nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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844 | 19 | 08/03/2007 | Sebastiano Bonzio |
Assessore Giuseppe Bortolussi e p. c. Al Presidente della IX Commissione |
13/03/2007 | 12/04/2007 | in Commissione |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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verbale seduta commissione consiliare | 23-04-2007 | Leggi |
Venezia, 8 marzo 2007
nr. ordine 844
n p.g. 19
All'Assessore Giuseppe Bortolussi
e per conoscenza
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della IX Commissione
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: La lotta all’abusivismo nella recettività extra alberghiera passa anche attraverso un’attenta fase istruttoria: con gli attuali accertamenti gli appartamenti della CITA o Vaschette hanno gli stessi requisiti degli extralusso di Venezia.
Tipo di risposta richiesta: in Commissione
Premesso che
Il gruppo consiliare Rifondazione Comunista - Sinistra Europea ha già avuto modo di denunciare la scarsa efficacia delle iniziative adottate dal Comune di Venezia per frenare lo sviluppo incontrollato della recettività extra alberghiera con due atti, il primo un’interrogazione del 31 maggio 2005 “Salvaguardare la residenzialità dalla speculazione turistica bloccando immediatamente le concessioni per cambio di destinazione d’uso verso attività di ricettività turistica extra alberghiera.”, e il secondo un’interpellanza del 13 febbraio 2007, “Bloccare ogni tipo di speculazione nell’ambito della ricettività turistica extra alberghiera bloccando immediatamente le concessioni per cambio di destinazione d’uso verso anche per salvaguardare la residenzialità.”
La suddetta attività di interrogazione comunque partiva poggiandosi sul presupposto della massima buona fede nell’operato degli uffici.
Tali convinzioni vengono fortemente messe in discussione – a meno che ad essere rimessa in gioco non sia l’intelligenza delle persone – da un articolo di stampa pubblicato il 15 febbraio 2007 da Il Gazzettino di Venezia, che ricostruisce la vicenda dell’affittacamere “La Villeggiatura”, una struttura che, secondo quanto riportato dall’articolo, viene descritta dal suo sito internet nel modo seguente: “Inaugurato a settembre 2005 Affittacamere 1° categoria Lusso” con “sei camere molto ampie fino a 31mq. con eleganti e antichi arredi ispirati ognuno ad un personaggio famoso veneziano: Tiepolo,Vivaldi, Casanova, Goldoni ... dotate di frigobar, cassaforte, Tv e moderni bagni privati forniti di tutti gli accessori” situato a “pochi passi dal mercato di Rialto, in pieno centro, si può raggiungere in pochi minuti il museo di Ca’ Pesaro, Campo S. Polo, la Basilica dei Frari e la Scuola Grande di S. Rocco. Basta attraversare il ponte di Rialto e in 10 min. si arriva a San Marco” alle seguenti, modiche, “tariffe: prezzi doppia MIN = 120 MAX = 230 €” e “possibilità di letto aggiunto a 25 euro.”
Secondo quanto scritto nell’articolo, il suddetto affittacamere avrebbe accesso dal terzo piano del civico 1569, cosa che comporterebbe, per potervi accedere, l’inevitabile utilizzo di alcune parti comuni, fatto che, oltre a provocare notevole disturbo agli altri inquilini residenti, sarebbe in palese difformità rispetto alle normative ed ai regolamenti vigenti, essendo la presenza di un accesso separato ed autonomo requisito necessario per poter svolgere l’attività di affittacamere.
Considerato che
Nell’articolo succitato si rende noto che secondo quanto rilevato dai competenti organi di Polizia Municipale in occasione di un apposito sopralluogo, a seguito del quale sarebbe stata concessa la possibilità di avviare l’attività extra alberghiera, l’attività ha un "accesso indipendente dalle altre abitazioni presenti nell’immobile a cui si giunge da un portone comune sito al civico 1569 e da un successivo portone sito sul ballatoio”, affermazione che appare contraddittoria o, meglio, semplicemente assurda (secondo tale definizione, infatti, ogni appartamento di un condominio, ad esempio quelli della CITA o delle Vaschette, avrebbe i requisiti in quanto è ad accesso indipendente dalle altre abitazioni e vi si giunge da un accesso comune).
Si riferisce che l’Avvocato Civico, nel difendere la procedura amministrativa, affermerebbe che: “I vigili hanno fatto un sopralluogo e hanno dichiarato che c’è un accesso separato, e sulla base di quell’attestazione, che fa fede perché di un pubblico ufficiale, il funzionario responsabile ha rilasciato il permesso.”, il che risulta ovvio se quanto verbalizzato dalla Polizia Municipale è conforme alla normativa.
Tutto ciò premesso e considerato, si interpella l’Assessore alle Attività Produttive affinché riferisca:
1) sulle modalità di verifica da parte delle strutture dello SUAP di quanto riportato nei verbali di sopralluogo effettuate dalla Polizia Municipale che, nel caso specifico, se confermato, risulta essere palesemente in contrasto con la normativa vigente in materia;
2) se non ritiene opportuno che l’Amministrazione adotti un atto di autotutela, in caso gli accertamenti d’ufficio confermino quanto riportato dalla stampa, revocando la licenza di affittacamere rilasciata a “La Villeggiatura” in aperto contrasto con la normativa vigente in materia;
3) se non ritiene doveroso, a fronte della evidente gravità della situazione che sembra palesarsi dall’inchiesta effettuata della stampa locale in merito alla modalità d’accertamento dei requisiti per affittacamere, promuovere un’adeguata azione di verifica dell’effettiva rispondenza ai requisiti di legge degli affittacamere fino ad oggi sono stati autorizzati;
4) se non ritiene che tale modo si operare non sia totalmente in contraddizione con le finalità stesse dell’azione dell’Amministrazione pubblica che deve evitare la proliferazione della ricettività extra alberghiera che si sviluppa, come in questi giorni ampiamente riportato dalla stampa, a tutto danno della tanto invocata residenzialità e che producono speculazione immobiliare ed evasione tributaria.
Sebastiano Bonzio
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