nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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566 | 136 | 18/10/2006 | Sebastiano Bonzio |
19/10/2006 |
Venezia, 18 ottobre 2006
nr. ordine 566
n p.g. 136
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Adesione alla manifestazione nazionale contro la precarietà di sabato 4 novembre.
Premesso che
Il lavoro precario continua ad estendersi rapidamente in tutti i settori produttivi del Paese.
La precarietà del lavoro e delle condizioni di vita segna oggi l'esistenza di milioni di donne e uomini, occupati e disoccupati, nativi e migranti. Le donne, e con esse le strutture sociali basilari per lo sviluppo della nostra società, sono le più colpite dai processi di precarizzazione del lavoro, dallo sgretolamento e dalla privatizzazione dei sistemi pubblici di servizio alla persona.
La lotta contro la precarietà è parte della lotta per l'autodeterminazione.
Simbolica sotto questo punto di vista è la condizione migrante che concentra su di sé tutti gli aspetti della vita precaria, per le lavoratrici, per i lavoratori e per le loro famiglie.
Per contrastare questo fenomeno degenerativo della società è necessario che il lavoro a termine torni ad essere solo un’eccezione e dovrà in ogni caso garantire salari e contributi più alti del lavoro a tempo indeterminato.
E’ necessario sbloccare le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni
e l'assunzione a tempo indeterminato, con contratto di lavoro pubblico, dei
precari che lavorano nei servizi pubblici, nelle pubbliche amministrazioni,
nella scuola, nella sanità, nelle università e negli enti di ricerca. Senza
un lavoro stabile non vi può essere un servizio pubblico adeguato che
garantisca a tutti i diritti di cittadinanza.
Sono indispensabili nuove norme che impediscano alle imprese, pubbliche e private, di essere spezzettate (tramite appalti, trasferimenti di ramo d'azienda,
esternalizzazioni) con il solo scopo di ridurre diritti e salari. Occorre
affermare il principio di responsabilità dell’impresa su tutta la
filiera del lavoro e riassorbire all'interno delle strutture pubbliche il
lavoro esternalizzato, che non garantisce i diritti tutelati dalla Costituzione.
Va perseguita una maggiore redistribuzione della ricchezza, per aumentare le retribuzioni e per garantire la sicurezza del reddito e della contribuzione pensionistica in ogni periodo della vita, anche attraverso il ripristino di una pensione pubblica adeguata e sufficiente.
La lotta contro la precarietà nel lavoro e nella vita delle persone (e, in primo luogo, delle giovani e dei giovani), passa attraverso l'estensione della tutela dei diritti sociali e sindacali per tutte e tutti, nativi e migranti, attuabile anche con l'approvazione di una legge che garantisca una piena e reale democrazia nei luoghi di lavoro.
E' necessario mettere in discussione le politiche iperliberiste a livello europeo. In particolare occorre modificare radicalmente, come già richiesto da questo Consiglio comunale con un precedente Ordine del Giorno, la direttiva Bolkestein e quella sugli orari di lavoro e contrastare alla radice ogni tentativo di mercificazione dei beni comuni, di privatizzazione dei servizi pubblici, di concorrenza al ribasso tra aree e paesi sui diritti sociali e del lavoro.
Considerato che
La lotta contro la precarietà oggi si svolge in tutto il mondo, dalla
Francia agli Stati Uniti, al Nord come al Sud, e percorre la società, la
cultura, la politica con vertenze sociali sempre più diffuse ed estese.
Sabato 4 novembre 2006 a Roma si svolgerà la manifestazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori precari, per combattere il lavoro nero e sottopagato, per contrastare la caduta dei salari, la flessibilità selvaggia negli orari, il peggioramento delle condizioni di lavoro.
E’ nell’interesse di ogni istituzione locale salvaguardare il lavoro e suo dovere tutelare il benessere dei propri cittadini.
Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio comunale di Venezia aderisce alla manifestazione del 4 novembre e conseguentemente:
1) invita il Presidente del Consiglio a darne comunicazione al comitato organizzatore della manifestazione su indicata;
2) invita il Sindaco e la Giunta a sostenere, secondo le proprie disponibilità finanziarie, le spese di trasporto in autobus o in treno delle lavoratrici ed dei lavoratori precari della città che intendono raggiungere la capitale per partecipare all’iniziativa, devolvendo un contributo al comitato organizzatore locale.
Sebastiano Bonzio
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