nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
---|---|---|---|---|---|---|---|
507 | 84 | 07/09/2006 | Patrizio Berengo |
Assessore Enrico Mingardi e p. c. Al Presidente della IV Commissione |
12/09/2006 | 12/10/2006 | in Commissione |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
---|---|---|
risposta | 20-12-2006 | Leggi |
verbale seduta commissione consiliare | 09-10-2006 | Leggi |
Venezia, 7 settembre 2006
nr. ordine 507
n p.g. 84
All'Assessore Enrico Mingardi
e per conoscenza
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della IV Commissione
Ai Capigruppo Consiliari
Al Presidente della Municipalità Mestre - Carpenedo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale
Oggetto: Modifica tracciato del Tram a Mestre.
Tipo di risposta richiesta: in Commissione
Il tram che stanno “seminando” avrà un impatto a Mestre al pari di quello della tangenziale e/o di via Fradeletto, cioè taglierà e modificherà per sempre l’assetto territoriale e viario della nostra città. Questo molta gente ancora non lo percepisce, ma presto inizieranno i cantieri in centro e allora si comincerà a capire quale grande modifica il tram apporterà al nostro modo di vivere la città.
Non sono assolutamente contrario ad un sistema di miglior viabilità “metropolitana”, meno inquinante e più (spero) veloce e puntuale.
Il mio vuole essere un pressante invito affinché la decisione presa, ma non ancora attuata, di far passare il tram da Via San Donà su Via Cà Rossa e Via Colombo per raggiungere Piazza Barche sia ripensata e modificata. Questo per motivi di ordine tecnico e culturale.
Di ordine tecnico perché entrando da Via San Donà in Via Ca’ Rossa la strada è molto stretta e non ci sono marciapiedi, i sottoservizi, che dovrebbero essere posizionati ai lati del tram, non avrebbero lo spazio necessario e quindi starebbero sotto al tram con tutte le conseguenze in caso di rottura! Inoltre proseguendo verso Piazza Barche il tram dovrebbe percorrere Via Colombo non solo più stretta di Via Ca’ Rossa, ma con anche un vecchio ponte da attraversare che mi risulta vincolato dalla Salvaguardia dove potrebbero nascere problemi di staticità!.
Di ordine culturale perché chi conosce un minimo di storia recente di Mestre dovrebbe sapere che la città si è sviluppata principalmente sull’asse Favaro-Carpenedo-Piazza Ferretto-Stazione-Venezia.
La mia proposta è quella di non far girare il tram da Via San Donà in Via Ca Rossa, ma proseguendo fino alla Piazza di Carpendo farlo girare in Viale Garibaldi. Il Viale è la sede più naturale per il tram, i marciapiedi ai lati (che andrebbero in ogni caso rifatti) sono perfetti per la sistemazione dei sotto-servizi, non ci sono curve nè strettoie come in Via Ca’ Rossa, a metà del viale in due passi si è in Cimitero, si passerebbe davanti al vecchio Comune sede della Municipalità e poi si arriverebbe in Via Torre Belfredo, che da quando è stata vietata al traffico è morta e alcuni negozi hanno chiuso; ci si potrebbe fermare vicino alla casa di riposo Comunale poi usando in modo definitivo Via Padre Giuliani; si arriverebbe in Via Einaudi a ridosso dell’Ospedale o del nuovo centro che nascerà quando sarà pronto il nuovo Ospedale, il tram potrebbe fermarsi sotto la Torre dell’Orologio e quindi in Piazza Ferretto per poi velocemente passare per Via San Pio X (strada chiusa al traffico che se non rivitalizzata farà la fine di Via Torre Belfredo); arrivare in Piazzale Cialdini e quindi in Piazza Barche.
Questo percorso darebbe più senso all’opera del tram: sarebbe più usato dai mestrini in quanto darebbe un servizio completo toccando punti di interesse comune fondamentali per la vita quotidiana dei nostri concittadini ed inoltre sarebbe meno problematico per i lavori di realizzazione e la viabilità, in quanto verrebbero attraversate vie già a traffico limitato.
Mi rendo conto che la proposta è fatta in “zona cesarini”, ma l’impatto dell’opera potrebbe essere determinante nei prossimi cinquant’anni, per cui un ripensamento od una migliore e più approfondita valutazione sarebbe per Mestre non opportuna, ma doverosa.510
- la professionalità dei giornalisti che seguono la cronaca dell’attività di Cà Farsetti, probabilmente congiunta ad un clima di competizione legata all’aumento delle testate giornalistiche, assicura una tempestiva ed esauriente informativa sull’attività della Giunta e del Sindaco.
Preso atto che:
- con crescente e preoccupante frequenza si ha notizia di importanti decisioni sulla Città tramite stampa con la mortificazione del primato dei consiglieri ad essere coinvolti ed informati in quanto i più diretti interlocutori della Giunta e del Sindaco in materia di amministrazione,
- numerose decisioni sono indicate come assunte, anche quando necessitano di un determinante voto del Consiglio, costringendo i consiglieri ad un riserbo doveroso per la solidarietà verso l’istituzione, ma che ferisce la loro dignità di amministratori.
Si interroga il sig. Sindaco
se non sia opportuno dare notizia ai Gruppi consiliari degli orari delle conferenze stampa e/o degli incontri con i giornalisti per consentire la par condicio tra il diritto all’informazione e il diritto-dovere dei consiglieri di esercitare con tempestività ed efficacia il mandato degli elettori.
Patrizio Berengo
scarica documento in formato pdf (36 kb)