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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Mozione nr. d'ordine 1748

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
1748 62 08/07/2009 Sebastiano Bonzio
 
10/07/2009

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
ritiro12-08-2009Leggi

 

Venezia, 8 luglio 2009
nr. ordine 1748
n p.g. 62
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


 

Oggetto: La Cittą di Venezia condanna il golpe militare in Honduras ed esprime piena solidarietą al presidente legittimo Josč Manuel Zelaya Rosales.

 

Premesso che
Il 28 giugno scorso un golpe militare ha destituito il legittimo presidente dell’Honduras, Josè Manuel Zelaya Rosales.


É significativo come questo colpo di stato, voluto dai poteri forti del Paese ed eseguito dalle Forze Armate, avvenga a pochi giorni dal referendum elettorale del 28 giugno, che mirava a dare vita ad una Assemblea costituente, democratizzare il sistema politico e consentire alle organizzazioni di base, comunitarie e sindacali una maggiore partecipazione nel processo di trasformazione dello Stato e dell’economia.

 

Il parlamento dell'Honduras, dopo il golpe, ha decretato la sospensione provvisoria di numerose libertà costituzionali nel Paese centroamericano, autorizzando la possibilità di mantenere persone in detenzione provvisoria per più di 24 ore e la sospensione di garanzie come la libertà d'associazione, di riunione e il diritto alla libera circolazione.

 

Considerato che
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione, presentata da Antigua e Barbuda, Bolivia, Cuba, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Venezuela, con la quale condanna il colpo di Stato «che ha avuto luogo in Honduras e che ha interrotto l’ordine costituzionale e la democrazia e il legittimo esercizio del potere».

 

La risoluzione chiede «l’immediata e incondizionata restituzione del legittimo governo costituzionale del presidente di Honduras, José Manuel Zelaya Rosales e delle autorità legalmente stabilite» nel paese centroamericano «per rispondere al mandato per il quale è stato eletto dal popolo».

 

I 192 paesi delle Nazioni Unite esortano «tutti i paesi a non riconoscere nessun altro governo che non sia quello di Zelaya» ed esprime il suo forte sostegno per gli sforzi compiuti in conformità alle disposizioni del capitolo VIII della Carta delle Nazioni Unite, che invita a una risoluzione pacifica di conflitto.

 

Nel frattempo, in Honduras, dopo i primi scontri di lunedì, mentre la polizia e l’esercito hanno rafforzato la sicurezza e la sorveglianza all’aeroporto internazionale, continuano le manifestazioni a difesa della Costituzione promosse dalle organizzazioni popolari legate Zelaya.

 

L'Unione Civica Democratica (UCD), composta da politici, imprenditori, chiese e organizzazioni sociali, ha indetto una marcia nel centro della capitale honduregna, Tegucigalpa, per difendere la Costituzione e la pace.

 

Il sistema educativo è praticamente paralizzato, perché la maggior parte degli insegnanti nel settore pubblico sono in sciopero per chiedere il ritorno del Zelaya.

 

La Banca mondiale, a seguito del un colpo di stato, ha sospeso la fornitura di 270 milioni di dollari all'Honduras (necessari per finanziare 16 progetti di sviluppo) fino a quando non si chiarirà la situazione politica nel paese centroamericano.

 

Il Consiglio Comunale di Venezia esprime, a nome di tutta la città:


1. la più ferma condanna del golpe perpetuato ai danni del presidente Zelaya, che riporta l'America Latina alle pagine più buie della sua storia, quella dei colpi di stato e delle dittature sorrette dai militari;


2. piena solidarietà a Josè Manuel Zelaya, presidente legittimo dell'Honduras, e l'auspicio che possa in tempi brevi ritornare ad esercitare pienamente le sue funzioni istituzionali;

 

Impegna il Sindaco e la Giunta

 

Ad organizzare, di concerto con le associazioni, le reti di solidarietà ed le forze sociali, politiche e sindacali, momenti di mobilitazione cittadina per denunciare il colpo di stato in atto in Honduras, chiedere il ritorno del presidente Zelaya e la fine immediata dello stadio d’assedio.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 08-07-2009 ore 13:37
Ultima modifica 08-07-2009 ore 13:37
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