nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1931 | 8 | 12/01/2010 | Jacopo Molina |
Assessore Gianfranco Vecchiato e p. c. Al Presidente del Consiglio comunale Renato Boraso |
13/01/2010 | 12/02/2010 | in Consiglio |
Venezia, 12 gennaio 2010
nr. ordine 1931
n p.g. 8
All'Assessore Gianfranco Vecchiato
e per conoscenza
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della V Commissione
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Generale
Al Presidente della Municipalità Mestre - Carpenedo
Oggetto: Tutela dei reperti emersi nell’area del Parco di Via Pio X di Mestre
Tipo di risposta richiesta: in Consiglio
Considerato
- che gli scavi effettuati nell’area del Parco di Via Pio X hanno riportato alla luce testimonianze archeologiche di rilevanti dimensioni ed importanza, probabilmente attinenti alla sei-settecentesca Peschiera della Ca’ Giustinian e quindi al periodo storico di massimo splendore di Mestre, caratterizzato dalla realizzazione di splendide dimore nobiliari e del celebre Teatro Balbi;
Rilevato
- che, a tutt’oggi, né l’Amministrazione Comunale, né le Soprintendenze hanno dato notizia di tali ritrovamenti, dei quali l’interrogante è venuto a conoscenza soltanto grazie alle informazioni pervenute dalle associazioni ambientaliste di Mestre;
Atteso
- che, nonostante varie richieste in tal senso, permane l’impossibilità da parte dei cittadini di prendere visione delle suddette testimonianze archeologiche che appartengono allo Stato, come stabilito dall’art. 91 (Appartenenza e qualificazione delle cose ritrovate) del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, N. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), e, nel presente caso, in un area fino a pochi mesi fa di proprietà pubblica.
Per quanto sopra, il sottoscritto Consigliere
Interroga il Sindaco
l’Assessore all’Urbanistica
l’Assessore all’Ambiente
1) al fine di sapere se, nel caso ritengano opportuno proseguire con la costruzione del previsto immobile contestata da 5200 Cittadini, 68 associazioni, 10 docenti universitari e 10 ricercatori storici locali, quantomeno al fine di limitare i danni arrecabili al patrimonio storico mestrino, sottoposto anche di recente a significative sottrazioni (vedi abbattimento del casello ferroviario ottocentesco di Viale della Stazione), intendano o meno provvedere a che vengano poste in essere le seguenti misure/modifiche all’intervento urbanistico in atto:
a) la realizzazione di opportune aperture sulla recinzione per consentire ai cittadini di visionare gli scavi in atto, affinché non restino un ‘affare privato’ ma divengano patrimonio di tutta la Comunità e momento di riaffermazione dell'identità storica di Mestre;
b) di esaminare la prospettiva di arretramento del fronte ovest del previsto immobile risolvendo così il contrasto dimensionale col la Scuola De Amicis (prima scuola di Mestre) stabilendo inoltre un’opportuna fascia di rispetto per le fondazioni della torre recentemente scoperta (e subito nascosta), la cui presenza era ignota ai Consiglieri all’atto di approvazione del PIRUEA c.d. Torre-Celana;
c) di concordare con la ditta interessata una soluzione atta a garantire la conservazione e la valorizzazione dei resti imponenti degli argini della sei-settentesca Peschiera e dei manufatti recentemente riportati alla luce e dei quali non era nota l’esistenza.
Jacopo Molina
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