Logo della Città di Venezia
Sei in: Home > Comune > Consiglio comunale archivio 2010-2014 > Archivio 2005-2010 > Gruppi consiliari > Rifondazione Comunista - Sinistra Europea > Consiglieri comunali > Sebastiano Bonzio > Archivio atti > Interpellanza nr. d'ordine 284
Contenuti della pagina

Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Interpellanza nr. d'ordine 284

Logo Rifondazione Comunista - Sinistra Europea Sebastiano Bonzio
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
284 14 07/02/2006 Sebastiano Bonzio
 
Assessore
Giuseppe Bortolussi
 
e p. c.
Al Presidente della IX Commissione
09/02/2006 11/03/2006 in Commissione

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta24-02-2006Leggi

 

Venezia, 7 febbraio 2006
nr. ordine 284
n p.g. 14
 

All'Assessore Giuseppe Bortolussi

e per conoscenza

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della IX Commissione
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: Rispettare la normativa regionale sulle medie strutture di vendita.

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che

la grave situazione economica in cui versa il Paese, indotta dalle politiche economiche e finanziarie del Governo di centro – destra, ha comportato una diffusa riduzione del reddito reale che colpisce le fasce più deboli della popolazione, pensionati in primis;

la diffusione delle medie strutture commerciali, se governate con equilibrio, contribuisce tendenzialmente a calmierare i prezzi al consumo;

Considerato che

la Legge regionale 13/8/2004, n. 15, “Norme di programmazione per l’insediamento di attività commerciali nel Veneto”, all’art. 6, stabilisce che “I comuni e le unioni dei comuni, ove costituite, entro e non oltre centottanta giorni dall’emanazione del provvedimento della Giunta regionale di cui all’art. 14, comma 1, lettera h) adeguano la programmazione commerciale per le medie strutture di vendita, sulla base dei principi enunciati all’articolo 14, comma 1” e che “In caso di inerzia da parte dei comuni, o delle unioni dei comuni ove costituite, si applicano le disposizioni di cui all’articolo 36.”

Preso atto che

la Direzione Commercio della Regione Veneto, in ottemperanza all’art. 36 della Legge regionale 13/8/2004, n. 15, ha inviato al Comune di Venezia una diffida, con protocollo 870850 del 27 dicembre 2005, affinché adotti entro il termine di 60 giorni i provvedimenti previsti dal succitato art. 14 della Legge regionale 13/8/2004, n. 15;

fino ad oggi nessuna proposta di deliberazione in merito alle medie strutture di vendita è stata portata all’attenzione del Consiglio comunale;

Dato che

il mancato ottemperamento alle indicazioni della normativa regionale da parte del Comune di Venezia sta da mesi determinando l’impossibilità di procedere all’insediamento di nuove medie strutture commerciali in Venezia e Terraferma, con potenziale grave danno sia per l’attività economica che per il tendenziale beneficio economico che ne può derivare alla popolazione;

Ritenendo che

l’inazione del competente Assessore sia grave in quanto, a causa della carenza normativa che si è venuta a determinare nell’ambito delle medie strutture di vendita, sono:
· numerose le iniziative imprenditoriali che non hanno potuto e tuttora non possono insediare la loro attività commerciale a Venezia e in Terraferma;
· numerosissimi i cittadini che in tal modo non hanno potuto e tuttora non possono avvalersi dei vantaggi economici derivanti dalla calmierazione dei prezzi al consumo indotta dalla media distribuzione;

non sia stato definitivamente chiarito (nonostante le nostre interrogazioni al Sindaco, tutte rimaste senza risposta) se vi è effettiva incompatibilità formale e politica nel ricoprire contemporaneamente la carica di Assessore al Commercio e quella di Segretario della CGIA, come oggi avviene;

sarebbe doveroso e politicamente serio, per i motivi su richiamati, che l’Assessore al Commercio - per altro titolare anche della delega significativamente denominata “Tutela dei diritti dei consumatori”, consumatori che in questo caso, per i motivi già ricordati, non sono affatto salvaguardati - rassegnasse le proprie dimissioni;

Si interpella l’assessore al Commercio per conoscere, anche ai fini di maggiore trasparenza:

1)i motivi per cui il Comune non ha ottemperato a quanto previsto dall’articolo 6 della Legge regionale 15/2004;

2)come intende operare con sollecitudine al fine di adeguare la programmazione commerciale per le medie strutture di vendita.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 07-02-2006 ore 00:00
Ultima modifica 07-02-2006
Stampa