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Partito Democratico - Interrogazione nr. d'ordine 498

Logo Partito Democratico Vittorio Pepe
nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
498 79 23/08/2006 Vittorio Pepe
 
Sindaco
Massimo Cacciari
24/08/2006 23/09/2006 scritta

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta in Consiglio comunale20-11-2007Leggi

 

Venezia, 23 agosto 2006
nr. ordine 498
n p.g. 79
 

Al Sindaco Massimo Cacciari

e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo Consiliari
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Generale

 

Oggetto: Gestione trasparente del Casinò

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso che:
- la società Casinò spa rappresenta la più importante fonte di entrate per il Comune di Venezia ma che pur sempre si opera per deroga di legge, nel campo del gioco d’azzardo penalmente perseguito, moralmente condannato e socialmente pericoloso oltre che diseducativo;

- il Presidente della società, di nomina dell’attuale Sindaco, ed il nuovo direttore Generale hanno avviato un processo di “modernizzazione” della gestione valorizzando la managerialità e criteri di gestioni di efficienza e di redditività:

Preso atto che:
- numerose richieste presentate in Commissione consiliare, nella stesse riunioni Consiliari ed in precedenti interrogazioni per individuare i responsabili di una situazione gestionale che ha portato a perdite significative nello scorso esercizio ed al conseguente intervento di ricapitalizzazione sono restate di fatto ad oggi inevase;
- sono in atto confronti tra personale e vertice aziendale così serrati che hanno portato allo sciopero di quattro giorni ed all’intervento del Sindaco e a durissime valutazioni dello stesso;
- i dipendenti del Casinò sono tutti, dal più alto dirigente all’ultimo assunto, dei fortunati. Pur con differenze anche sostanziose, infatti tutti godono di condizioni lavorative mediamente superiori a quelle che offrono le altre aziende sia pubbliche che private;
- i più “fortunati” tra i dipendenti sono coloro che oltre allo stipendio godono dei cosiddetti proventi aleatori cioè delle mance che usualmente il giocatore vincente elargisce al personale che lo assiste nel gioco (i dipendenti che hanno scioperato, un centinaio, fanno tutti parte di questa categoria).

si interroga con urgenza il Sindaco

per sapere se:

1) è vero che i cosiddetti giochi americani che si svolgono prevalentemente a Ca’ Noghera e a cui sono addetti in grande maggioranza i croupier assunti nel ‘99 con l’apertura di quella sede, producono l’80%% degli incassi ed il 70.% dei proventi da mance;
2) è vero che gli incassi derivanti dai cosiddetti giochi francesi, presenti a Ca’ Vendramin a causa anche dell’alto costo del personale dei croupier anziani producono un passivo e non un utile. La sede di Venezia infatti avrebbe registrato un perdita, nei primi 6 mesi del 2006, di ben 7milioni di €;
3) è vero che il regolamento di divisione delle mance fatto firmare ai nuovi assunti fu modificato poco prima dell’apertura di Ca’ Noghera determinando una divisione peggiorativa per gli addetti ai giochi americani rispetto a quello precedentemente in vigore;
4) è vero che i croupier “anziani” con questo meccanismo percepiscono anche le mance dei giochi americani (a cui in gran parte non lavorano) e quindi quasi il doppio delle mance di coloro che non hanno l’abilitazione (non hanno fatto i corsi) anche per i giochi francesi;
5) è vero che con l’apertura di Ca’ Noghera e l’ingresso dei nuovi assunti (7 anni orsono) le mance per “gli anziani” sono pressochè raddoppiate nonostante il lavoro a Ca’Vendramin, sede dei giochi francesi, si sia più che dimezzato? (da più di 600.000 presenze annue a meno di 300.000);
6) è vero che autorevoli sigle sindacali, spesso in contrasto con le loro sedi provinciali, a cui sono iscritti la maggior parte dei croupier anziani, per compensare l’eventuale assottigliamento della fetta di mance loro spettante (nel caso l’azienda avesse promosso i corsi di abilitazione ai giochi francesi per i giovani perequando così la suddivisione delle mance) aveva chiesto e ottenuto dall’azienda un incremento di retribuzione di 11.000 €/anno, riproponendo cosi la sperequazione, ma mettendola a carico (aggravata dai costi accessori del lavoro) dell’azienda;
7) è vero che il turn over dei croupiers anziani avviene con limitati e discrezionali accessi ai corsi per giochi francesi anzichè assicurare a tutti pari opportunità di accesso a tali corsi con obiettivo vantaggio per l’Azienda ;
8) è vero che la “guerra delle mance” che rischia di paralizzare l’azienda dovrebbe essere una questione di divisione interna tra croupiers, decisa da loro, e in cui la Direzione non può intervenire a rischio poi di essere chiamata a sanare i loro contenziosi con i soldi dei cittadini veneziani ?

ed in particolare si vuole sapere:
- dato che il Casino’ s.p.a. nella sua storia è stata spesso luogo privilegiato di riequilibrio di rapporti di forza politici e di sistemazione di clientele delle diverse parrocchie partitiche, quali iniziative di trasparenza siano state adottate per dare diffusa conoscenza sui criteri di assunzione, sui sentieri di carriera, sulle politiche aziendali in materia di Regolamenti interni (spesso a tutela di aree circoscritte quali quella degli addetti allo Chemin de fer);
- non si consideri squilibrato il rapporto diretti (addetti ai giochi) e indiretti (sistema amministrativo e di controllo) che parrebbe gravemente appesantito negli ultimi anni, di verificare se le copiose nomine a Quadro ed altre “valorizzazione” professionali quali la nomina ad “addetti alla direzione giochi” operate anche nel recente passato siano coerenti con criteri di oggettiva valutazione di capacità professionali e utili per la migliore gestione aziendale;
- quali nuove modalità di relazioni sindacali sono in atto per recuperare un corretto rapporto con sigle sindacali che meriterebbero di impegnarsi in ben altre battaglie che quelle che hanno portato a rendere il nostro Casinò quello con i costi del lavoro più alti in assoluto e che solo grazie al monopolio legislativo può rimanere sul mercato


 

Vittorio Pepe

 
 
Pubblicata il 23-08-2006 ore 00:00
Ultima modifica 23-08-2006
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