nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | data protocollo |
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1648 | 26 | 24/03/2009 | Claudio Borghello |
26/03/2009 |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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verbale seduta commissione consiliare | 21-04-2009 | Leggi |
esito | 08-04-2009 | Leggi |
Venezia, 24 marzo 2009
nr. ordine 1648
n p.g. 26
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
e per conoscenza
Ai Presidenti delle Municipalità
Oggetto: Modifiche al Patto di Stabilità
Premesso
che con la legge 6 agosto 2008 n. 133, successivamente con legge 203 del 22/12/2008, è stato modificato il Patto di Stabilità escludendo dai saldi finanziari le risorse originate dalla cessione di azioni o quote di società operanti nel settore dei servizi pubblici locali, dalla distribuzione dei dividendi determinati da operazioni straordinarie poste in essere dalle predette società e dalla vendita del patrimonio immobiliare e di fatto vincolandone la spesa, determinando così nei bilanci degli Enti Locali avanzi di cassa non spendibili;
Considerato
che tale modifica comporta l’impossibilità per gli enti locali di avviare importanti lavori di manutenzione nel territorio e di provvedere ai pagamenti di servizi, opere e forniture;
che la somma totale di fatto vincolata, in disponibilità degli enti locali a livello nazionale, permetterebbe di avviare processi economici per almeno 30 miliardi di euro;
che gli enti locali hanno prodotto sinora l’80% del totale degli investimenti pubblici nazionali, senza compromettere le politiche complessive di risanamento e riqualificazione della spesa pubblica;
che tali processi permetterebbero di dare risposte anche allo sviluppo dell’economia locale, evitando conseguenze negative sull’occupazione e sul sistema delle imprese;
che il 17 marzo u.s. il Parlamento ha votato una mozione che indirizza l’azione del Governo, anche rispetto la crisi economica che attraversa il paese, verso la rivisitazione dei vincoli introdotti nel Patto di Stabilità;
Preso atto
che il Governo non riesce interpretare l’esigenza di vero federalismo fiscale che arriva dagli Enti Locali virtuosi, ma utilizza il metodo del “centralismo fiscale” concedendo la possibilità di sorpassare il vincolo del patto di stabilità al comune di Roma, garantendo anche 500 milioni di euro, e al comune di Catania, garantendo oltre 120 milioni di euro;
che il Governo ha comunque riconosciuto, con la concessione al comune di Roma e al comune di Catania, l’utilità per il bilancio dell’Ente Locale che deriva dall’allentamento dei vincoli imposti con la legge 6 agosto 2008 n. 133;
Verificato
che ad oggi gli emendamenti al cd Decreto Anti-crisi presentati dal Governo sembrano non accogliere quanto indicato dal Parlamento stesso con il voto del 17 marzo
Il Consiglio comunale impegna il Sindaco
a chiedere con forza al Governo di modificare le norme sul Patto di Stabilità secondo quanto deciso dal Parlamento, i cui contenuti indicano che
• le risorse originate dalla cessione di azioni o quote di società operanti nel settore dei servizi pubblici locali, dalla distribuzione dei dividendi determinati da operazioni straordinarie poste in essere dalle predette società e dalla vendita del patrimonio immobiliare siano escluse dalla base di calcolo solo per l’anno 2007;
• venga consentito l’uso dell’avanzo di amministrazione per il pagamento della spesa in conto capitale;
• siano esclusi dai saldi utili del patto di stabilità interno i pagamenti a residui concernenti spese per investimenti effettuati nei limiti delle disponibilità di cassa, a fronte di impegni regolarmente assunti;
• venga incentivato l’utilizzo del patrimonio immobiliare per sostenere la spesa in conto capitale ed abbattere il debito, eliminando i vincoli che impediscono l’utilizzo dei proventi della vendita del patrimonio per finanziare la spesa per investimenti.
Claudio Borghello
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