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Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Interpellanza nr. d'ordine 1717

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
1717 41 13/05/2009 Sebastiano Bonzio
 
Assessore
Gianfranco Vecchiato
 
e p. c.
Al Presidente della V Commissione
19/05/2009 18/06/2009 in Commissione

 

 

Venezia, 13 maggio 2009
nr. ordine 1717
n p.g. 41
 

All'Assessore Gianfranco Vecchiato


e per conoscenza

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della V Commissione
Ai Capigruppo consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: La “Mestre bella” non nasce con nuove cementificazioni, ma dalla tutela e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico.

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che
Dal Gazzettino del 12 maggio 2009 si apprende che i lavori di scavo in corso nel giardino della scuola De Amicis avrebbero portato al rinvenimento di importanti testimonianze archeologiche della Mestre medioevale;


L’articolo pubblicato dal quotidiano locale pone la necessità di accertare la correttezza delle modalità con le quali vengono effettuati i lavori di scavo in quanto: “…quelle foto scattate in due diversi momenti della giornata di ieri sono quanto meno curiose. Ancor di più dopo la dichiarazione di un responsabile della ditta che sta eseguendo i lavori. Una prima foto, scattata alle 9.43 di ieri, mostra quattro operai attorno al reperto, due lati parziali di un basamento in conci grezzi bianchi.

Un'immagine che poche ore dopo, alle 13.58, dalla stessa angolazione, si presenta totalmente diversa, con il reperto ricoperto di sabbia. Eppure nel tardo pomeriggio di ieri uno dei responsabili della ditta, la trevigiana Ing, Pio Guaraldo S.p.a., raggiunto telefonicamente, assicurava: Oggi in particolare non abbiamo trovato proprio nulla, nessuna novità rispetto a quello che si sapeva esserci in quest'area e che abbiamo scoperto nelle scorse settimane: mura di poco o nullo interesse storico. Niente di scoperto e poi ricoperto, come riferisce un testimone? Assolutamente no. Stiamo in costante contatto, ogni settimana, con la sovrintendenza ha assicurato all'incalzare delle domande - non preoccupatevi che se troviamo qualcosa di interessante sarete i primi a saperlo. Ma quelle foto, che mostrano l'ingresso della scuola De Amicis da via Pio X, in prossimità del parchetto al centro di tante polemiche nei mesi scorsi, qualche dubbio lo fanno sorgere. Si può notare una somiglianza di struttura e materiali con il Torresino di Parco Ponci. ...”

 

Considerato che
Nel corso di questi mesi è sempre stato impedito di verificare cosa accade all’interno dei Giardini di via Pio X e nel cortile della De Amicis, a causa dell’innalzamento di una alta palizzata in legno che impedisce a chiunque di prendere conoscenza di elementi testimoniali di importanza simile, se non ben superiore, di quelli trovati in via Parco Ponci.

Considerato inoltre che
La ricostruzione della pianta del Castelnuovo di Mestre, pubblicata da Wladimiro Dorigo nella sua ‘Mestre Medievale”, evidenzia la presenza di 17 tra Torri, Torri Porta e Torresini.

La maggior importanza delle torri rispetto ai torresini in quanto le prime sono:
• di grandezza maggiore (come desumibile facilmente dal confronto tra il torresino esistente con la Torre Civica e la Torre Moza);
• chiuse su tutti i lati;
• caratterizzate da una precisa denominazione (Cha De Musto, Moza, Vitturia, Zigogne).

Ritenuto pertanto che
Le fondazioni emerse in via Pio X, il giorno 11 maggio 2009, nel cortile della De Amicis possano appartenere ad una Torre che, con molte probabilità, potrebbe essere quella indicata dal prof. Dorigo con il nome “Tore de le Zigogne”, denominazione legata forse alla frequentazione/nidificazione da parte di quei volatili (cicogne), allorché il manufatto aveva già verso la sua funzione militare.

Tutto ciò premesso e considerato si interpella l’Assessore all’Urbanistica affinché riferisca:

1) in merito alle notizie riportate dal Gazzettino di Venezia nel su indicato articolo e alle eventuali iniziative che sono state adottate per verificare quanto eventualmente accaduto;
2) se ritiene opportuno:

• che le attività di scavo archeologico debbano essere rese visibili dall’esterno in modo che i cittadini abbiano modo di verificare, come è avvenuto per Piazzale Altinate ed altri siti del Centro Storico, la presenza di eventuale manufatti storici, di percepirne le caratteristiche formali nonché la rilevanza dimensionale, estetica e/o testimoniale, con il risultato ulteriore di permettere a quanti si occupano, a vario titolo, della storia cittadina di ottenere confermate o smentite le ipotesi formulate in vari studi nel corso degli ultimi decenni;

• che l’esito dei rilevi venga divulgato a carico del Comune attraverso pubblicazioni che, pur rigorose sul piano scientifico, presentino un carattere didattico tale da consentire a tutti i Cittadini la comprensione delle testimonianze storiche studiate e/o rimesse in luce;

• che tali rinvenimenti vengano opportunamente tutelati e visti finalmente come opportunità di valorizzazione del contesto urbano e poste come ‘capisaldi’ di qualsiasi intervento si ristrutturazione e come elementi atti ad influire sulle scelte urbanistiche e sulle modalità della loro realizzazione;

• si preveda la fruizione pubblica dei reperti archeologici rinvenuti nelle diverse aree di Mestre tramite la creazione di percorso archeologico che miri alla loro valorizzazione.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 13-05-2009 ore 14:46
Ultima modifica 13-05-2009 ore 14:46
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