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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Mozione nr. d'ordine 572

Logo Rifondazione Comunista - Sinistra Europea Sebastiano Bonzio
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
572 144 23/10/2006 Sebastiano Bonzio
 
25/10/2006

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito05-02-2007Leggi

 

Venezia, 23 ottobre 2006
nr. ordine 572
n p.g. 144
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


 

Oggetto: Regole europee per il settore vitivinicolo: un nuovo atto nel processo di globalizzazione e liberalizzazione che mortifica la produzione e la cultura enologica del territorio veneziano.

 

Premesso che

L’Europa, l’Italia ed anche il territorio del veneziano possono contare su un patrimonio vario e ricchissimo di tradizioni viticole e vinicole che hanno permesso ai vini italiani ed europei di affermarsi nel mondo.

Questa diversità, tanto decantata, non deve essere tradita perché è essa stessa il vero punto di forza di tutto il settore vitivinicolo europeo. D’altronde è la Storia stessa che ci insegna che omologazione e monocoltura sono sempre stati un danno sia per la qualità della produzione agricola che per il benessere degli stessi agricoltori e delle società rurali.

Adesso la Commissione Europea, in nome della competitività, si appresta a modificare l’intero sistema di regole del settore vitivinicolo europeo, per avvicinarlo a quello dei nuovi Paesi emergenti (Usa, Australia, Cile, Argentina, ecc.) che hanno scelto un approccio “industriale e liberista” al vino, basato perlopiù sulla totale libertà delle pratiche enologiche, sulla omologazione del gusto, sulla sostanziale separazione fra vino e territorio e, cosa ancor più grave, fra vino e tradizione agricola.

Tali modifiche sono richieste con forza dalle grandi multinazionali delle bevande alcoliche e dalla grande distribuzione commerciale che sognano di omologare qualsiasi prodotto per renderlo adatto ai gusti del “consumatore medio”.

Il risultato di questa riforma sarà quello di:

• declassare il Vino ad una qualsiasi anonima bevanda industriale;
• mortificare ulteriormente il lavoro dei nostri agricoltori e le loro secolari tradizioni e spingerli più velocemente possibile ad abbandonare le campagne.


Il Consiglio Comunale

Si oppone ad un progetto di riforma che cancella la dimensione culturale, sociale, economica e ambientale della viticoltura e condanna il Vino a diventare una bevanda anonima ed insignificante.

Sostiene una riforma che tenga seriamente conto di cosa rappresenti, culturalmente ed economicamente, la viticoltura per l’Italia e per gran parte dell’Europa.

Chiede che tutto il Paese si unisca ad un pezzo importante della grande cultura italiana respingendo, a partire dal proprio territorio, una decisione frettolosa dell'Europa ed aprendo una grande discussione sul futuro del Vino e della Viticoltura italiana.

Invita il Sindaco e la Giunta:

a rappresentare ai competenti organismi nazionali e comunitari la suddetta posizione del Consiglio Comunale;

a farsi carico della promozione di iniziative d’informazione alla cittadinanza tese a contrastare il progetto di modifica dell’intero sistema di regole del settore vitivinicolo europeo ed a promuovere le numerose produzioni vitivinicole esistenti in Europa.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 23-10-2006 ore 00:00
Ultima modifica 23-10-2006
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