nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1889 | 75 | 24/11/2009 | Sebastiano Bonzio |
Sindaco Massimo Cacciari e p. c. Al Presidente del Consiglio comunale Renato Boraso |
01/12/2009 | 31/12/2009 | in Consiglio |
Venezia, 24 novembre 2009
nr. ordine 1889
n p.g. 75
Al Sindaco Massimo Cacciari
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Il silenzio del Consorzio e delle Istituzioni sul MoSE.
Tipo di risposta richiesta: in Consiglio
Oggetto: Il silenzio del Consorzio e delle Istituzioni sul MoSE.
Premesso che
Dal luglio di quest’anno sul sito del Comune di Venezia è stata pubblicata la relazione dello studio sulla dinamica delle paratoie MoSE fatta dalla Società francese Principia, la quale dimostra, in modo tecnicamente inappuntabile per gli esperti in materia, che le paratoie della bocca di Malamocco indicate nel progetto definitivo (approvato l’8 novembre 2002 dal Comitato tecnico di Magistratura) sono dinamicamente instabili al moto ondoso per condizioni di mare che già si sono verificate alle bocche di porto, come attestato dalle registrazioni dello stato di mare compiute alla stessa bocca durante quattro anni.
Si ricorda brevemente che nello studio, che indica il software impiegato, le modellazioni e le procedure di calcolo seguite, sono state esaminate due condizioni di mare irregolare caratterizzate da due frequenze di picco delle onde, dove si concentra la massima energia dello spettro di mare, e la risposta della paratoia MoSE della bocca di Malamocco: in 8 secondi questa mostra un comportamento caratterizzato da instabilità dinamica che comporta una incontrollata amplificazione dell'oscillazione della paratoia stessa. Un dato che rende doverosa la verifica degli effetti del moto ondoso anche alle altre bocche di porto e mette in discussione non solo l’efficacia della barriera al contenimento della marea, ma anche la fattibilità stessa del sistema.
Lo studio evidenzia, infatti, che nel caso di sistemi dinamicamente instabili al moto ondoso non è possibile identificare un dimensionamento attendibile delle strutture, delle cerniere e dei connettori, e che in tali condizioni non è neanche possibile utilizzare direttamente i risultati della sperimentazione su modelli in scala ridotta, data l’impossibilità di simulare le forze di smorzamento viscose nella scala dei modelli. Un’affermazione così grave ed impattante, che mette in discussione un progetto che ad oggi ha già impiegato circa il 50% delle ingentissime risorse destinate, avrebbe dovuto avere in tempo reale una risposta tecnica esauriente e completa da parte del progettista e delle istituzioni di controllo, dovendosi dare per scontata la competenza scientifica e la conoscenza e risoluzione, per studi circostanziati e specifici, di tale problema tecnico, la cui criticità era stata evidenziata anche pubblicamente da più parti ed in più occasioni.
Lo studio evidenzia inoltre che la Paratoia a Gravità, che fu indicata come una possibile soluzione alternativa al MoSE dalla Commissione Tecnica a suo tempo istituita dal Comune di Venezia per le analisi delle alternative al progetto MoSE, ha invece un comportamento stabile e regolare per tutte le condizioni di mare esaminate, ed anche su questo c’è stato silenzio assoluto.
I risultati dello studio, oltre a rendere evidente l’instabilità dinamica del MoSE, evidenziano due aspetti preoccupanti:
• La paratoia MoSE, anche se isolata, risulta instabile col mare irregolare e ciò dimostra la non consistenza ed errore scientifico della affermazione riportata nel documento di approvazione del Progetto Definitivo, che sostiene che i fenomeni di risonanza sub armonica (ovvero la instabilità dinamica), manifestatisi già nel corso delle prove con modelli fisici, avvengono invece per effetto della interazione delle paratoie in schiera e solamente quando queste sono investite da onde monocromatiche (o meglio regolari), e non si sarebbero avuti con il mare irregolare: cosa che invece lo studio dimostra avvenire in modo inequivocabile.
• Il confronto tra le barriere MoSE e Paratoia a Gravità non è stato possibile, poiché non si è potuto simulare il comportamento delle paratoie MoSE, e che non c’è possibilità di confronto tra una paratoia stabile (Gravità) e una instabile (MoSE), perché una paratoia instabile non è fattibile. Questa è un’evidente sconfessione delle conclusioni del Gruppo di lavoro nominato dal Presidente del Magistrato alle Acque, che ha valutato le alternative al progetto MoSE (Relazione del 28 novembre 2006) e ha scartato la Paratoia a Gravità stabile, in favore della paratoia MoSE instabile. Si ricorda che questo gruppo di lavoro era costituito per 2/3 dalle stesse persone che nel 2002 avevano approvato il progetto definitivo e che il giorno dopo (29 novembre 2006), nella veste di Comitato Tecnico di Magistratura, ha approvato la sua stessa relazione di valutazione delle alternative.
Sulla base di tutto ciò, si è appreso dai giornali che il Senatore Felice Casson ha presentato un’ interpellanza parlamentare, e che il Magistrato alle Acque ha sottoposto, per un esame, lo studio della Società francese Principia a tecnici dell’MIT, il che fornisce esplicitamente la conferma della non competenza dello stesso a trattare adeguatamente argomenti tecnici della complessità necessaria a sviluppare un sistema come il MoSE e della sussistenza nel progetto di criticità non risolte, che sono state negate con affermazioni astrattamente rassicuranti, ma senza dare risposte nel merito dei gravi problemi evidenziati.
Considerato che
Ci sono poi stati alcuni interventi sulla stampa che chiedevano chiarimenti al riguardo e ad oggi non si sa ancora nulla.
In attesa di conoscere i risultati dell’esame da parte dei tecnici del MIT, che certamente saranno altrettanto dettagliati come lo studio della Società francese Principia e vogliamo credere saranno resi pubblici, così come ha fatto il Comune e come l’importanza di tale progetto richiede, sorprende e preoccupa il silenzio dei membri del Comitato tecnico di Magistratura che ha approvato il progetto definitivo e delle Commissioni che a suo tempo analizzarono i progetti alternativi.
I veneziani, e più in generale i cittadini italiani che con le loro tasse stanno finanziando questo progetto, hanno il diritto di sapere com’è stata progettata un’opera così importante per il futuro di Venezia, che impegna ingenti risorse dello Stato, e che, a dispetto di quanto fu proclamato in fase di approvazione del progetto, non è certo a prezzo chiuso, dato che i suoi costi hanno continuato e continuano a lievitare.
Tutto ciò premesso, si interpella il Sindaco affinché relazioni urgentemente in Consiglio Comunale in merito alle risultanze dello studio condotto dalla Società francese Principia e alle eventuali iniziative che l’Amministrazione intende adottare a salvaguardia della sicurezza della Città e dei suoi cittadini, nonché del sistema ambientale lagunare, che, stando allo studio citato, risulterebbe gravemente compromessa dalle modalità di realizzazione del sistema MoSE.
Sebastiano Bonzio
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