del Parlamento.
Alle ore 13.20 esce il consigliere Lazzaro.
TURETTA dichiara che è scorretto quanto detto all’opposizione di centro-destra sulla politica intrapresa dall’Amministrazione perchè tutti i ricorsi presentati alla magistratura sono stati respinti. Ripete che discutere del numero dei consiglieri assegnati non può prescindere dalla definizione delle funzioni e dei compiti dell’esecutivo.
CONTE invita a non semplificare il problema del disagio dei cittadini nei confronti della struttura del decentramento. Si deve prendere spunto dal problema del compenso all’esecutivo per discutere di tutto e magari decidere di realizzare una città duale oppure diventare propulsori della costituzione della città metropolitana. Afferma che proprio questo obbiettivo è stato il motivo per costituire questa forma di spinto decentramento.
Alle ore 13.30 esce il consigliere Muscardin.
OLIBONI preso atto che la commissione non ha affrontato compiutamente l’argomento all’ordine del giorno informa i commissari che la commissione stessa non sarà più convocata su questo argomento fino a quando non sarà presentata una proposta della giunta sulle modifiche da apportare alla struttura del decentramento.
Alle ore 13.40 quindi, dichiara chiusa la seduta.
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