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Partito Democratico - Mozione nr. d'ordine 1245

Logo Partito Democratico Piero Rosa Salva
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente data protocollo
1245 8 01/02/2008 Piero Rosa Salva
 
Roberto Turetta
Giampietro Capogrosso
Ivano Berto
Claudio Borghello
Anna Gandini
11/02/2008

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
esito11-03-2008Leggi

 

Venezia, 1 febbraio 2008
nr. ordine 1245
n p.g. 8
 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale


e per conoscenza

Ai Presidenti delle Municipalità

 

Oggetto: Ragionevolezza nell’applicare il divieto di affissione delle locandine in spazi impropri.

 

Il Consiglio Comunale di Venezia

Premesso che

A sempre più numerose associazioni no profit e realtà che spesso operano con l’Amministrazione Comunale vengono recapitate contestazioni per infrazione di posizionamento improprio di locandine – anche dotate di timbratura pagata o di esenzione per attività istituzionale – in pareti di varia natura da parte della Polizia Municipale;

che per molte di queste realtà, caratterizzate per lo più da attività no profit e/o di volontariato, l’entità delle contravvenzioni costituisce seriamente un deterrente che potrebbe cagionarne la chiusura delle attività;

che da molti anni a questa parte l’usanza di affiggere locandine – anche su pareti soggette a divieto di affissione o non rispondenti alla caratteristica di vetrina – viene praticata per promuovere tutte le attività delle associazioni e delle realtà no profit, ivi incluse quelle istituzionali promosse - e deliberate – da servizi dell’Amministrazione Comunale e da Municipalità e che tale consuetudine non era mai stata così pesantemente sanzionata da parte delle autorità preposte al controllo;

considerato che

in realtà, molto spesso nel territorio di terraferma e del Centro Storico non esistono valide alternative a questa tipologia espositiva di locandine dal momento che per motivi di diversa natura molti negozianti negano la possibilità di far affiggere le locandine, anche se munite di regolare autorizzazione documentata dalla timbratura, e l’Amministrazione Comunale non ha mai predisposto un adeguato piano di dotazione di strutture atte a permettere all’associazionismo di poter promuovere l’attività di promozione sociale che caratterizza il sale della convivenza cittadina;

oltretutto la tipologia delle attività che vengono ad essere colpite riguarda per lo più la promozione di attività culturali di varia natura, di promozione di attività sportiva di base, di corsistica co-promossa con l’Amministrazione Comunale: tutte attività che con migliaia di euro di contravvenzione si trovano ora a veder compromessa definitivamente la possibilità di proseguire causando seriamente anche l’impoverimento delle opportunità della città a favore di qualche ritocco di bilancio “risibile” rispetto le esigenze dell’Amministrazione Comunale;

ritenendo necessario

che l’Amministrazione Comunale persegua l’obiettivo del mantenimento del decoro senza obbligatoriamente rischiare di compromettere l’attività delle realtà associative che promuovono veramente la promozione sociale del e nel territorio, spesso integrandosi, se non addirittura sostituendosi, a quanto fatto dall’Amministrazione Comunale;

che l’Amministrazione Comunale arrivi a progettare degli interventi di arredo urbano e di dotazione di bacheche o similari soluzioni, che possano sopperire alla mancanza attuale di spazi preposti all’esposizione di locandine;

che la giusta azione di richiamo alla corretta applicazione della normativa vigente richiede gradualità e ragionevolezza nella tempistica e, soprattutto, apposite modalità comunicative per far adeguare tutti alle disposizioni che, pur previste dalla legge, avevano nei fatti goduto per decine di anni di un atteggiamento meno rigoroso;
che è interesse di questa Amministrazione Comunale permettere la tenuta sociale ed economica dell’associazionismo di promozione sociale che vivacizza con le sue attività il territorio e le strutture – pubbliche e private – che ha assicurato una vitalità di valore inestimabile;

impegna il Sindaco e la Giunta

ad agire al fine di permettere l’adeguamento alla – peraltro regolare – attività di repressione di tali infrazioni sull’affissione di locandine applicando il principio della ragionevolezza che permetta di non compromettere gravemente le economie di queste realtà associative: verificando i casi che possono essere ricondotti a moratoria e quelli per i quali è possibile contrattare una riduzione della sanzione in modo che questa possa essere esemplare, ma non mortificante; ad esempio si propone di valutare l’opportunità di inquadrare gli episodi in un unico disegno di violazione della norma praticando un cumulo giuridico omogeneo delle infrazioni su aree vincolate in modo da considerare gli episodi stessi come unica fattispecie cumulata;

ad impegnarsi a continuare a collaborare con le attività di promozione sociale di varia natura, sia culturale che sportiva, sia ambientale che sociale, soprattutto elaborando un piano di distribuzione di appositi spazi atti ad ospitare in luoghi di passaggio e di frequenza della cittadinanza le locandine che trovano tanta difficoltà a trovare ospitalità nelle vetrine dei negozi e delle diverse attività commerciali della città;

ad impegnarsi, anche presso le associazioni di categoria commerciali ed artigianali, a promuovere la collaborazione al fine di aiutare le attività di promozione sociale;

ad impegnarsi in un efficace piano di comunicazione vera ed efficace perché mirata verso i soggetti - registrati dagli uffici preposti al CIMP e dalle diverse direzioni dell’Amministrazioni Comunali – che indichi una data ultimativa per l’adeguamento dei comportamenti oltre la quale le sanzioni diverranno operative.

 

Piero Rosa Salva

Roberto Turetta
Giampietro Capogrosso
Ivano Berto
Claudio Borghello
Anna Gandini

 
  1. Piero Rosa Salva
  2. Archivio atti
 
Pubblicata il 01-02-2008 ore 00:00
Ultima modifica 01-02-2008
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